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di inadeguato c'è solo il sig.giudice - il 12/07/2008 • 19:49 da SABINOPREZIOSI
Che i nostri giudici,tranne rare eccezioni si sentano baciati dal verbo dell'infallibilità è cosa ormai risaputa,che facciano il bello e cattivo tempo tanto per loro differentemente da  altre categorie di professionisti non vige alcuna regola certa di refusione per danni arrecati alle persone in virtù delle loro dabbenaggini è altrettanto arcinoto,che i nostri casi non siano tali da permettere super gossip e copertine è altrettanto evidente ma ritengo intollerabile che abbiano anche l'ardire di insolentirsi se la vittima e chi lo rappresenta sostenga civilmente che questa non è una giustizia equa....ecco qui si supera il limite della buona creanza ed io smetto di credere (anzi purtroppo ho smesso da anni) nella onestà mentale di questi signori giudici.....purtroppo troppe sono le varianti che possono incidere sull'esito di un processo,uno sta proprio nel giudice che ti capita....ma questo vale in assoluto,non vige solo per il penale....io e mia moglie anni fa ci siamo visti negare l'idoenita' all'adozione solo perchè la sorte ci ha mandato di fronte ad una psicopatica del Tribunale dei Minori di Bologna che alla luce di una informativa assai vendicativa di due assistenti sociali di ravenna che avevamo denunciato per una gestione assai personalistica degli affidi,ha pensato bene di giustiziarci in nome della legge considerandoci famiglia non idonea.....è sempre la stessa legge,la stessa Giustizia,molti miei conoscenti si sono comprato sia il placet all'adozione che il bimbo....questo particolare della mia vita non vuole essere consolatorio per la vergogna di Lecce ma purtoppo è una abitudine ed una consuetudine inb tantissimi procedimenti penali o meno.Cordialmente e sempre avanti perchè tutto possono toglierci tranne la forza di esprimere garbatamente il nostro "NON CI STO":d

oltre tutto vogliono che si taccia - il 12/07/2008 • 06:13 da carla
Nel  procedimento giuridico  del  patteggiamento come sappiamo c'è tutta l’arretratezza culturale,offensiva, che ogni volta toglie la dignità ai ns cari a  noi  e tutte le volte si ripete in forma burocratica e automatica; in questo caso non era già sufficiente, offensivo quello che aveva deciso il giudice? Sono proprio convinti di fare cosa giusta  a formulare simili sentenze se il dr. Fracassi ha sentito il dovere di difendere e rinforzare simile operato  polemizzando  con il  ns  avvocato Cesari che come sempre ci difende e  spende  parole  coerenti a questo fine.  Sono lontani anni luce. Sensibilizzare per la prevenzione è giusto, è un ns dovere morale, ce n’è tanto bisogno, ed  è difficile,  ma stando a questi riscontri  lo ancora di più sensibilizzare chi ancora giudica il reato della strada una cosa burocratica. Non ne possiamo più.d

logoaifvsnero.pnggiustizia per le Vittime della strada - il 11/07/2008 • 19:48 da AIFVS_onlus
giustizia per le Vittime
Al Tribunale di Lecce pena patteggiata e sospesa per l'uccisione di Marco Presicce.
Il dott. Valerio Fracassi, presidente sez. distrettuale di Lecce dell'Associazione Nazionale Magistrati, ritiene ingiuste le considerazioni espresse dall'avv. Cesari e riportate dal Quotidiano di Lecce del 10 luglio 2008.
L'AIFVS replica rilevando l'inadeguata amministrazione della legge da parte dei magistrati nei casi che ci riguardano e chiede giustizia per le vittime.
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Articoli stampa del 9 e 10 luglio 2008
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Lacongruità della pena
 

 

11/07/08
Al Presidente del Consiglio dei Ministri                                                       
Al Ministro della Giustizia
Al Presidente del Tribunale di Lecce
Al Presidente del CSM
Al Presidente della sez. distrett. ANM dott. Valerio Fracassi
Alla Stampa

