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Uccisione Giovanni Rampinelli
Oggi l'udienza contro il pirata della strada Carlo Riefoli
11 novembre 2008
Costituzione di parte civile dell'AIFVS onlus a fianco dei familiari di Giovanni Rampinelli travolto e ucciso da Carlo Riefoli.
Giovanni Rampinelli, viaggiava a bordo della sua bicicletta sulla s.s. 494 vigevanese, e dopo il fatto Carlo Riefoli si è dato alla fuga abbandonando la vittima agonizzante senza aver prestato soccorso o allertato i soccorsi.Giovanni Rampinelli è stato trovato morto dissanguato dopo alcune ore.
Lo stesso Carlo Riefoli nel 2002 in un analogo incidente aveva travolto e ucciso un'altro ciclista e anche in quella occasione si era dato alla fuga
da il giornale.it
Per due volte pirata della strada ed è ancora in giro con la patente
aiuto Pirata della strada a pieno titolo, non con uno, bensì con due morti sulla coscienza. Come se non fosse mai accaduto nulla. Perché il pirata si ritrova ancora con una patente in tasca e - soprattutto - la libertà di continuare a guidare senza aver saldato alcun conto con la giustizia.
Sembra paradossale, eppure nel nostro Paese vige un codice della strada in base al quale è più riprovevole guidare senza cinture o parlare al telefonino mentre si è al volante, piuttosto che investire e uccidere uno o più pedoni, per poi fuggire. Lo sa bene Carlo Riefoli, 43 anni autotrasportatore di Vigevano, che soltanto in tre anni sull’asfalto di vittime innocenti ne ha lasciate due, e senza pagare nessun conto salato con la giustizia, nonostante i ripetuti comportamenti più che discutibili.
Il primo episodio risale all’ottobre del 2002. Riefoli stava transitando nel territorio di Corbetta, comune lombardo in provincia di Milano, quando ad un certo punto gli passò davanti un pensionato, Angelo Maestroni, che stava tornando a casa a piedi. Lo investì con violenza, sbalzandolo lontano sull’asfalto, ma anziché fermarsi per aiutarlo, preferì darsi alla fuga. Il pover’uomo cessò di vivere poco dopo, mentre il pirata, grazie ad alcune testimonianze, venne rintracciato dalla Polizia Stradale di Magenta. Incriminato e processato per omicidio colposo di primo grado, oltre che per omissione di soccorso, in appello l’imputato se la cavò con quattro mesi di reclusione e con la sospensione della pena, come prevede la legge.
La condanna penale non fu l’unica sanzione. Gli venne altresì sospesa la patente, ma lui, nonostante il provvedimento restrittivo, continuò a girare sulle strade con il proprio mezzo per svolgere il lavoro di autotrasportatore. Così, si arriva al secondo episodio. Accade tutto una mattina di agosto del 2005, quando Riefoli sta percorrendo la strada statale Vigevanese. L’incidente, questa volta, avviene nei pressi del comune di Abbiategrasso.
Con il furgone infatti investì un altro pensionato del posto, Giovanni Rampinelli, appena uscito da casa in sella alla sua bicicletta. Sapendo di averla fatta grossa e temendo che questa volta avrebbe rischiato di più, l’autotrasportatore pensò bene di crearsi un alibi per scaricare le responsabilità relative all’incidente mortale.
Riefoli, infatti, decise di portare il mezzo di trasporto in aperta campagna, gli diede fuoco, poi si recò in caserma per denunciarne il furto. L’escamotage non riuscì comunque a salvarlo e venne smascherato dai carabinieri, che lo denunciarono ancora una volta per omicidio colposo e simulazione di reato.
Dopo quest’ultimo episodio, la patente gli è stata revocata. Ma anche in questo caso, il pirata ha aggirato il problema. Perché nel frattempo Riefoli l’ha riconseguita e tuttora circola liberamente sulla strada. Dal punto di vista giudiziario attende invece che a metà novembre venga celebrato il processo a suo carico, quello relativo al secondo incidente mortale, che finirà quasi sicuramente con un patteggiamento di pena.
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Omicidio Daniele Sanità
Latina 10 novembre 2008
Lo zio ubriaco che uccise il nipote a Roccagorga, ha richiesto al Gup di Latina dott.ssa Lucia Aielli di patteggiare la pena.
I familiari superstiti nonostante la firma di un atto di quietanza, hanno rappresentato la propria istanza di giustizia. Si sono costituiti parte civile: nonno, cugina e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada onlus.
La prima richiesta è stata respinta ed ha condannato il reo Giorgio Orsini a due anni di reclusione con la condizionale e ad un anno di sospensione della patente
Comunicato Stampa
10.11.2007 “LATINA: CONDANNATO LO ZIO CHE UCCISE IL NIPOTE IN STATO DI EBBREZZA A ROCCAGORGA“
AMMESSI PARTE CIVILE NONNO CUGINA CONVIVENTE E AIFVS
Si è concluso il processo per l'omicidio di un ragazzo che guidava una moto prima di ottenere la patente con imputato lo zio cieco da un occhio Giorgio Orsini che a Roccagorga (LT) il 13.8.2007 lo investì accedendo alla strada della propria abitazione mentre la moto stava soppraggiungendo ad alta velocità dall'opposta direzione. Lo zio dopo tre ore dall'incidente risultò ubriaco con tasso alcolemico pari ad 1,21 g/l.
