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Forum - Assistenza e consulenza Legale - Vittime di reati violenti


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  Oggetto n° 234
il 03/08/2017 • 11:22
da Giuseppe101
 
visitatore

Buongiorno sono un familiare di una vittima di reato violento leggo un intervento da parte dell'avvocato Cesari circa la possibilita' di ricorrere alla corte di Strasburgo per fare valere l'inadempienza della Repubblica Italiana verso la relativa Direttiva del 29/04/2004 su questo diversi sono in questo momento gli interventi concordanti. Una cosa che non ho chiaro e ' fino da quale data si puo' fare richiesta  essendo il mio caso piuttosto indietro nel tempo . Spero l'avvocato Cesari o chi per lui possa aiutarmi.

  

Risposta n ° 1
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il 07/08/2017 • 12:30
da Giuseppe101
 
visitatore

Buongiorno  Credo di avere trovato una notizia importante in risposta al mio quesito.  La terza sezione civile del tribunale di Bologna ha condannato il Ministero della Giustizia e la Presidenza del Consiglio a risarcire Letizia Marcantonio mamma di Rossana Jane Wade la 19 enne strangolata dal fidanzato il 2/3/1991 a Fiorenzuola per l'omicidio il fidanzato e' stato condannato a 15 anni e 8 mesi , la madre non ha mai ottenuto il ristoro dei danni dal momento che il condannato e' nullatenente. Da oggi la donna ha ottenuto il riconoscimento di un indennizzo. Il giudice ha condannato per inadempimento  dell'Italia in relazione ad una direttiva europea che nel 2004 ha previsto che gli stati membri indennizzino le vittime in caso di reati violenti dolosi quando non sia possibile dal reo. Nel tempo lo Stato Italiano ha emesso provvedimenti legislativi a tutela delle vittime di terrorismo , mafia strage, ma non per le vittime di reati violenti., procedendo cosi in maniera discriminante e vessatoria non tutelando le vittime dei reati nel generale

Questa notizia conferma la motivazione del mio quesito e credo di avere conferme in quanto il su caso citato e' del 1991 premettendo pure e poi riguardo gli interventi a favore delle vitime a tutela rafforzata si arriva a coprire i casi dal 1961 in poi , comunque gradirei avere conferme come su richieste. sempre grazie

  
Risposta n ° 2
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il 07/08/2017 • 17:42
da avvocatocesari
 
visitatore

La Presidenza del Consiglio dei Ministri sostiene che la direttiva 80 del 2004 non abbia efficacia retroattiva. Conosco perfettamente la giurisprudenza di merito che lei ha reperito che comunque ha elargito indennizzi simbolici e di certo non congrui.

Avv. Gianmarco Cesari - Aifvs

  
Risposta n ° 3
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il 07/08/2017 • 18:04
da avvocatocesari
 
visitatore

Lo Stato ha deliberatamente, nonostante i solleciti reiterati negli anni della Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo, ritardato per dodici anni la applicazione della direttiva e quando la ha recepita con l'articolo 11 della legge 122 del 2016 lo ha fatto aggitrando il dovere di solidarietà nei confronti dei cittadini prevedendo ostacoli e limiti al di fuori della direttiva stessa rendendo oneroso e quasi impossibile l'acesso all'indenni9zzo sia prevedendo lo svolgimento di costose azioni esecutive nei confronti degli imputati sia stabilendo una soglia di reddito di € 11.528,41 € per chieder eun indennizzo. Addirittura non rientrando nei casi di omicidio e violenza sessuale lo Stato non garantisce alle vittime alcun indennizzo ma solo le spese mediche. l'inadempimento alla direttiva 80 del  2004 è una vera e propria vergogna di Stato , di uno Stato spilorcio che non viola la dignità umana delle vittime.

Per chi assisto e difendo io mi rivolgo sempre al Tribunale per chiedere l'indennizzo secondo quanto stablito dalla direttiva europea sostendo di non aver recepito la direttiva e di averlo fatto in modo errato. 

