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Rassegna stampa manifestazione giustizia 30 OTTOBRE 2007- - il 31/10/2007 • 20:33 da Redazione_AIFVS
Il quotidiano.net

31/10/2007
Carlucci: "Mastella non ascolta la disperazione delle vittime".

Roma  "E' questo il debutto del pacchetto sicurezza Amato? Vergogna. Questo governo continua a prendere in giro la gente, soprattutto i più deboli".

di On. Gabriella Carlucci

Invitata al convegno organizzato dall'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (Aifvs), che si è tenuto questo pomeriggio a Roma, per denunciare le troppe morti causate da ubriachi al volante, non ho potuto prendere la parola a causa del malcontento generato dall'approvazione in CdM del pacchetto sicurezza.

Il Ministro Mastella, anche lui invitato al convegno, ha dato risposte inesaurienti, si è rifiutato di ascoltare il grido di disperazione dei familiari delle vittime, ed ha abbandonato la sala quando il malumore ha assunto caratteri di veemente vivacità. Di fronte alle grida di dolore dei parenti delle vittime, la giustizia non riesce a dare risposte. E' questo il debutto del pacchetto sicurezza Amato? Vergogna. Questo governo continua a prender ein giro la gente, soprattutto i più deboli.

La Padania online

«Quanti assassini a piede libero»

