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(ANSA) SICUREZZA STRADALE: MANIFESTAZIONE A ROMA FAMILIARI VITTIME
- ROMA - Rivendicare per le vittime della strada ''sia cittadinanza processuale e che dignita' sociale''. Questo l'intento della manifestazione promossa dall'associazione familiari e vittime della strada (Aifvs) per il 30 ottobre a Roma. L'iniziativa e' stata annunciata a margine di un'audizione oggi alla Camera davanti alla commissione Trasporti alla quale hanno preso parte altre associazioni di categoria. L'intento e' quello di comunicare, hanno precisato i promotori, all'opinione pubblica le nostre richieste: garanzia costituzionale per i diritti delle vittime; parita' processuale tra imputato, vittima e Stato; finalizzare il processo alla ricerca della verita'; corsie preferenziali per i processi riferiti ai delitti contro la persona; effettivita' e certezza della pena; risarcimento equo ed integrale; uguale assistenza alle vittime dei reati colposi e dolosi, e costituzione dei centri di assistenza per le vittime. Nel corso dell'audizione alla Camera, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente AIFVS ha ricordato come l'affermazione del Ministro Di Pietro a una trasmissione in tv - alla quale lei stessa aveva partecipato - che gli automobilisti sono disciplinati quando guidano in Svizzera, ma gli stessi appena oltrepassano il confine e guidano in Italia non sono piu' osservanti delle norme, ''dice chiaramente che il difetto e' proprio nel sistema: se il guidatore e' lo stesso, cio' che cambia e' il sistema. In Svizzera il sistema paese e' fondato sull'interazione tra legge e comportamenti concreti, in Italia il sistema e' fondato sulla frattura tra Carta Costituzionale e comportamenti concreti: i cittadini fanno quello che vogliono perche' sanno che in Italia questo e' possibile.(ANSA). TH
BORMIO, BIMBO DI TRE ANNI IN BICI UCCISO DA PIRATA DELLA STRADA
Dopo l'impatto, il motociclista ha continuato la sua corsa
postato 8 ore fa da APCOM
Roma, 7 ott. (Apcom) - Investito da una motocicletta, mentre insieme con la mamma tornava a casa in sella alla sua bici: un bambino di tre anni è morto così a Bormio, in provincia di Sondrio.
A riferire dell'incidente, avvenuto ieri attorno alle 20.00, sono stati nella notte i carabinieri. Secondo le prime ricostruzioni, il bambino tornava verso casa seguendo il percorso di una pista ciclabile. Al suo fianco, su un'altra bici, c'era la madre.
La donna è stata ricoverata in ospedale in stato di choc. Il motociclista è riuscito a evitarla ma non a schivare il bimbo. Dopo l'impatto, il 'pirata' ha proseguito la corsa
STRAGE DI APPIGNANO: AIFVS |
chiede pene severe per la strage stradale |
Le pene per la strage stradale e in stato di ebbrezza debbono essere aumentate. Sono troppo lievi di fronte alla gravità sociale del reato ed alle conseguenze per le vittime ed i familiari. |
(www.vittimestrada.org). |
dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni |
presidente AIFVS |
Dal corriere della sera
-MARCO AHMETOVIC AVEVA TRAVOLTO i motorini dei giovani col suo furgone
Uccise 4 ragazzi, 6 anni e mezzo al rom
Il pm aveva chiesto una condanna complessiva
a quattro anni di reclusione e 20 giorni di arresto
ASCOLI PICENO - Sei anni e sei mesi di reclusione per Marco Ahmetovic, il rom di 22 anni che la sera fra il 22 e il 23 aprile scorso travolse e uccise, guidando ubriaco il suo furgone, quattro ragazzi di Appignano del Tronto: Eleonora Allevi, Davide Corraddeti, Alex Luciani e Danilo Traini, tutti fra i 16 e i 18 anni. La sentenza di primo grado è stata pronunciata dopo meno di un'ora di camera di consiglio. Il rom non andrà in carcere: il giudice, Marco Bartoli, ha disposto che resterà agli arresti domiciliari (scontandoli per sei mesi in una comunità di recupero per cercare di risolvere i problemi con l'alcol).Marco Ahmetovic al processo (Ansa)
RISARCIMENTO - Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 200 mila euro a testa per ciascuna delle tre famiglie che si sono costituite nel procedimento. Ha inoltre condannato Ahmetovic, la madre (proprietaria del furgone guidato dal rom) e l'assicurazione Duomo a risarcire in sede civile le parti lese.
INSULTI - Il pm Carmine Pirozzoli aveva chiesto una condanna complessiva a quattro anni di reclusione e 20 giorni di arresto. Una richiesta da molti abitanti della zona ritenuta troppo mite, al punte che all'indirizzo di Pirozzoli sono arrivate telefonate anonime di insulti e proteste . Le persone che hanno chiamato contestavano con frasi come «Quattro anni sono pochi», «Vergogna!», «Dite al pm che si deve vergognare...». Anche il difensore del rom, Felice Franchi, fatto è stato fatto oggetto di ripetute contestazioni da parte dei parenti delle vittime.