Sulla retroattività ci sono orientamenti discordanti.

Occorre un disegno di legge che rimedi a questa vergogna di Stato.

Avvieremo dopo l'estate un impegno attivo per farlo proporre e portarlo avanti.

Avv. Gianmarco Cesari - AIFVS

  
Risposta n ° 4
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il 08/08/2017 • 12:10
da giuseppe101
 
visitatore

Ringrazio L' Avv.Cesari  per le delucitazioni preziose e importanti  quindi e' evidente che in Italia la Costituzione e' stata messa da parte mentre quella Europea neanche se ne fa accenno. Basta guardare i diversi trattamenti fra vittime i reato e vittime a tutela rafforzata .

1) Per le vittime di reato la Presidenza del Consiglio dei Ministri sostiene che la direttiva 80/2004 non abbia efficacia retroattiva ....... mentre per le vittime a tutela rafforzata quest'efficacia c'e' l'ha arrivando a coprire eventi dal 1961 in poi.

2) Per le vittime di reato si richiede una soglia di reddito e probabilmente l' indennizzo anche per i casi gravi come gli omicidi certamente ridotti e non idonei,,,, mentre per le vittime a tutela rafforzata vengono liquidate le somme per intero come risarcimento danni  risultano liquidate somme anche superiori ai 4 milioni di euro e comunque sempre superiori al milione , poi tutta una serie di benefici economici e non , tipo speciale elargizione fino a 200.000 euro, assegni mensili vitalizi e poi i benefici non economici come assunzioni a chiamata diretta in deroga a piante organiche per i familiari, etc., Importante di tutto cio si conoscono solo  numeri statistiche mentre nominativi beneficiari e somme liquidate va tutto in omissis.e non so proprio per quale motivazione.

Notiamo la disparita' di trattamenti che certamente non rendono il nostro paese degno di essere considerato civile.

Specifico che ho grandissimo rispetto verso le vittime a tutela rafforzata e verso cui mi inchino, li considero degli eroi e purtroppo li nomino solo per la particolare veste che mi ritrovo di familiare di vittima di reato.

Chiudo dicendo che e' auspicabile un disegno di legge che sani in qualche modo questa stortura, comunque nelle passate legislature diversi sono stati i progetti di legge presentati a favore delle vittime dei reati, il problema e' che assegnati alle relative commissioni parlamentari l'ha hanno concluso il loro iter. mi auguro che non risucceda.

Grazie per l'accoglienza

  
Risposta n ° 5
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il 11/08/2017 • 08:19
da giuseppe_101
 
visitatore

Con l'approvazione dell'emendamento alla Legge Europea 2017 lo Stato risarcira' le vittime di reato indipendentemente dal reddito posseduto quindi salta il limite di 11.528, per il 2017 vengono stanziati finanziamenti aggiuntivi per 12,8 milioni di euro, mentre per il 2018 si stanziano 31,4 milioni. Devo dire che noto molto fermento e continui aggiornamenti sull'argomento soprattutto alla luce del grosso volume nei contenziosi che si formeranno. Grande fiducia ripongo anche sull'argomento retroattivita'  di recepimento normativa che sicuramente interessera' molte persone  come me , Su questo grosso supporto e' come detto in precedenza i tempi coperti e almeno equipararli per le vittime a tutela rafforzata.

Nulla potra' cancellare dolore e sofferenze ma certamente per chi si trova in contenziosi e vertenze con lo stato che in linea teorica dovrebbe essere al nostro fianco e invece ci contrasta arrivare ad avere una sentenza positiva al di la' l'aspetto economico,, evita l'eliminazione morale.

  
Risposta n ° 6
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il 27/09/2017 • 13:30
da giuseppe_101
 
visitatore

Doveroso aggiornare l'argomento perché molte saranno le persone interessate e che credo seguono l'argomento, e per mia personale esperienza proprio l'essere vittima di reato intenzionale violento fino ad oggi ha significato essere lasciati soli e nel completo abbandono anche per elementari supporti.