Iva Garibaldi

Rabbia, sdegno e un dolore che non smette mai, anche se vecchio di dieci anni. Sono i sentimenti che si respirano in mezzo ai genitori, parenti, fidanzati di giovani vite spezzate da incidenti sulla strada per colpa di ubriachi o di una distrazione. Sono lì, raccolti in 18 diverse sigle, tra cui l’Aifvs, Associazione italiana familiari e vittime della strada, con i cartelli, i gazebo e chiedono giustizia. Già, perché proprio non ne possono più di vedere girare per strada indisturbati gli assassini dei loro figli, fratelli, fidanzati, amici. Magari condannati anche per omicidio ma per l’effetto combinato di sconti di pena, indulto, rito abbreviato e attenuanti varie, i colpevoli il carcere non l’hanno nemmeno visto. Per i familiari è come se i loro cari fossero stati ammazzati due volte.
Sono lì a testimoniare il loro dolore, insieme a quello di intere famiglie distrutte, contro l’indifferenza della politica e, a volte, anche della gente.
Tra i manifestanti ci sono anche i familiari dei 4 ragazzi uccisi ad Appignano da un furgone guidato da un rom ubriaco. Solo loro sono un’ottantina, arrivati a Roma con un autobus. Gli occhi lucidi, i volti tirati, mostrano uno striscione sul quale si legge «quattro famiglie alla deriva» con le foto delle vittime. La rabbia contenuta a stento. Perché in questo caso chi ha ammazzato quei quattro ragazzi tra i 16 e i 19 anni, il rom Marco Ahemetovic, attualmente agli arresti domiciliari in un residence a San Benedetto del Tronto, sta per diventare una star. Molti i progetti in cantiere: un libro, una campagna pubblicitaria e, soprattutto, tanti tanti soldi. C’è chi dice fino a centomila euro. «Questa è la giustizia italiana – sbotta Timoteo Luciani, papà di Alex, 16 anni, uno dei quattro ragazzi morti - noi qui e lui a prendere il sole. Questo signore ha detto di voler scrivere un libro, ma se firma con una croce... E io lo so bene, mia sorella gli ha fatto scuola. Ho letto che Fabrizio Corona lo cerca per fargli fare un libro. È uno schifo». È arrabbiato Luciani e gli occhi sono stanchi, troppe le lacrime versate e questo schiaffo proprio non riesce a contenerlo. Mostra un ritaglio di un giornale locale: «Vedete che c’è scritto? Che c’è una società, la Sundas (di Alessio, un noto agente dei vip ndr) che lo seguirà, che gli vuole far fare il testimonial in una campagna pubblicitaria per scoraggiare chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe. Ma sa che le dico? Se questo qui ha un figlio, io lo metto sotto».
Gli fa eco il papà di Davide Corradetti, altra vittima di quel maledetto 23 aprile: «Sono qui perché cambi qualcosa e sono pronto a tutto affinché non accadano più queste cose. Questo signore prende il sole dopo aver compiuto una rapina e quattro omicidi. Non è ammissibile». Non si capacita il papà di Davide rispetto alle condizioni del rom: «Se è agli arresti domiciliari – dice – dovrebbero esserci anche delle prescrizioni. Mica può fare come gli pare. E invece mi risulta usi tranquillamente il telefono cellulare, il computer, riceve persone comprese troupe televisive. In questo caso mi pare che il giudice abbia fatto uno sbaglio enorme. E tra poco magari andrà a fare pure l’Isola dei famosi». Anche lui se la prende con Sundas: «Pur di fare soldi – afferma – questo calpesta il sangue dei nostri ragazzi. Poi ho sentito che Ahemetovic avrebbe raccontato che vuol devolvere a noi parte del ricavato del libro. Sappia che non si deve nemmeno permettere. E poi già racconta bugie come quella che la notte dell’incidente avrebbe avuto negli occhi fari abbaglianti. Non è vero perché c’è già un testimone che ha dichiarato che sulla strada non c’era nessun’altra macchina». A reggere lo striscione di Appianano anche Alessandra, 19 anni, sorella di Davide: «Doveva ammazzare una scolaresca intera – dice seria – perché accadesse qualcosa? Con Ahemetovic ho frequentato le scuole elementari e medie. Non partecipava alle lezioni, non portava i libri, non dava confidenza a nessuno. Insomma non si integrava. Ora i genitori chiedono perdono. A me non me ne frega niente. Deve essere punito per quello che ha fatto». Non ci sono invece i genitori di Eleonora Allevi, la giovane di 19 anni né quelli di Danilo Traini, 17 anni. «Mia sorella – dice Nazareno Marinelli, zio di Danilo – non se la sente di andare da nessuna parte. È chiusa nel suo dolore. Non riesce nemmeno ad andare in tribunale». Racconta della famiglia del rom che afferma di conoscere bene: «I suoi fratelli andavano a scuola armati di coltelli. Avevano 9 o 10 anni. Ci sono tante denunce ma non è mai accaduto nulla. Questa tragedia forse si poteva evitare». Accanto a lui c’è Ernesta, zia di Alex: «È allucinante quello che sta accadendo. Tra proposte pubblicitarie e il resto questo qui ha vinto alla lotteria. Non è un caso come tutti gli altri. Fino a ieri viveva d’elemosina, oggi vive come un pascià». Tragedie nuove accanto a vecchie ferite. Patrizia Quaresima è la mamma di Andrea, morto per un incidente stradale a Roma dieci anni fa. Il prossimo 22 novembre Andrea avrebbe compiuto 26 anni. «I cordoli non erano adeguati – ricorda Patrizia e le si riempiono gli occhi di lacrime – e lui era in motorino. È caduto alle 11 e mezza del mattino, e le auto che arrivavano nel senso opposto l’hanno investito. Aveva l’acqua alle caviglie. Ma il magistrato ha archiviato tutto e anche la causa civile si è chiusa con un nulla di fatto. Per i giudici il Comune non ha colpa. Dal 2006 sono in appello ma la prima udienza è fissata per il 2009».
[Data pubblicazione: 31/10/2007]

 
Ansa
SICUREZZA STRADAMANIFESTAZIONE A ROMA FAMILIARI VITTIME LE:

(ANSA) - ROMA - Rivendicare per le vittime della strada ''sia cittadinanza processuale e che dignita' sociale''. Questo l'intento della manifestazione promossa dall'associazione familiari e vittime della strada (Aifvs) per il 30 ottobre a Roma. L'iniziativa e' stata annunciata a margine di un'audizione oggi alla Camera davanti alla commissione Trasporti alla quale hanno preso parte altre associazioni di categoria. L'intento e' quello di comunicare, hanno precisato i promotori, all'opinione pubblica le nostre richieste: garanzia costituzionale per i diritti delle vittime; parita' processuale tra imputato, vittima e Stato; finalizzare il processo alla ricerca della verita'; corsie preferenziali per i processi riferiti ai delitti contro la persona; effettivita' e certezza della pena; risarcimento equo ed integrale; uguale assistenza alle vittime dei reati colposi e dolosi, e costituzione dei centri di assistenza per le vittime. Nel corso dell'audizione alla Camera, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente AIFVS ha ricordato come l'affermazione del Ministro Di Pietro a una trasmissione in tv - alla quale lei stessa aveva partecipato - che gli automobilisti sono disciplinati quando guidano in Svizzera, ma gli stessi appena oltrepassano il confine e guidano in Italia non sono piu' osservanti delle norme, ''dice chiaramente che il difetto e' proprio nel sistema: se il guidatore e' lo stesso, cio' che cambia e' il sistema. In Svizzera il sistema paese e' fondato sull'interazione tra legge e comportamenti concreti, in Italia il sistema e' fondato sulla frattura tra Carta Costituzionale e comportamenti concreti: i cittadini fanno quello che vogliono perche' sanno che in Italia questo e' possibile.(ANSA). TH

I fatti.com

A iFatti Domenico Carlomagno, padre di Alessandro ammazzato da un pirata della strada
«Chiedo giustizia, intanto il colpevole va in giro liberamente» 
Roma (Delfina Santoro) - «Guidavo la mia Mercedes bianca; in macchina, con me, mia moglie, mio figlio e mia figlia». Domenico Carlomagno racconta il tragico incidente in cui ha perso la vita su figlio Alessandro, era il 22 dicembre del 1997: «Mi trovavo in una galleria sulla strada sinnica, in Basilicata, quando una Volvo ad alta velocità mi è venuta addosso, poi una terza macchina, anche questa di corsa, ha dovuto frenare di percorrendo 75 metri».
Dal 1997 al 2008 il signor Domenico aspetta ancora la prima sentenza: «Forse arriverà il 28 novembre, dopo ben 11 anni e un percorso giudiziario logorante».
Alessandro, all’epoca dei fatti, aveva 18 anni e il papà si chiede quanto tempo ancora dovrà aspettare: «Io chiedo giustizia e intanto il colpevole va in giro liberamente».
I parenti delle vittime degli incidenti sulla strada sono scesi in piazza per chiedere giustizia.
«I processi sono troppo lunghi e nel frattempo cambiano i giudici. Nel mio caso quattro – spiega ancora Carlomagno -, ogni giudice deve riprendere in mano il processo, leggere i fascicoli e ha bisogno di tempo per questo, poi quando ha finito di leggere tutti gli atti del processo arriva un trasferimento o altro e si riparte, ancora dall’inizio».
Il presidio è stato organizzato in occasione della Conferenza nazionale giustizia per le vittime, organizzata dall’Associazione italiana Famigliari e Vittime della Strada.
«L’evento si è reso necessario - riferiscono i parenti dei deceduti - per fare il punto della situazione giustizia dopo il precedente Convegno tenutosi il 22 febbraio 2007. Al presidio erano presenti anche i grilloni romani che con il loro banco raccoglievano firme per la petizione sulla Class Action.
“Con la class Action – riporta un volantino distribuito durante il presidio – tutti i consumatori colpiti da una truffa o da uno stesso fatto illecito, possono riunire le loro azioni legali in un’unica causa comune con spese ridotte e certezza del giusto risarcimento”.
È già stato presentato un disegno di legge sull’azione di risarcimento collettiva per i cittadini, ma l’iter è ancora in una fase iniziale. All’iniziativa hanno già dato la loro adesione il Comitato 8 ottobre (incidente di Linate); l’Associazione italiana Famigliari e Vittime della Strada, l’Associazione Disastro Aereo Capo Gallo (6 agosto 2005); Telefono Blu e Sos Consumatori; Telefono Rosa; Telefono Antiplagio; Greenpeace Italia; Associazione Cittadinanza Attiva; Azionariato Diffuso/Federconsumatori; Siti (sindacato per la tutela dell’Investimento e del Risparmio).


