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In Auto Brilli al volante? Ma «dio denaro» risolve tutto... - il 04/10/2006 • 00:08 da AIFVS_onlus_sede_Brescia

In Auto Brilli al volante? Ma «dio denaro» risolve tutto...

Da il giornale di Brescia del 03/10/2006
Di Roberto Merli AIFVS  Brescia

Caro direttore, ci sono due schieramenti letteralmente opposti uno all’altro: il primo sono le forze dell’ordine, l’assessorato ai Lavori pubblici provinciale, le varie associazioni di volontariato come quelle degli alcolisti in trattamento o quelle dei familiari di vittime della strada, le quali con passettini da tartaruga cercano di portare in risalto sia l’educazione civica che alla legalità, portando alla riflessione sia con campagne pubblicitarie che con incontri rivolti ai ragazzi mirati al giusto valore della vita. Ed il secondo schieramento è quello del consumismo, case automobilistiche che mettono in risalto la potenza del mezzo, oppure pubblicità ingannevoli come il caso di quella «birra in regola con il codice della strada», le televisioni che prediligono il messaggio dei reality, o meglio ancora le compagnie di assicurazione, le quali con un piccolo aumento del premio del 5%, tranquillamente ci possono tutelare in caso di stato d’ebbrezza. Mi spiego meglio: se io mi scolo una bottiglia di grappa e provoco un incidente grave o mortale, la mia assicurazione paga tutti i danni da me causati e non ha diritto di rivalsa. Da questa regola si possono trarre delle conclusioni spaventose, che in Italia l’automobilista non deve avere nessun timore, se si devono recuperare i punti della patente, vai in autoscuola, dormi durante le ore che devi per forza essere presente e con una manciata di euro riacquisti i tuoi punti detratti senza avere nessun bisogno di esami, se ti beccano da ubriaco al massimo ti fai un abbonamento di un mese di autobus e se per caso crei un incidente da ubriaco, come dicevo prima, non ci sono problemi perché con un’altra manciata di euro la tua assicurazione ti tutela. Mi rendo conto che con un po’ di manciate di euro abbiamo tante possibilità di essere tutelati. Allora mi viene spontanea una domanda: ma tutelati da chi? Io creo il danno a cose o persone perché sono ubriaco e devo essere tutelato per aver ecceduto? Allora chi subisce il danno che tutela riceve? Chi crea un danno danneggiando altre persone ha dalla sua mille possibilità per poter sfuggire a qualsiasi tipo di sanzione e chi subisce il danno che possibilità ha di riottenere quella giustizia a cui tutti hanno diritto? In pratica ci si assicura per poter commettere un omicidio colposo (così è formulata l’accusa) e non esser puniti, ma addirittura tutelati. Fino a che punto potremo lottare contro questo sistema illegale, ma ancor più riconosciuto ed approvato dallo Stato? La sensibilità o i sensi di responsabilità di questi venditori di illegalità viene spenta dall’unica parola d’ordine che conoscono ed è «il Dio Denaro». Roberto Merli
Aifvs di Brescia