LE REAZIONI - «Prima o poi ti ammazziamo...», «Vi bruciamo tutti», «Bastardo, non la farai franca». Una trentina di ragazzi, amici e compagni di scuola dei quattro giovani uccisi dal furgone di Ahmetovic, hanno gridato frasi cariche di rabbia e di odio all'indirizzo del rom, all'uscita dal Tribunale di Ascoli Piceno. Alcuni giovani, fra cui Leonardo Allevi, il fratello di Eleonora, una delle vittime, si erano appostati su una collinetta davanti al palazzo di giustizia; quando Ahmetovic è stato fatto salire cellulare della polizia, sono corsi giù, assediando l'automezzo, contro il quale sono stati sferrati anche alcuni calci e pugni. Poi i ragazzi sono saliti a bordo di alcune autovetture, e si sono diretti davanti al supermercato dove lavora come commessa una ragazza amica del rom, che nella prima udienza del processo gli aveva gridato: «Marco ti voglio bene...», rischiando il linciaggio. Anche stavolta, come avevano fatto quel giorno, i giovani si sono fermati davanti alla porta del supermarket, insultando la ragazza
la Regione Veneto ORGANIZZA la V CONFERENZA REGIONALE SULLA POLIZIA LOCALE E SULLA SICUREZZA URBANA che si terrà il 15 ottobre a Bardolino (presso Hotel Cæsius Termæ SPA). Tale incontro rinnova l’appuntamento con gli operatori impegnati nel settore della Polizia Locale e della pubblica sicurezza. In particolare, quest’anno, il tema della conferenza verterà sulla sicurezza stradale.
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
L’AIFVS, nel considerare il caso Burlando come un fatto estremamente indicativo del mantenimento della strage stradale, si rivolge alla S.V. perché questa esperienza negativa venga utilizzata come occasione di riflessione per tutti, per recuperare quei significati che permettono il mantenimento e lo sviluppo della democrazia.
Contromano sull’autostrada. E senza patente |
Il governatore Burlando: «Ho sbagliato e pagherò, ma non ho chiesto favori» |
Ha mostrato la tessera di parlamentare, niente multa. La Polstrada: è la normale procedura, nessuna eccezione |
MONICA VIVIANI da la provincia pavese |
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-Da la provincia pavese: tre morti nel pavese
Muore nello schianto in auto, aveva vent’anni
BELGIOIOSO. Una doppia curva alle porte di Belgioioso è stata fatale a Giampiero Asciano, un giovane che aveva 20 anni, era residente a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi ma era domiciliato a Pavia L’uomo è uscito di strada al volante della sua Bmw ed ha riportato ferite gravissime. E’ morto poche ore dopo al Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo. Il tragico incidente stradale è avvenuto, la scorsa notte verso l’una, sulla statale 234 tra Belgioioso e Corteolona.
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Attraversa l’autostrada, travolto e ucciso
La tragedia l’altra notte sulla corsia nord della Milano-Genova. La vittima è un brasiliano di trentasei anni Il camionista voleva raggiungere un cantiere per chiedere informazioni
ROGNANO. Fermarsi in autostrada ed attraversare la carreggiata può essere molto pericoloso. Il camionista brasiliano Ademar Schwanz di 36 anni, è incappato nell’errore e purtroppo ci ha rimesso la vita. Un’Alfa 156 lo ha infatti travolto e lo ha scaraventato ad una decina di metri: l’uomo è morto sul colpo. Gli agenti della polizia stradale hanno aperto un’inchiesta per chiarire eventuali responsabilità.
La tragedia è avvenuta, la scorsa notte verso le 3.30, sulla corsia nord dell’autostrada A7 Milano-Genova tra i caselli di Bereguardo e di Binasco. Il territorio comunale è quello di Rognano.
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Schianto in moto a Rozzano, muore a 36 anni
Informatico vogherese lavorava a Milano. Era padre di una bambina di 5 mesi
VOGHERA. Si è schiantato contro un’auto sulla tangenziale ovest di Milano, a poca distanza dallo svincolo di Rozzano. E’ morto sul colpo. Stefano Ferlin aveva 36 anni e abitava a Voghera in via Montegerolo 12. Lascia la moglie Stefania Schiavi e una bambina di appena cinque mesi, Camilla. L’incidente si è verificato nel tardo pomeriggio di giovedì. La dinamica della tragedia stradale non è ancora stata stabilita con certezza da parte della Polizia Stradale di Milano Ovest, intervenuta sul posto con due pattuglie. Tutto ciò che si è appreso è che Forlin da tempo lavorava come consulente informatico presso una ditta dell’Hinterland Milanese.
Il terribile incidente alle porte di Belgioioso. L’operaio stava rientrando a Pavia
I magistrati, noncuranti delle richieste di giustizia dei familiari e delle vittime della strada, continuano a sabotare il significato della legge, perché nell’applicare la pena sottovalutano i parametri indicati dalla legge nell’art. 133 del c.p., riferiti alla gravità del danno, al grado della colpa ed al comportamento del reo prima durante e dopo l’incidente.