Vittime della strada: Aifvs, domani min. Mastella, vice min. De Piccoli a conferenza “Giustizia per le Vittime” e manifestazione a Roma. - il 29/10/2007 • 19:54 da Ufficio_stampa_AIFVS
COMUNICATO STAMPA
 
 
Vittime della strada: Aifvs, domani con ministro Mastella, vice ministro De Piccoli conferenza “Giustizia per le Vittime” e manifestazione in piazza ss.Apostoli.
 
Domani, martedì 30 ottobre, alle ore 11.00 manifestazione in piazza S.S.Apostoli per dire Basta ad una giustizia ingiusta che premia il colpevole e calpesta la vittima rivendicando per le vittime cittadinanza processuale e dignità sociale; alle ore 16.30 a Palazzo Marini conferenza “Giustizia per le Vittime” con la presenza del ministro della Giustizia Clemente Mastella, il vice ministro dei Trasporti Cesare De Piccoli, sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti e numerosi parlamentari.
Centinaia e centinaia di familiari di vittime di reati colposi e dolosi si ritroveranno in piazza S.S. Apostoli per manifestare tutta la loro rabbia verso questa giustizia che tende a favorire i responsabili e a mortificare le vittime.
Queste le richieste ritenute prioritarie dalle numerose associazioni presenti “in onore e per la memoria di tutte le vittime dei reati”:
1) garanzia costituzionale per i diritti delle vittime;
2) parità processuale tra imputato, vittima e Stato;
3) finalizzare il processo alla ricerca della verità;
4) corsie preferenziali per i processi riferiti ai delitti contro la persona;
5) effettività e certezza della pena;
6) risarcimento equo ed integrale;
7) uguale assistenza alle vittime dei reati colposi e dolosi, e costituzione dei centri di assistenza per le vittime.
 
Interverranno il ministro Mastella che ribadira’ il suo impegno affinche’ sia garantita “severita’ e certezza della pena” e perche’ sia rispettato il diritto delle vittime alla verita’ e alla giustizia.
Il vice ministro De Piccoli, che ha sempre dimostrato di condividere le proposte e le soluzioni avanzate dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, illustrera’ il lavoro che sta svolgendo il Governo per contrastare la quotidiana strage che si consuma sulle nostre strade.
L’on. Fabris in qualita’ di promotore di una proposta di legge per introdurre nel Codice Penale quei delitti consumati alla guida in stato d’ebbrezza e sotto alterazione da stupefacenti e per la creazione di una nuova fattispecie di reato per l’omicidio stradale commesso con dolo eventuale e guida aggressiva.
L’on. Felice Belisario promotore del ddl C 1242 e il sen. Walter Vitali promotore del ddl S.11 per illustrare lo stato dei lavori dei loro disegni di legge tesi a riconoscere, a livello costituzionale, i diritti delle vittime.
Hanno assicurato la loro presenza anche: on. Paola Calducci, on. Cesare Campa, on. Carolina Lussana, on. Silvano Moffa, on. Egidio Pedrini, on. Pino Pisicchio, on. Laura Ravetto, on. Daniela Santanchè, On. Mario Tassone, On. Paolo Uggè.
 
Ufficio stampa Aifvs

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Brochure dibattito AIFVS 30.10.2007

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Programma convegno 30 ottobre.


un abbraccio a Franco Ciacci - il 27/10/2007 • 06:20 da ilia

Caro Franco,

 alla tua grande testimonianza non sono stata presente fisicamente -ma c'ero con il cuore.

Grazie da noi genitori e da tutti i nostri Figli. Un abbraccio 

                        Ilia


Aifvs e Ciacci oggi incontrano la Protezione Civile - il 24/10/2007 • 20:47 da Ufficio_stampa_AIFVS
COMUNICATO STAMPA
 
-Sicurezza stradale: Aifvs e Ciacci oggi incontrano la Protezione Civile ieri Letta, mons. Marchetto, Landolfi
 
Il signor Franco Ciacci e’ arrivato ieri davanti a Palazzo Chigi, dopo aver percorso 250 km a piedi. E' stato ricevuto dalla Presidenza del Consiglio, dal Vaticano e dalla Commissione di Vigilanza per la Rai.
Oggi alle ore 17.30 la Presidente dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada Cassaniti e il signor Ciaccio saranno ricevuti dalla Protezione Civile.
 