Oggetto: giustizia per le Vittime

Con vero sconcerto leggo sul Quotidiano di Puglia del 10/07/2008 la replica del presidente della sezione distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati, Valerio Fracassi, alle affermazioni dell’avv. Gianmarco Cesari, che nell’udienza per l’uccisione di Marco Presicce parlava non solo a nome della famiglia Presicce ma anche a nome dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada: un’Associazione diffusa con 106 sedi sul territorio nazionale e dal 2003 unica associazione di vittime della strada iscritta con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel Registro Nazionale delle Associazioni di promozione sociale, e perciò legittimata alla tutela degli interessi sociali e collettivi concernenti le finalità generali perseguite dall’Associazione – “fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti” –.
Il presidente Valerio Fracassi avrebbe, pertanto, dovuto prestare seria attenzione a quanto detto dal legale dell’AIFVS, anziché affermare che si è lasciato andare a considerazioni inadeguate.
Ciò che è inadeguato, invece, è proprio il modo con cui i magistrati amministrano la legge, permettendosi di sovvertire la stessa volontà del legislatore.
Infatti il potere discrezionale affidato ai giudici dalla legge (art. 132 c.p.) deve essere esercitato entro i parametri indicati dall’art. 133 del c.p. che li obbliga a valutare la gravità del danno, il grado della colpa ed il comportamento del reo prima, durante e dopo, al fine di applicare una “pena congrua”, (art. 444 c.p.p.), e che sia anche rieducativa (art. 27 Cost.), cioè finalizzata ad incrementare il senso di responsabilità in chi ha compiuto un reato. Ci chiediamo come possa essere rieducativa una pena non solo non espiata ma irrogata in modo “burocratico” e discriminante, cioè sbrigativo e di palese favore verso l’imputato, non tenendo conto né della finalità del processo, che è ricerca della verità e riaffermazione dello stato di diritto, nè dei parametri indicati dall’art. 133 c.p., il cui riferimento alla gravità del danno obbliga il giudice a tener conto della vita e della salute distrutte o danneggiate delle vittime e dei familiari.  Ma, nei casi che ci riguardano, l’inadeguata amministrazione della giustizia ad opera dei magistrati non si ferma all’applicazione dell’art. 133 del c.p., bensì continua con l’applicazione dell’art. 589 del c.p. In tale articolo il legislatore ha previsto un minimo ed un massimo di pena per permettere certamente al magistrato di adeguarla alla gravità del reato, comprensiva – lo ripetiamo – del grado della colpa, della gravità del danno e del comportamento del reo. Tali elementi debbono essere valutati anche nel patteggiamento, per stabilire se esso possa essere concesso e se possa essere sospesa la pena e a quali condizioni. Ma i magistrati, nonostante il dettato della legge, hanno sempre preferito partire dal minimo edittale nell’applicazione della pena, con ciò annullando la possibilità di differenziare il grado della colpa, che in tal modo viene sempre considerata lieve, e sostituendosi così anche alla volontà del legislatore. Vorremmo sapere se il legislatore ha sbagliato nello stabilire un minimo ed un massimo di pena, o se ci sono delle disposizioni che obbligano i giudici ad utilizzare solo il minimo della pena ed a sospenderla sempre!
Al dott. Fracassi ed a tutte le autorità in indirizzo chiediamo, pertanto, che si ponga fine, per quanto ci riguarda, ad un’amministrazione della giustizia che, sottovalutando il reato ed il danno, delegittima se stessa, offende le vittime ed i familiari, diffonde nella società il messaggio che si può continuare a delinquere impunemente. Era questa la sollecitazione che il dott. Fracassi doveva cogliere nelle parole dell’avv. dell’AIFVS, anziché ergersi a difensore d’ufficio: una sollecitazione che obbliga ad un approfondimento culturale ed etico, a superare la supponenza di un sistema chiuso che, esercitato nel nome del popolo, non ne ascolta le ragioni. E qui siamo tutte le vittime ed i familiari, un esercito, che chiediamo di non trasformare la discrezionalità in arbitrio, di avere pari dignità processuale rispetto all’imputato, per non continuare a violare non solo i diritti delle vittime ma anche lo stesso articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Smettiamola con la discriminazione e con la sottovalutazione del reato e del danno! È il punto di vista delle vittime, dal quale bisogna partire per migliorare la giustizia e la civiltà.

dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni*

*presidente nazionale AIFVS
 

 


sentenza di Lecce- sottovalutazione del reato - il 10/07/2008 • 04:45 da carla

Un film già visto troppe volte quello che si è svolto nel tribunale di Lecce dove con il rito ignobile del patteggiamento della pena, è stata letta una sentenza che premia ancora una volta chi non rispetta le regole e uccide.Sono vicina alla famiglia di Marco, so cosa si prova. Il nostro dolore sarebbe già  tanto,troppo, a rivere quei momenti e poi quando ci aggiungono l'offesa alla dignità, al valore unico e irrepetibile della vita sottovalutando questo reato, è insopportabile.

Almeno se ci fosse prevista la revoca della  patente, la revoca come atto dovuto per chi irresponsabilmente uccide, no, devono essere ubriachi e recidivi., o avere abusato di sostanze. E' essere sobri è un diritto inalienabile.

