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da Panorama, articolo di FABRIZIO PALADINI
Assassini al volante Il rom che ha ucciso quattro ragazzi dovrà scontare sei anni e mezzo. Finalmente il pugno duro contro i pirati della strada? Macché, Ahmetovic è l’unico. Tutti gli altri non passano neanche una notte in cella.
I corpi di Elisabeth e Mary Clare non erano ancora arrivati all’obitorio e Friedrich Vernarelli, quello che le aveva appena uccise, era già a casa a farsi una doccia ristoratrice. Non basta correre come un pazzo in pieno centro a Roma, non basta essere completamente ubriaco, non basta ammazzare due ragazze irlandesi che attraversano sulle strisce, non basta fuggire dopo l’impatto. Non basta tutto questo per trascorrere un’ora in cella. Chi uccide sulle strade non paga, se non in forma irrisoria, la propria pena.
Dal Gazzettino on-line
Questi sono i particolari che emergono dopo il duplice omicidio del giorno di Pasqua a Dueville (VI), dove sono morti due coniugi vicentini, travolti dall’auto guidata dal giovane Roberto Vedovato, morto lui stesso nell’incidente, è risultato poi positivo agli esami del sangue con un tasso alcolimetrico di 1.7, più di tre volte il valore consentito. La cosa è alquanto sconcertante, e c’è da chiedersi se tutto questo si poteva evitare, le vergogne si aggiungono alle vergogne. RUBANO Roberto Vedovato deceduto nell’incidente di Dueville guidava l’auto ma non avrebbe potuto «Patente ritirata da 13 mesi» La Motorizzazione gli aveva inviato più notifiche per presentarsi a rifare gli esamiRubano Purtroppo l'ultima nottata trascorsa in compagnia degli amici di sempre di Vigonovo gli è costata la vita. Una vita trascorsa sul "filo del rasoio" dove purtroppo registriamo alcuni particolari davvero delicati della sua vita di automobilista. A descriverceli è Carmelo Trotta, direttore della Motorizzazione del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Trotta, è vero che Roberto Vedovato aveva la patente senza punti al momento dell'incidente? «Purtroppo è così. Dopo una sanzione subita nel luglio del 2006, il Vedovato perse tutti i venti punti a disposizione. L'uno ottobre del medesimo anno gli mandammo una notifica che lo invitava a fare la revisione della patente. A questa comunicazione ne è seguita una il 13 novembre sempre del 2006 nella quale lo invitavamo a presentarsi alla Motorizzazione per rifare l'esame della patente». Vedovato si presentò? «Assolutamente no e per questo in data 27 febbraio 2007 fu predisposta la sospensione della patente a tempo indeterminato». Come è giunto a perdere tutti i punti Roberto Vedovato? «Negli ultimi anni abbiamo registrato una decina di verbali di infrazione, tra cui quelli più gravi sono stati la guida in stato di ebbrezza e sotto l'uso di sostanze stupefacenti». Avete a disposizione alcuni dati sulle patenti che mettono a confronto Padova con le altre province del Veneto? «Nel periodo compreso tra maggio 2006 e febbraio 2008 nella provincia di Padova registriamo 792 patenti rimaste senza punti, di queste soltanto 321, dopo gli esami "di riparazione" sono tornate nelle mani di legittimi proprietari, gli altri si sono visti revocare a titolo definitivo il documento di guida». E fuori Padova com'è la situazione? «Prendendo in esame lo stesso periodo, soltanto a Treviso si registrano dati più elevati: 1009 patenti senza punti. Padova in questa poco invidiabile classifica è al secondo posto. Seguono Verona con 660, Venezia con 590, Vicenza con 545. La provincia più "educata" alla guida è Rovigo con "soltanto 235 patenti senza punti».
Cesare Arcolini
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sulla sicurezza stradale dopo gli ennesimi incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza
Alcol e incidenti stradali
"Fermate le stragi"
di MAURILIO RIGO
"L'alcol è la causa di oltre il 35 per cento degli incidenti stradali che si verificano in Italia e purtroppo i dati indicano anche che tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, l'abitudine a bere fuori dai pasti è raddoppiata negli ultimi anni". E' quanto ha dichiarato Carmelo Lentino, portavoce di BastaUnAttimo, la campagna nazionale sulla sicurezza stradale e contro le stragi del sabato sera dopo gli ennesimi incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza.
"Alcune ricerche - prosegue Lentino - indicano che un ragazzo su cinque ha dichiarato senza problemi di aver guidato da ubriaco. Il dato ancora più preoccupante è che il 40% dei giovani, spesso si dicono indifferenti al problema. Sono questi gli indici da cui dobbiamo iniziare per una diffusione di cultura più sana e più legale della vita. L'ennesima morte avvenuta a Torino a causa di un uomo che guidava in stato di ebbrezza - ha aggiunto Lentino - è solo l'ultima di una serie di vittime che ad oggi non accennano a diminuire".