L’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada e il suo associato Franco Ciacci sono stati ricevuti, ieri pomeriggio, dalla Presidenza del Consiglio nella persona del sottosegretario Enrico Letta. La presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni ed il signor Ciacci hanno potuto esprimere al Governo la loro preoccupazione per la disorganizzazione con cui vengono affrontati gli interventi sulla sicurezza stradale. Non esiste, hanno asserito i rappresentanti dell’Aifvs, un coordinamento d’interventi tra i Ministeri coinvolti, tra il Governo centrale e le Amministrazioni locali, tra il Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Polizie Municipali e Provinciali).
Il sottosegretario Letta ha assicurato che il Governo e il Presidente Prodi, in prima persona, hanno la ferma volonta’ ad affrontare con determinazione le problematiche della sicurezza stradale.
L’aver utilizzato lo strumento del decreto legge, successivamente convertito in legge, - ha sostenuto l’on. Letta – e’ la dimostrazione pratica dell’impegno del Governo.
L’Aifvs ha riconosciuto lo sforzo fatto ma chiede un nuovo approccio nella salvaguardia della vita, affidando ai poteri e al coordinamento della Protezione Civile l’emergenza che stiamo vivendo.
 
Il signor Ciacci e’ stato ricevuto anche da Sua Eccellenza Agostino Marchetto in Vaticano.
L’Aifvs ha ringraziato il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti per aver redatto gli “Orientamenti per la Pastorale della Strada”, frutto di una grande opera di ascolto, di ponderazione e di discernimento e dedicato agli utenti della strada. Mons. Marchetto ha apprezzato la forza di volonta’ con cui il signor Ciacci sta lottando per difendere il supremo valore della vita.
 
Nel corso del pomeriggio anche il Presidente della Commissione di Vigilanza per la Rai Mario Landolfi ha ricevuto la delegazione dell’Aifvs. La presidente dell’Associazione ha chiesto al presidente di invitare la Rai, e gli altri mezzi d’informazione, ad occuparsi dei temi sulla sicurezza stradale in modo sistematico e preventivo. Non solo come fatti di cronaca.
Ha inoltre invitato il Presidente dell’Autorithy a controllare se la Rai sta rispettando le convenzioni stipulate con lo Stato in merito ai programmi di prevenzione e di educazione stradale.
 
Franco Ciacci, iscritto all’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, è partito domenica 14 ottobre da Mercatale (Arezzo), proprio dove nel maggio del 2005 morì suo figlio in un incidente. A piedi ed esponendo su un carrellino un cartello su cui e’ scritto “Da Perugia a Roma 250 km a piedi per protesta: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno sulle nostre strade. Una strage dimenticata”, dopo aver raggiunto Perugia, Spoleto, Terni, Narni ha proseguito la sua marcia verso Roma.
Questa marcia solitaria ha voluto spingere le istituzioni ad affrontare l’emergenza con un progetto d’intervento che, stanziando tutte le risorse necessarie, garantisse agli italiani la salvaguardia del valore supremo ed assoluto della vita.
 
La strada uccide indistintamente e democraticamente tutti coloro che hanno l’ardire di varcare la porta di casa: ricchi e poveri, delinquenti e onesti, vecchi e bambini, spericolati e prudenti.
 
 
 
Ufficio stampa Aifvs

a piedi da Perugina, oggi a Roma da Prodi, Bertolaso, card.Martini, Landolfi - il 23/10/2007 • 10:44 da Ufficio_stampa_AIFVS

COMUNICATO STAMPA

 
Sicurezza stradale: a piedi da Perugina, oggi a Roma da Prodi, Bertolaso, card.Martini, Landolfi
 