Nonostante che la pena non sia stata congrua rispetto al reato, questa famiglia a avuto il sostegno dell'associazione in aula con la presenza e al loro fianco l'avvocato Cesari - vorrei dirle che è tanto- non essere soli, e se tutti avessimo la lucidità e la forza di realizzarlo, forse faremmo un passo in avanti per essere sostenuti, e sensibilizzare  così nell'interesse collettivo dove in questo rito la vittima è lasciata sola senza il diritto sacrosanto di una difesa.Come diciamo sempre, sottovalutando questo reato, culturalmente il messaggio che passa è che in fondo uccidere irresponsabilmente con un auto non è così grave, la prevenzione sulla strada così  viene meno  perchè è un tutt'uno con le aule di ingiustizia.  d


per andrea - il 09/07/2008 • 07:56 da SABINOPREZIOSI
penso che in questo sito,ancor piu' in questa associazione troverai un po' di quel conforto che ti aiuterà piano piano a camminare con il fratellone non accanto a te ma sopra di te,scoprirai come è successo a me,che tante volte,mi aiuta a contare fino a 1000 prima si scattare come un tornado,mio vecchio difetto e che per altro quando in certi giorni,nonostante tutto mi sembra di sprofondare in fondo ad un gorgo senza uscita,c'è solo la sua mano forte,quel braccio che riusciva a fargli trascinare da solo un cavallo nella sala settoria universitaria che mi tirà fuori,il tempo di una rassettata,il sorriso di un bimbo e si riprende,sarà così il nostro presente e futuro,chi pensa di dimenticare tutto sotto una pietra e qualche fiore ha qualcosa che non funziona nel suo animo ,non è assolutamente vero,a mio parere che mostra di avere un notevole equilibrio psicologico,quello per me è solo pericoloso indizio di disumanità e mancanza d'amore.Qui nessuno di noi deve apparire FORTE,sta fesseria la facciamo fare agli altri,io sono sempre a tua disposizione per camminare per un tratto assieme,poi scoprirai altri stimoli,altre persone e tutto andrà ancora meglio.Sulle questioni legali non ti amareggiare ti metti in lotta con una Casta...e per esperienza personale se li ti fissi,li muori dentro.Ciao un abbraccio sabinon

"SALVAGUARDIAMO I OSTRI BAMBINI" - il 08/07/2008 • 21:13 da Biby
Sono pienamente d accordo con Sabino...bisogna cercare il modo di salvaguardare i nostri piccoli...oramai non c'è più rispetto nemmeno per delle vite indifese che non hanno la capacità di capire alcune cose perchè non gliele vengono insegnate...ho portato il mio bimbo sulle giostrine in un centro commerciale...appena salito sulla macchina mi ha detto.."Guarda mamma non ci sono le cinture!!!" Ho sorriso...un sorrivo fiero di riuscire a raccogliere pian piano ,come dire sabino,quello che ogni giorno semino....dovrebbe essere così per tutti.Su 10 autovetture che trasportano bambini io credo che più della metà siano bambini caricati come borse della spesad...il problema SICUREZZA e PREVENZIONE verso i più piccoli è assolutamente da rivedere.Colgo sempre l'occasione di ringraziare Sabino per il suo operato quotidiano e per dare tutto sè stesso come soccorritore e persona che fà e mette in pratica il rispetto per la vita di tutti...grazie sabino e buon lavoro!!!Biby

Lecce Prima costituzione parte civile AIFVS - il 08/07/2008 • 20:54 da Redazione_AIFVS

Un anno di reclusione, con pena sospesa. Ovvero, non ci sarà il carcere. E’ la sentenza emessa questa mattina in Tribunale a Lecce dal giudice per l’udienza preliminare Annalisa De Benedictis, nel corso di un’udienza per la morte di un motociclista. Marco Presicce, 32 anni di Nardò, rimase vittima di un tragico sinistro sulla provinciale 112 Taranto- Nardò il 30 maggio dello scorso anno, in seguito all’impatto con la Opel Frontera condotta da Cosima Tiziana Calabrese di Nardò (http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=1935). La donna, per entrare in un’area di servizio sita nella corsia opposta, sbarrò la strada non accordando la precedenza allo scooter. Presicce si arrestò contro il muro della fiancata del Frontera e morì sul colpo.

Particolare di rilievo, nel processo penale si è costituita parte civile per la prima volta a Lecce l’Associazione italiana familiari e vittime della strada (http://www.vittimestrada.org/) assieme a tutti i congiunti superstiti. La loro intenzione era quella di rappresentare la gravità del danno nell’interesse collettivo, con particolare riferimento alla pericolosità delle strade del Salento.

“Una sentenza che non raggiunge un effetto di riconciliazione del reo con le vittime e dimostra che la Procura e la magistratura a Lecce è ancora orientata a partire per il patteggiamento dal minimo della pena per il reato di omicidio colposo stradale a differenza di tanti Tribunali Italiani che hanno iniziato a concedere patteggiamenti più orientati verso il massimo che verso il minimo contro la criminalità stradale; una occasione persa per far valere a Lecce una pena esemplare”. E’ questo il commento dell’avvocato Gianmarco Cesari, di Roma, legale dell’Associazione italiana familiari vittime della strada che ha preso le difese anche dei familiari.

