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mini-logo.gifFalse associazioni vittime della strada truffano 50 mila uro - il 10/01/2006 • 13:51 da AIFVS_onlus

False Associazioni vittime della strada.

Articolo stampa Corriere della sera del 10 gennaio 2006
In Canada con più di 50 mila euro della campagna per la guida sicura
Scappa con i fondi per le vittime della strada
È scappato in Canada con più di 50 mila euro che avrebbero dovuto essere devoluti alle vittime di incidenti motociclistici o ai loro familiari. L'uomo, ricercato dalla Procura e dai carabinieri di Monza con l'accusa di truffa, è un giornalista di 41 anni originario di Torino ma residente da molti anni a Monza. Nel raggiro sono finite non solo le vittime degli incidenti, ai quali erano stati promessi fondi di sostegno per le cure; ma anche le migliaia di persone che hanno contribuito alla fasulla campagna nazionale per la guida più sicura versando fiumi di quattrini; e, infine, Riccardo Tagliabue, giornalista quarantenne, titolare di un'agenzia di comunicazione di Monza che, inconsapevolmente, ha aiutato il collega a organizzare la truffa. Una trama spezzata la vigilia di Natale, quando Tagliabue ha scoperto di essere stato raggirato e ha denunciato tutto ai carabinieri. La truffa ruota attorno a un braccialetto di plastica su cui è stampigliata, in caratteri dorati, la scritta «La mia inclinazione», nome e simbolo dell'associazione Onlus che Tagliabue aveva contribuito a fondare convinto dal collega. Il braccialetto non era in vendita: per averlo si doveva fare una donazione di almeno 5 euro. Per promuoverlo, la mente dell'imbroglio ha pensato di sfruttare l'agenzia di Riccardo Tagliabue, esperto del mondo motociclistico. Dalla fine del 2004 al dicembre del 2005, il cerchietto di plastica è stato promosso con manifestazioni di piazza ed eventi organizzati all'Autodromo di Monza; è stato allegato a riviste motociclistiche e descritto in passaggi televisivi come è accaduto in una puntata del programma «Le Iene». Il tutto, ovviamente, a spese di Riccardo Tagliabue che, fra costi di organizzazione e spese varie, ha sborsato la bellezza di 20 mila euro. «È una vicenda allucinante — spiega Tagliabue —. Quella persona non solo mi deve un mucchio di soldi che conto di recuperare fino all'ultimo centesimo, ma anche ha anche raggirato moltissime persone e altrettante associazioni di volontariato». Sul suo conto, per il momento, i carabinieri non sono riusciti a scoprire molto, se non che non ha precedenti per reati analoghi e che la professione di giornalista, indicata sulla carta d'identità, è molto probabilmente una copertura.


Riccardo Rosa