Il signor Franco Ciacci oggi arriva a davanti Palazzo Chigi, dopo aver percorso 250 km a piedi, proprio in occasione del Consiglio dei Ministri che affrontera’ anche il tema della sicurezza stradale.
Franco Ciacci, iscritto all’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, è partito domenica scorsa da Mercatale (Arezzo), proprio dove nel maggio del 2005 morì suo figlio in un incidente. A piedi ed esponendo su un carrellino un cartello su cui e’ scritto “Da Perugia a Roma 250 km a piedi per protesta: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno sulle nostre strade. Una strage dimenticata”, dopo aver raggiunto Perugia, Spoleto, Terni, Narni ha proseguito la sua marcia verso Roma.
Tra qualche ora raggiungerà l’ingresso di Palazzo Chigi dove, ad attenderlo, ci sarà una delegazione dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, guidata dalla presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni.
Quest’ultima e il signor Ciacci  saranno ricevuti:
- in Vaticano da Sua Eccellenza Agostino Marchetto, per il Pontificio Consiglio dei Migranti, da sempre in primo piano per combattere la strage stradale. Il Pontificio Consiglio dei Migranti ha realizzato anche un decalogo per l’automobilista;
- dal Presidente della Commissione di Vigilanza Rai on. Mario Landolfi;
- dal vice capo dipartimento della Protezione Civile Ing Fabrizio Colcerasa e dal Direttore Generale della Direzione Ufficio Valutazione Prevenzione e Mitigazione dei Rischi Antropici dr.ssa Marta Di Gennaro.
  Si spera, inoltre, che anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi, impegnato questo pomeriggio in un Consiglio dei Ministri che trattera’ anche di sicurezza stradale, riesca a riceverli.
 
L’Aifvs e Franco Ciacci vuogliono dare uno scossone all’opinione pubblica, al Governo ed ai parlamentari che fanno fatica a prestare seria attenzione alla più drammatica emergenza nazionale del nostro Paese: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno devono essere considerati una vera catastrofe nazionale. Più drammatica di un alluvione, di un terremoto, della guerra in Iraq o in Afganistan.
 
Questa marcia della speranza vuole sensibilizzare la Presidenza del Consiglio affinche’ si impegni ad affrontare l’emergenza con un progetto d’intervento che, stanziando tutte le risorse necessarie, garantisse agli italiani la salvaguardia del valore supremo ed assoluto della vita.
 
La strada uccide indistintamente e democraticamente tutti coloro che hanno l’ardire di varcare la porta di casa: ricchi e poveri, delinquenti e onesti, vecchi e bambini, spericolati e prudenti.
 
 
Ufficio stampa Aifvs
 

Spostamento luogo manifestazione del 30 ottobre 2007 - il 23/10/2007 • 08:35 da AIFVS_onlus

Avviso importante.

A causa di una affluenza maggiore del previsto alla manifestazione di Roma del 30 ottobre le autorità hanno dato disposizioni per lo spostamento in Piazza S.S. Apostoli.
Dal luogo originario dista c.a. 500 mt.

Sotto i nuovi percorsi stampabili per chi arriva dalla stazione Termini.
AIFVS onlus

Clicca qui per leggere il programma
Come arrivarci (pdf)

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Come arrivarci (doc)



COMUNICATO STAMPA - il 16/10/2007 • 20:36 da avvocatocesari


Sicurezza stradale: Aifvs la modifica del codice penale, proposta o­n Fabris, è come se l’avessimo scritta noi.


La presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, questa mattina nel corso del convegno “Nuove pene per i reati stradali”, ha apprezzato la proposta di legge dell’on. Fabris e ha detto “è come se l’avessimo scritta noi”.
L’introduzione nel Codice Penale dei delitti di guida in stato d’ebbrezza e sotto alterazione da stupefacenti e la creazione di una nuova fattispecie di reato per l’omicidio stradale commesso con dolo eventuale e guida aggressiva sono i temi inseriti nella proposta di legge.
Visto il completo riconoscimento dell’Aifvs nel documento dell’on. Fabris, la Cassaniti ha invitato il deputato dell’Udeur a “farsi portavoce dell’Associazione in Parlamento per tutto l’iter parlamentare della proposta di legge”.
La presidente Cassaniti nel corso del suo intervento al convegno ha anche chiesto e raccomandato ai magistrati, impegnati nei processi in fase d’indagine e di giudizio, di osservare le parole d’ordine del ministro Mastella “severita’ e certezza della pena” e di rispettare il diritto delle vittime alla verita’ e alla giustizia.
Il ministro Mastella nel corso del suo intervento al convegno ha espresso solidarieta’ alle vittime della strada ed ha accolto l’invito, rivoltogli dalla Cassaniti, a partecipare ai lavori della Conferenza Nazionale “Giustizia per le vittime” del prossimo 30 ottobre (www.vittimestrada.org).