Il giovane Daniele Sanità morì sette giorni dopo, era il secondo figlio della famiglia Sanità a morire per incidente stradale. Lo aveva preceduto Umberto il 17.6.1999.
I familiari nonostante l'avvenuto risarcimento del danno e l'aver firmato senza completa informazione un atto di quietanza di risarcimento hanno comunque rappresentato con una memoria al Giudice Lucia Aielli del Tribunale di Latina di aver anche querelato l'omicida per la condotta susseguente al reato consistente in atteggiamenti offensivi e nel continuare a guidare nonostante il ritiro della patente. Il nonno del giovane e la cugina convivente rimasti fuori dalla transazione si sono costituiti parte civile assieme alla Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, tutti difesi dall'Avv. Gianmarco Cesari .
Richiesto il patteggiamento, dopo una richiesta di 8 mesi finale il PM Simona Gentile ha concesso il consenso alla pena finale di anni 2 di reclusione con la sospensione della condizionale e il Gup non ha rigettato tale proposta dichiarata incongrua dalle vittime superstiti emettendo dopo una camera di consiglio di tre ore la condanna a due anni di reclusione con la sospensione della patente per un anno.
A carico di Giorgio Orsini ora grava la denuncia esposta dalla madre del giovane per le offese subite e la guida nonostante il divieto di guida per un anno emesso dal Prefetto di Latina e l'azione di rivalsa della Allianz annunciata in aula dal suo difensore a seguito del risarcimento ai genitori ed ai fratelli. Restano ora anche da risarcire il nonno e la cugina convivente e la Aifvs ammessi parte civile.
Da pochi mesi e mio malgrado, mi trovo anch'io a partecipare a questa commemorazione.
Qui'... io porto il mio dolore, che ha per nome Debora Radano, oltre a ricordare la mia unica ragione di vita, voglio unirmi a tutte le famiglie distrutte da questo immenso e infinito dolore.
E' atroce pensare che in pochi secondi, giovani vite vengano distrutte da esseri che non hanno rispetto della loro vita, ma soprattutto della vita di altri, dove povere vittime innocenti hanno dovuto pagare per la negligenza e la superficialita' di chi guida spericolato o addirittura imbottito di droghe e alcool.....La nostra marcia in fiaccolata e' un gridare alla speranza; che i vigliacchi della strada non infrangano piu' i sogni di chi crede che la vita sia un dono da rispettare, con la speranza che la coscienza civile di tutti noi riesca a cambiare quello che è divenuto un male comune....Troppi giovani pagano per colpe non proprie........
NOI GRIDIAMO BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.......................
16 Novembre 2008 ore 16,30 Fiaccolata in onore delle Vittime della Strada.....
a seguire S.Messa ore 19,00 nella chiesa della Madonna di Costantinopoli.....
Partenza Fiaccolata Via S.Marco Agropoli(Sa) adiacente Lido Aurora.
Mamma Teresa e Papa' Renato
Lunedì 10 novembre dalle ore 9,15 alle 10, nella trasmissione Omnibus a LA7,
intervista ad Elena Valdini, autrice del libro Strage Continua
Mio marito Salvatore e' morto il mese di giugno urtando un fagiano con la ruota anteriore della moto e.......cadendo ha divelto (con la testa) la colonnina che sostiene i catarinfrangenti del guardrail. Morto sul colpo. Possiile che non si posa far niente per eliminare queste sorti di lame che sono sulle strade e uccidono giornalmente tante vite ?
la vita è una ricchezza, rispettala!
Il Gabibbo e gli inviati di “Striscia la notizia” alla partita di solidarietà
N.B. CHIUNQUE VOGLIA COLLABORARE PER UNA BUONA RIUSCITA DELL'EVENTO , MI CONTATTI
GRAZIE
Biagio LISA
3313661841
Roma: nomade ubriaco travolge 13 persone alla fermata del bus
Almeno tre dei feriti sono gravi. L'incidente a via dei Romagnoli ad Acilia
ROMA - Grave incidente stradale a Roma. Un nomade, Bruno Radosavljevic, nato a Torino, 26 anni, ha investito sul marciapiede 13 persone ferme in attesa dell'autobus. Il giovane che risiede nel campo nomadi di via Dragona (Roma) percorreva con l'autovettura viale dei Romagnoli in direzione Ostia Lido quando ha perso il controllo del mezzo e, procedendo contro mano, ha investito il gruppo di persone alla fermata. L'uomo era probabilmente ubriaco. Proprio per confermarne l'ebrezza, Radosavljevic, fermato dai vigili, ora è sottoposto ai test alcolemici all'Ospedale Grassi di Ostia. L'investitore ha rischiato di essere aggredito dalla folla inferocita.
I FERITI - Al momento, come detto, il bilancio è di 13 feriti di cui tre codici rossi. I feriti più gravi sono stati trasportati in elisoccorso all'ospedale san Camillo, al policlinico Gemelli e al Grassi di Ostia. Tra i feriti gravi anche un ragazzo di 14 anni. Il ragazzo è stato trasportato al Policlinico Gemelli e le sue condizioni sono stazionarie: ha riportato un trauma cranico. Per lui la prognosi è riservata ma, secondo quanto si apprende da fonti mediche, «è cosciente e lucido».
Giovedì 6 novembre alle ore 23 su canale 5 , programma TERRA, si parlerà della tematica degli incidenti stradali.