In aula era presente tutta la famiglia di Presicce: mamma Luciana Cucci, che è scoppiata più volte in lacrime, gli altri due figli Serena e Luca, il marito Vito. Secondo l’avvocato Gianmarco Cesari la pena patteggiata non sarebbe dunque congrua rispetto al reato. L’imputata era assente dall’aula del processo.


caro multe - il 08/07/2008 • 17:38 da SABINOPREZIOSI
Ottima pensata se non fosse che decine di comuni stanno tenendo in piedi i bilanci con l'abominevole uso di autovelox,qui si tratta di decidere se vogliamo veramente seminare sui giovani,sui cittadini di domani,oppure continuare a procedere per tentativi che sono mi dispiace dirlo meri palliativi,un esempio,per due giorni di seguito di fronte ad incidentati non ci sono state nè divise nè bestemmie (le mie) per convincere vacanzieri,camionisti,finti poveri che non mancano mai un weekend a rispettare la vita degli incidentati ed anche la nostra di soccorritori,per quanto poco valga.....ormai la strada è un campo di battaglia e sia le forze dell'ordine che noi soccorritori siamo ridotti in forze e dotazioni per fronteggiare un cittadino sempre più arrogante;ma perchè il figliolo che sta accanto al papà assatanato alla guida dovrebbe poi crescere retto ed equilibrato?anche oggi un bimbo sul tratto di autostrada di mia competenza ha rischiato di morire per l'insipienza delle zie,dormiva dietro insieme ai due cani,che fare in questi casi?Io ho una proposta concreta,in attesa che la campagna stupenda di asaps prenda pieda su tutte le autostrade ritiro della patente e sequestro del mezzo sine qua die.....punirne uno per educarne 100 e credetemi in fin dei conti le zie erano preoccupatissime...specie per i due cani assetati(non afferrando minimamente le mie contestazioni in merito alle modalità di trasporto del piccolo).In una parola spendiamo soldi e tempod insieme al di là delle etichette piu' o meno istituzionali per lavorare sui piu' piccoli,quello è il nostro unico e particolare uditorio,li solo vale seminare.Sabino

SCANDALOSO!!! - il 07/07/2008 • 20:59 da atodaro

Salve a tutti...mi presento, sono Andrea ho 23 anni e il 7 Agosto del 2007 ho perso un fratello in un incidente stradale...sono passati 11 mesi proprio oggi, è da molto che leggo questo forum ma solo oggi ho deciso di iscrivermi perchè ho bisogno di chiarezza e di consigli..credo che aprirò un post sperando che qualcuno mi aiuti...

Graziè a tutti e a chiunque mi dedicherà qualche minuto del suo tempo...

Andrea


"togliamo più punti dalla patente ma stoppiamo il caro multe" - il 07/07/2008 • 20:58 da Biby

-Forlì- Un salasso di punti sulla patente,un pò meno nel portafoglio.La sicurezza stradale ai tempi del caro petrolio potrebbe passare anche da quì.ASAPS propone:"Sarebbe bene congelare il rincaro delle multe e prevedere,piuttosto,un più consistente prelievo di punti dalle patenti di guida dei trsgressori". Una richiesta spedita ai ministri della giustizia ,Angelino Alfano,dell'Interno,Roberto Maroni,Infrastrutture e Trasporti,Altero Matteoli,con lettera aperta firmata dal Presidente dell'ASAPS,Giordano Biserni.Come previsto dal codice della strada-rileva l'ASAPS-le sanzioni amministrative pecuniarie vengono adeguate ogni 2 anni in relazione alle varianti Istat..tanto che le infrazioni sono aumentate di circa il 40%,tanto che un divieto di sosta da £50.000 è passato agli attuali 36 Euro,pari a 69.707 lire,mentre superare il limite di velocità fino a 40 km/h costa 286.568 vecchie lire (148 euro).nel 93 era prevista di 200.000 lire.Da quì la proposta per il biennio in corso di congelare l'aumento delle sanzioni attuali.Un regalo per o trasgressori? "Più che altro -spiega Biserni-un atto dovuto verso la categoria degli automobilisti,dei motociclisti,degli autotrsportatori,i quali,nonostante il consistente calo della sinestrositànon hanno beneficiato di significativi sconti da parte delle assicurazioni.Sarebbe invece opportuno un maggiore e più puntuale prelievo di punti piuttosto che un lievitare costante delle sanzioni" che pesa sopratutto sui meno abbienti ma anche sulle stesse forze dell'ordine costrette a continui approvvigionamenti di prontuari e codici.Biby