Ufficio stampa Aifvs


Avventura in città per mia moglie - il 16/10/2007 • 09:01 da mark59

Alle ore 14,30 circa mentre percorrevo Via Tor de’ Schiavi(Quartiere Prenestino a Roma) la vettura del Sig. Tal dei Tali non osservava il semaforo rosso e mi tagliava la strada.Purtroppo l’incidente è stato inevitabile,un violento urto(a distanza di giorni sento ancora il rumore)e la parte anteriore della mia vettura parzialmente distrutta.Sola,frastornata e morta di paura ho chiamato da prima i carabinieri e successivamente i vigili, purtroppo dopo un’ora e mezza circa ancora non era arrivato nessuno.Il Sig. Tal dei Tali voleva compilare il CID, assumendosi la totale colpa dell’incidente, dichiarando che purtroppo non aveva visto che il semaforo era rosso e che se ne è reso conto troppo tardi.

Tengo a precisare che,il Sig. Tal dei Tali non ha visto il semaforo rosso,semplicemente perché era sul lato della carreggiata per lui contromano.

Quando sono arrivati i vigili urbani,ormai erano passate quasi due ore e mezzo,ma non si sono preoccupati più di tanto, ormai era stato redatto il CID.

Lascio a voi ogni possibile considerazione sull’accaduto,vero è che purtroppo viviamo in un paese che ormai sta andando alla deriva!

 

Elisabetta


DA IL SOLE 24 ORE DOMENICA 14 OTTOBRE 2007 - il 16/10/2007 • 09:01 da avvocatocesari

Domenica 14 Ottobre 2007

«Va aggiornato il Codice penale»