Prende sempre più consistenza l'interesse da parte delle istituzioni per questo particolare argomento, anche se credo come atto dovuto e non più trascurabile, sia per le pressioni che arrivano dall'Unione Europea e visto le risultanze dei contenziosi che crescono a forti ritmi.

Ha inizio un protocollo d'intesa fra il Ministero della Giustizia e  la rete Dafne per la mappatura dei servizi di assistenza alle vittime esistenti su tutto il territorio nazionale e sulle associazioni che forniscono servizi alle vittime il più delle volte impossibilitate ad avere piena consapevolezza dei propri diritti. Spero questo porti a qualcosa di utile per le vittime.

Per ultimo individuo il disegno di legge 2306 presentato alla Camera dei deputati il 17/04/2014 riguardante Disposizioni in materia d'indennizzo alle vittime dei reati intenzionali e istituzione di un fondo di solidarieta'  giacente da oltre tre anni in Commissione Giustizia e a firma di ben 33 deputati area PD. L'approvazione di questo progetto di legge avvicinerebbe e di molto le posizioni delle vittime di reato violento a quelle delle vittime a tutela rafforzata, sanando un ingiustizia evidente e scandalosa. Purtroppo non si intravedono certezza nei tempi e personalmente credo che non si arrivera' a nulla nella presente legislatura.

  
Risposta n ° 7
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il 15/11/2017 • 11:43
da giuseppe101
 
visitatore

Ritorno a scrivere per il solo fatto che credo tante persone avranno bisogno di informazioni e perché comunque nonostante il web proprio riguardo le vittime di reati violenti che non rientrano fra le vittime a tutela rafforzata saranno in difficolta' a recepire adeguate informazioni che poi e' una situazione che ho vissuto io in prima persona.

Continua a pieno la beffa da parte dei nostri legislatori che continuano ad ignorare e direi pure a sbeffeggiare chi ha avuto la sfortuna di assumere la triste veste di vittima di reato e per cui a parte i notevoli non quantificabili danni morali mai sanabili si aggiunge pure la farsa del presunto risarcimento a carico dello stato che pure e' sotto pressione a farlo da parte delle istituzioni europee.

E' in vigore il Decreto del Viminale che stabilisce importi e modalita' per ottenere gli indennizzi da parte dello Stato Italiano:

4.800 euro  per chi e' stato vittima di violenza sessuale

7.200 euro per il reato di omicidio che lievitano a 8.200 se lo stesso e' stato commesso dal coniuge o dal convivente

Fino a 3.000 euro per gli altri reati a titolo di rifusione delle spese mediche e assistenziali.

Sono questi gli importi che lo Stato Italiano intende liquidare alle vittime dei reati.fissati dal Ministero dell'Interno e della Giustizia pubblicato in Gazzetta Ufficiale  il 10 ottobre scorso e gia' in vigore.

Con quest'intervento lo Stato Italiano intende mettersi in regola liquidando con importi irrisori chi e' stato oggetto di reato violento per il solo motivo che non e' stata garantita come d'obbligo la sicurezza personale.

Il pensiero va' sempre a quella fatidica frase che campeggia nei Tribunali : La legge e' uguale per tutti, in effetti non e' cosi , grandissimo divario persiste fra le vittime a tutela rafforzata e chi invece non rientra in questa fattispecie.

Credo che fine ultimo dove richiedere giustizia sia la Corte di Giustizia Europea.

  
Risposta n ° 8
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il 21/11/2017 • 17:04
da avvocatocesari
 
visitatore

Domani saremo a Bruxelles al Parlamento Europeo a chiedere un sollecito alla Commissione affinche proponga al Consiglio Europeo una nuova direttiva con una petizione, senza condizioni limitative e di aggiramento degli obblighi solidaristici. . 

Avvocato Gianmarco Cesari 

  
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