Le campagne di sensibilizzazione, la decurtazione dei punti della patente, l'inasprimento delle pene con lo "spauracchio" della galera per chi viene sorpreso alla guida ubriaco non sembrano produrre gli effetti desiderati e gli apparati elettronici che inibiscono l'avviamento dell'auto, se rilevano un tasso alcolico del guidatore fuori norma, sono ancora troppo lontani dal trovare un'applicazione concreta in Italia. Così si continua a morire sulle nostre strade a causa di persone irresponsabili che, in quelle condizioni, non dovrebbero circolare nemmeno a piedi.
Le proteste si levano da più punti e sempre in merito all'incidente mortale di Torino, causato da un ubriaco che guidava in stato di ebbrezza e senza patente, Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio Sociale, ha sbottato: "Basta con queste stragi sulle strade causate da ubriachi al volante che ci fa vergognare di vivere in questo Paese. Si abbia il coraggio 'virile' di porre fine a queste stragi potenziando i controlli sulle strade ma soprattutto ci sia fermezza nel condannare simili episodi che stanno mietendo vittime in tutta Italia". E il coro delle proteste potrebbe continuare all'infinito ma le condanne, da sole, non servono a niente, occorre fare qualcosa di concreto, e subito.
(26 marzo 2008)
Cari amici:
Vi scrivo per segnalare un articolo apparso sul giornanale la Repubblica il 22 cm.;il presidente dell'ACI, fra le altre questioni ha affrontato il problema dei pedoni travolti durante l'attraversamento stradale.
Il giornale riporta testualmente alcune affermazioni del nuovo presidente Enrico Gelpi " trasformiamo le strisce pedonali in segnali di stop e intensifichiamo il trasporto pubblico". Più avanti aggiunge "nessuno tutela i pedoni.Per questo proponiamo anche di modificare l'attraversamento pedonale dando anche da noi, come avviene in molti paesi europei, la precedenza a chi si accinge ad attraversare sulle strisce ( e non solo a chi è gia sulle "zebre"). Inoltre proponiamo anche di rivoluzionare gli attraversamenti stessi, con sistemi che impediscano di parcheggiare le auto in prossimità delle strisce pedonali e altri che le rendano più visibili. Ma il punto centrale è trasformare le strisce in un vero segnale di stop. Oggi le "zebre" sono una terra di nessuno: chi ci passa sopra per primo vince. E il pedone è sempre l'anello debole del sistema, un sistema reso sempre più pericoloso dall'aumento del traffico.
Il presidente dell'ACI è fresco di nomina, e , se il buongiorno si vede dal mattino direi che il Sig. Gelpi è sulla buona strada ,ha affrontato una questione molto importante, sono 60 al giorno i pedoni travolti nel corso dell'attraversamento stradale,di questi oltre 600 all'anno perdono la vita e molti rimangono invalidi permanenti.
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FERRARA , 20/03/2008-
Altre due giovani Vite innocenti faranno ritorno in Irlanda ,terra natale, in una bara e come unica colpa hanno quella di aver scelto di venire nel nostro Paese, probabilmente ignare del fiume di sangue che bagna le nostre strade.
Il copione si ripete, come in un film dell’orrore, a distanza esatta di un anno. Ma non è un film, è semplicemente la tragica realtà.
La responsabile A.I.F.V.S. DI FERRARA ,
Anna Barbieri , vedova di Cormac Page ,nazionalità irlandese , ucciso in un incidente stradale il 14 marzo 2007 a Ostellato ( Ferrara ) , per mano di un ubriaco italiano di 32 anni che guidava a folle velocità un Mercedes. Il colpevole non è mai stato arrestato e la sottoscritta è ancora in attesa di processo.
Mi stringo al dolore delle famiglie di Elisabeth Anne e di Marie Clare ,dolore che non conosce differenze di lingua né di bandiera e come italiana chiedo umilmente scusa per il mio Paese.
Ringrazio l’Ambasciata d’Irlanda a Roma che mi è stata molto vicina con grande affetto e umanità e l’A.I.F.S. che mi ha accolta come soltanto chi vive sulla propria pelle ogni istante della vita simili tragedie può e sa fare. Altrettanto non posso dire delle Istituzioni del mio Paese che lasciano le vittime e i loro familiari nel più completo stato di abbandono.