di Raffaella Calandra


Da Pubblico ministero, ne ha esaminati a decine. Ma il dramma degli omicidi colposi sulla strada, Fabio Roia li ha vissuti direttamente, come figlio. «Nel 1996 – racconta il magistrato oggi membro del Csm – mio padre è stato travolto sulle strisce pedonali a Milano. L'autista ha patteggiato ed è stato condannato a Brescia, a 6 mesi, pena sospesa perché incensurato». Una sentenza che ha «turbato» il figlio, ma non ha «stupito» il magistrato, consapevole che «le pene per chi toglie la vita guidando ubriaco o a velocità elevata, sono virtuali: ci sono i benefici, che devono esistere; spesso si tratta di incensurati che patteggiano godendo così degli sconti» spiega Roia. Un meccanismo che però va modificato «perché così la pena non svolge la funzione deterrente», come ha verificato nei 15 anni da Pm a Milano: «I numeri sono aumentati. In media ogni 40 giorni, ogni turno esterno, mi arrivavano un paio di casi di omicidi provocati da autisti ubriachi». Fascicoli chiusi con patteggiamenti «da 10 mesi a un anno, nel caso di una sola vittima».
Roia propone allora «l'innalzamento dei parametri delle pene, con confisca dell'auto e, dove necessario, l'arresto in flagranza. Perché la guida in stato d'ebbrezza è un caso di colpa cosciente», cioè chi si mette al volante dopo aver bevuto, sa che potrebbe trasformarsi in un killer. Il magistrato non arriva a ipotizzare il dolo eventuale, ma approva la proposta di introdurre il reato di «omicidio colposo per guida in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti».
Un cavallo di battaglia, questo, del suo collega Pm a Bologna, Valter Giovannini, che «troppo spesso» deve occuparsi di morti sulla strada. «È avvilente – si sfoga Giovannini – ricevere ogni lunedì uno spaventoso numero di denunce per guida in stato d'ebbrezza». E così ha cercato una «giurisprudenza innovativa», da mettere in atto in due direzioni: il sequestro preventivo della patente fino alla sentenza di primo grado e la contestazione del reato di omicidio volontario. «Sono 25 le patenti che abbiamo requisito, fermando gli autisti ben oltre i sei mesi di un sequestro amministrativo. Tutti recidivi per guida in stato d'ebbrezza» spiega. Il Tribunale del Riesame ha finora condiviso questa linea di rigore, come nel caso della misura cautelare per un bolognese, ubriaco e sotto effetto di hashish, che a marzo ha investito un settantenne, uccidendolo. «Chi guida in certe condizioni accetta il rischio di incidenti mortali» è la tesi su cui si fonda la contestazione dell'omicidio volontario (la via che potrebbe imboccare anche il caso del bimbo travolto da una motocicletta a Bormio). Ma nulla è scontato e i giochi sono ancora aperti, se è vero che questa impostazione è stata bocciata dal Gip, anche se poi approvata dal Riesame. Potrà quindi accadere, scaduti i termini per il ricorso in Cassazione, che all'indagato venga applicata, dopo mesi, la misura degli arresti domiciliari. Pugno di ferro in Procura, dunque, in sintonia con il dettato del capo dell'Ufficio Enrico Di Nicola.
«Perché può essere arrestato chi ruba – ragiona Giovannini – ma non chi, ubriaco al volante, toglie la vita ad altre persone?». E cita l'esempio degli Usa, dove «chi viene trovato alla guida con tassi di alcol non consentiti viene fermato immediatamente». Ed ecco l'idea, condivisa dagli esperti di questa casistica, di pene non più virtuali, con l'introduzione dell'«omicidio colposo per guida in stato d'ebbrezza. Ciò – conclude il Pm bolognese – renderebbe possibile l'arresto, anche per chi si ferma e non scappa dopo l'incidente».
A una «soglia minima di pena», pensano invece Domenico Musicco e Gianmarco Cesari, tra i legali più attivi nella difesa delle vittime, attraverso l'associazione dei familiari (www.vittimestrada.org). «Non contestiamo la discrezionalità del giudice – precisa Musicco – ma la gente si sentirebbe meno calpestata se venisse fissata una soglia al di sotto della quale la pena non può scendere. In Inghilterra la soglia è di tre mesi».
«Si rischia di più a superare il limite dei 50 km/h – nota Cesari – perché i Comuni piazzano l'autovelox per fare cassa. Ma se guidi a 190, ubriaco, la passi liscia, per mancanza di controlli. In Italia, per avere un termine di paragone, in 12 mesi ne vengono fatti 200mila, in Francia 10 milioni”. Del resto, commentano i legali «nei Paesi che hanno affrontato il problema, chi guida ubriaco finisce in cella, da noi paga la multa. Non c'è altro da dire».

Domenica 14 Ottobre 2007

CONVEGNO Gruppo Popolari-UDEUR - il 14/10/2007 • 16:47 da Redazione_AIFVS

CONVEGNO
Gruppo Popolari-UDEUR della Camera dei Deputati
       

NUOVE PENE PER I REATI STRADALI
 DAL CODICE DELLA STRADA AL CODICE PENALE


Roma, 16 Ottobre 2007
Sala Convegni Autorità Garante per la Privacy
Piazza Montecitorio 161
ore 9.30 - 13.30

            Conduce i lavori: Ilaria Guidantoni, Giornalista
          
            Intervengono:

Alessandro Bianchi: Ministro dei Trasporti

Mauro Fabris, Membro Commissione Trasporti Camera Deputati;
Ascanio Rozera, Segretario Generale ACI;
Giordano Biserni, Presidente ASAPS;
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, Presidente Associazione Nazionale Familiari e  Vittime della strada;

Clemente Mastella:  Ministro di Giustizia


Nel corso del Convegno il Dott. Paolo Mazzoni, Capo delle Relazioni Esterne del Centro Studi per la sicurezza stradale della Fondazione 3M, illustrerà i dati relativi all’Indagine Campionaria sullo Stato di Salute della Segnaletica Stradale in Italia.           


A partire dalle h. 9.00 sarà offerto un caffé di benvenuto a tutti i partecipanti ai lavori.