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bimbi in bici - il 06/09/2008 • 16:04 da SABINOPREZIOSI

Due episodi delle ultime ore mi fanno riflettere ancora una volta dei gravi rischi che corrono i nostri figli, per me la bici è stato uno strumento di gioco, di libertà e dei primi impegni agonistici, oggi sia su ciclabili che sulle strade normali è diventato un mezzo che ci tiene in ansia, quasi quasi preferiremmo che continuassero a rimbambirsi con il computer o a cliccare sul telefonino ( ma anche li Moige e Polizia postale ci stanno avvisando che si addensano grossi grossi rischi).Gli ultimi episodi sono avvenuti a Trieste dove ieri sera un ragazzino di 9 aa grossa speranz della ginnatica artistica triestina inseguendo un pallone veniva falciato ed ucciso da una autovettura...già in se la notizia è agghiacciante pur con una dinamica assai scontata( mi rammento l'insegnamento di mio padre sempre prudentissimo alla guida che suonava così: ricorda dietro un pallone c'è quasi sempre un bambino quindi fermati) ma stamane la notizia è divenuta ancora più pesante alla notizia della positività all'alcol test dell'investitore un giovane di 34aa.L'altro episodio molto grave ma per fortuna ancora in rianimazione a giocarsela tutta la sua giovane fibra è accaduta nel quartiere Barco a Ferrara,la città più ciclistica d?Italia ,quella che si avvicina di più ad Olanda e francia per abitudine all'uso ed ovvio rispetto del velocipede:Qui mercoledì sera in un incrocio un ragazzio di 12 aa ha subito uno scontro con dinamica frontolaterale ad un incrocio con una Smart guidata da un 21 enne,l'impatto sia sul cofano che sul parabrezza è stato pesante.Ora le indagini dovranno chiarire la velocità del mezzo ma anche le modalità con cui il ragazzino ha impegnato l'incrocio vista anche la scarsa lumimosità naturale alle 20:30 0rario stimato dell'accaduto.Ora indipendentemente dalla dinamica dello specifico non si può mascherare l'evidenza e cioè che molti dei nostri figli non hanno la più pallida idea di come ci si muova in città che non sono più quelle di trentanni fa, non si fa educazione stradale e soprattutto è difficilissimo vedere un caschetto che per impatti a < 27 km /h cioè in città è dimostrato che salva la vita. Questo è e dovrà essere sempre più uno dei nostri target per ricordare adeguatamente tutti i nostri cari,