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Una notte per la vita calano le vittime della strada - il 30/04/2007 • 17:35 da AIFVS_onlus

Una notte per la vita calano le vittime della strada

Una notte per la vita che non sia l'ultima

Sono tanti i ragazzi che questa notte in diverse citta' italiane hanno scelto di lasciare l'auto a casa per andare in discoteca. E i risultati si sono visti: nel fine settimana c'e' stato un numero di morti piu' basso rispetto ai precedenti week-end. In Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, dove piu' intense sono state le iniziative di 'Una notte per la vita', non ci sono stati morti. Quattro morti tra Sicilia e Campania mentre in tutto il Nord gli incidenti mortali sono stati un paio. 

Stampa Nazionale

(ANSA) - ROMA, 29 APR - Sono tanti i ragazzi che questa notte in diverse citta' italiane hanno scelto di lasciare l'auto a casa per andare in discoteca. E i risultati si sono visti: nel fine settimana c'e' stato un numero di morti piu' basso rispetto ai precedenti week-end. In Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, dove piu' intense sono state le iniziative di 'Una notte per la vita', non ci sono stati morti. Quattro morti tra Sicilia e Campania mentre in tutto il Nord gli incidenti mortali sono stati un paio.

 
(ANSA) Sicurezza stradale: stop stragi, ritirate 27 patenti
Nella 'Notte per la vita' molti hanno scelto il bus
(ANSA) - ANCONA, 29 APR - Sono state 27 le patenti ritirate in tutte le Marche per guida in stato di ebbrezza o eccesso di velocita' nella ''Notte per la vita''. La campagna e' stata lanciata dall'ex ministro Giovanardi e dall'Associazione familiari vittime della strada per arginare le stragi del sabato.Le pattuglie della stradale hanno controllato le vie che portano alle discoteche per fermare le auto per 8 ore, dalle 22 alle 6 di stamani,e invitare ad andare a ballare in bus.Molti giovani hanno accettato,molti no. 

(ANSA) In disco senz'auto: calano i morti
Successo per l'iniziativa di Giovanardi
E' stata un successo l'iniziativa "Una notte per la vita", l'invito ai giovani ad andare in discoteca senz'auto: in questo fine settimana il numero di vittime della strada è calato rispetto ai precedenti weekend. E in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, dove più intense sono state le iniziative, non si sono registrati decessi per incidenti stradali.


(TGCOM) Un'iniziativa nata da un'idea dell'ex ministro Udc Carlo Giovanardi e fatta propria dall'Associazione italiana familiari e vittime della strada. Lo stesso Giovanardi ha passato la notte tra le Romagna e le Marche sul "Pullman della vita" organizzato dal "Resto del Carlino", partito sabato sera da Bologna alla volta della riviera adriatica. Per Giovanardi ''la mobilitazione delle istituzioni, del Parlamento, degli enti locali, della Cei e di tutti coloro che hanno aderito all'iniziativa ha avuto un buon risultato''.

Le vittime nel weekend sono state sei: due nella notte tra venerdì e sabato, altre quattro tra sabato e domenica. "Avremmo preferito una mortalita zero - prosegue Giovanardi - ma le cifre sono confortanti".

Anche i giocatori della serie A sono scesi in campo con uno striscione dell'Aci contro gli incidenti. Il manifesto, inoltre, invitava a sottoscrivere sul sito www.aci.it la petizione indetta dall'Aci e dalla Fia (Federazione internazionale dell'automobile) per impegnare il G8 e il governo italiano ad adottare provvedimenti concreti per la sicurezza stradale.

Secondo i risultati di un'indagine dell'Aci svolto tra il "popolo delle discoteche", comunque, resta il grave fatto che sono troppi i giovani al volante senza conoscere le regole elementari della sicurezza. Stando al sondaggio, quasi il 90% dei giovani intervistati non ha consapevolezza degli spazi di frenata: il 36,5% è convinto che arrestare la corsa di un veicolo che procede a 130 chilometri orari siano sufficienti 50 metri, mentre quasi la metà del campione pensa di cavarsela in 100 metri, quando ne servono il doppio. E ancora, ben pochi sono i giovanissimi che sanno quale velocità è sufficiente per rendere mortale uno scontro frontale: solo il 48% ha risposto correttamente (50 chilometri orari), mentre il 23% la colloca addirittura a 150 chilometri orari. La maggioranza dei ragazzi non usa le cinture nei percorsi cittadini e, anche chi le allaccia, ne sopravvaluta l'effetto: 77% del campione è convinto che salvino la vita nel 30 % delle situazioni di pericolo, mentre i dati statistici danno una percentuale del 20%.