Anna Barbieri
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20/03/2008
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada difesa dall’Avv. Gianmarco Cesari del Foro di Roma è stata ammessa a partecipare al processo penale per l’omicidio di Sabato Caiazzo quale parte civile dal Giudice Flora Mazzero della II sezione penale del Tribunale di S.Maria Capua Vetere durante la prima udienza dibattimentale, dopo la vana opposizione dei difensori dell’imputato Di Siena Luigi Avvocati Rosanna Mazzeo e Enrico Monaco e dopo tre anni di ritardi causati da rinvii ingiustificabili dopo l’udienza preliminare prima al Tribunale di Caserta dichiaratosi incompetente e poi avanti al Got Avv. Carla Montanaro dichiaratosi a sua volta incompetente.
Il Giudice Flora Mazzero ha riconosciuto e dichiarato il diritto della AIFVS a costituirsi parte civile nei processi per omicidio colposo stradale quale associazione di promozione sociale ai sensi della legge n. 383 del 2000 per la tutela dell’interesse collettivo alla vita sulla strada.
Il processo riguarda la morte di Sabato Caiazzo, agente immobiliare di anni 41 investito la piovosa sera del 12 febbraio 2005 sul tratto di strada della Statale Appia in località Curti alcuni minuti dopo che era uscito dal negozio di prodotti caseari La Baronia dopo aver acquistato delle mozzarelle di bufala che vennero ritrovate pressoché intatte sopra il cofano della Fiat 500 che lo caricò mentre era in procinto di rientrare nell’auto parcheggiata e lo scaricò dopo aver percorso quasi trenta metri, il pedone morì dopo tre ore di agonia presso l’ospedale di Caserta.
La Axa Assicurazioni ha proposto nel corso della udienza dopo tre anni di inerzia passiva alla richiesta di risarcimento avanzata dai congiunti superstiti nel corso della udienza per il risarcimento del valore umano perduto al Maresciallo Salvatore Caiazzo fratello dell’ucciso costituito anch’egli parte civile la somma di € 28.000,00 oltre interessi e spese che l’Avv. Gianmarco Cesari ha dichiarato di poter accettare solo a titolo di acconto e mai a titolo di saldo del risarcimento perché non congrua, non seria nonché irrisoria ed derisoria del valore umano perduto. Il Giudice Flora Mazzero ne ha allora disposto la restituzione al mittente e l’Avvocato Francesco Napolitano della Axa ha quindi ripreso indietro l’assegno esibito.
E’ la prima volta che l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada prende parte a un processo penale nella provincia di Caserta.
E’ l’avvocato Gianmarco Cesari, con attività prevalente al tutela delle vittime, a rappresentare l’Associazione e a difendere gli interessi della famiglia Caiazzo nel processo.
"Quando si verificano omicidi stradali socialmente rilevanti, come appunto in questo caso, il lutto colpisce l’intera collettività e l’omicidio assume una rilevanza sociale. La nostra associazione scende in strada al fianco delle vittime, per la tutela della famiglia ma anche dei diritti collettivamente lesi". Scopo dell’associazione, da anni in prima linea nella lotta ai crimini della strada, ottenere giustizia e combattere per una pena giusta. "La pena commenta l’avvocato Cesari all’esito della storica ammissione a S.M. Capua Vetere della costituzione di parte civile della AIFVS - non va considerata solo come rieducazione ma come conciliazione, nel senso che deve servire a conciliare il reo con la vittima, reo che purtroppo rimane sempre contumace ".
L’avvocato Gianmarco Cesari difende anche la Aifvs nel processo contro il pirata della strada di Roma Friedrich Vernarelli, ma oggi, non potendo parteciparvi per via dell’impegno della udienza di S.M. Capua Vetere per difendere la Aifvs ed i superstiti di Sabato Caiazzo era sostituito a Roma dalla sua assistente Avv. Tania Garofoli.
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, nell’ambito della settimana mondiale per la sicurezza su strada ha lanciato di concerto con i politici la campagna di sensibilizzazione nazionale Una notte per la vita.
L’ 8 aprile prossimo, la AIFVS promuove presso la sala consiliare del Comune di Caserta con il patrocinio dello stesso Comune e della provincia un convegno tematico sul tema della sicurezza stradale e l’obiettivo del dimezzamento degli incidenti stradali sul territorio della provincia di Caserta e sulla assistenza legale e psicologica alle vittime della strada. L’iniziativa verrà pubblicizzata attraverso tv, radio e web.
Sembra impossibile leggere questa la notizia degli arresti dell'investitore delle due ragazze Irlandesi a Roma.
La speranza che esiste una giustizia efficiente ed efficace allora non è una cosa impossibile le leggi esistono basta aver il coragggio di applicarle.
Che questo episodio segni l'inizio di un percorso che ridia speranza, dignità e giustizia a tutte quelle famiglie che come la mia aspettano.
La mamma di Claudia
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20.03.2008
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS
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19.03.2008