Sei qui: Home » News » Archivi
LogoA.png
it.png   Associazione Italiana Familiari e Vittime della STRADA A.P.S. 
Associazione di Promozione Sociale 
eu1.png mfevr.png  Aderente alla FEVR  (Federaz. Europea delle Vittime della Strada) 

News - Archivi

Le notizie archiviate sono più vecchie di 31/12/2017 • 00:00
Le notizie successive possono essere visualizzate in  notizie attive
Rivoluzione sicurezza stradale Sanzioni durissime, fino a 15 anni di carcere - il 27/03/2009 • 00:30 da Redazione_AIFVS

 Sanzioni durissime, fino a 15 anni di carcere, ma anche tanti soldi per segnaletica, pattuglie, educazione nelle scuole. E patente a 17 anni

Rivoluzione sicurezza stradale
Mai così tante novità

Pugno di ferro nella nuova proposta di modifica al codice della strada che prevede tante di quelle modifiche da rendere plausibile parlare di svolta. Una lunga serie di articoli predisposti dalla Commissione Trasporti della Camera e che poggiano, come base, sulle novità della proposta di legge del Partito Democratico, presentata da Meta, approvata alla Camera la scorsa legislatura e bloccata dallo scioglimento anticipato delle camere. Ma la sicurezza stradale non è una questione politica, non è né di destra né di sinistra, per cui ben venga la sua approvazione, ben vengano le modifiche apportate da questo governo e ben venga qualsiasi novità sul tema. E qui ce ne sono davvero tante...

Un esempio per tutti: in caso di incidente avendo provocato la morte ci sarà il ritiro immediato della patente, con una sua sospensione fino a quattro anni. Ma se il conducente è in stato di ebrezza o drogato si arriva al ritiro immediato della patente e sospensione provvisoria fino a cinque anni, ma anche la revoca del permesso di guida con impossibilità di conseguire una nuova patente prima di cinque anni, reclusione da tre a dieci anni (pena aumentata fino al triplo, ma non più di 15 anni, nel caso di morte di più persone) e dopo la sentenza di condanna, anche con condizionale, confisca penale del veicolo. Mentre un drogato al volante, anche se non ha provocato nessun incidente, fra le altre cose rischia un'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l'arresto da sei mesi ad un anno. Sono solo pochi casi, ma significativi di come il governo abbia deciso di usare il pugno di ferro per contrastare la strage di innocenti che ogni giorno avviene sulle nostre strade. "Ci sono tantissime novità in questo decreto continua Valducci, novità che faranno storia perché per la prima volta, ad esempio, introduciamo il concetto che o guidi o bevi. E l'efficacia che questa legge potrà avere sui giovani sarà enorme perché il loro stile di guida futuro ne sarà certamente influenzato".

Ma la sicurezza stradale, si sa, non è solo una questione di sanzioni e senza soldi e numeri (le fondamentali statistiche per capire il fenomeno) non si va da nessuna parte. Così finalmente è stato creato un centro di coordinamento unico per avere dati di incidenti e viabilità in tempo reale e - soprattutto - si è costituita una Direzione Generale per la Sicurezza Stradale allo scopo di capire quanti sono i proventi delle sanzioni amministrative comminate per trasgressioni al Codice della Strada. Si sa che il Codice della Strada fa obbligo a tutti i Comuni con oltre 10.000 abitanti di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il gettito delle sanzioni per destinarne la metà alla sicurezza , ma fino oggi era stato impossibile anche capire di cosa parlavamo. Invece ora si scopre che proiettando il gettito medio per abitante delle diverse fasce demografiche all'intero gruppo dei comuni, per il 2007, dalle sanzioni arriva gettito complessivo dell'ordine di 1.761 milioni di Euro. E se i comuni non stanziano i soldi per la sicurezza stradale in futuro lo stato avrà un arma micidiale: bloccare del tutto o decurtare i finanziamenti ai comuni. Non solo: è stato creato anche una specie di fondo presso il ministero solo per introdurre l'insegnamento della sicurezza stradale nelle scuole, per l'ammodernamento della segnaletica e per l'aumento dei controlli su strada. Un fondo che avrà accesso diretto al 10 per cento di quel 50 per cento dell'introito totale delle sanzioni.

Ma torniamo alle modifiche perché ci sarà maggiore severità nei limiti per i principianti alla guida: nel primo anno dal conseguimento della patente B il testo prevede il divieto di superare i 90 kmh in autostrada (il limite attuale è 100) ed i 70 Kmh per le strade extraurbane principali (oggi 90). Mentre sale da 50 a 55Kw/t la potenza massima delle autovetture che potranno guidare i neopatentati. Nel testo c'é forte attenzione ai giovani, con la novità della possibilità di una sorta di foglio rosa a 17 anni: la cosiddetta ''guida accompagnata'' per fare esperienza prima dei 18 anni, che ha portato buoni risultati all'estero.

Nuove regole anche per le autoscuole, con criteri più severi soprattutto nella formazione degli istruttori. E per le lezioni di guida il testo prevede, per esempio, esercitazioni obbligatorie in autostrada o strade extraurbane, e anche di notte, con un istruttore qualificato. Potrebbe essere inserito anche l'obbligo dell'esame di teoria prima del foglio rosa. Più severità anche nelle revisioni della patente.

Tra le possibili novità, anche l'introduzione sperimentale della ''scatola nera'', con dispositivi elettronici che possono servire a ricostruire la condotta di guida o la dinamica di incidenti. Il testo prevede anche, tra molte altre modifiche, il rafforzamento di progetti di educazione stradale, e nuovi criteri di ripartizione dei proventi delle multe per destinarli a interventi per la sicurezza stradale (come l'ammodernamento della segnaletica) o per rafforzare le dotazioni delle forze dell'ordine (a partire dall'acquisto di auto).

Sul testo che il ministro Matteoli intende recepire in un decreto c'é già una sostanziale unanimità in Commissione Trasporti sulle proposte principali: il lavoro è stato portato avanti come approfondimento della proposta di legge presentata a inizio legislature dal capogruppo del Pd in Commissione, Michele Meta, e che riprende la proposta in discussione la scorsa legislatura, già approvata alla Camera dei Deputati e mai portata a termine a causa dello scioglimento anticipato delle Camere.

Rimane però il problema legato alla composizione dell'attuale codice della strada, vecchio di 30 anni, revisionato 17 anni fa e appesantito da qualcosa come 70 interventi legislativi (71 con quello di ieri...). Per fortuna è in arrivo una legge delega per portare entro la fine del 2010 a una nuova edizione. Allora la rivoluzione sarà completata, anche se la strada per una chiarezza legislativa è ancora lunga: proprio ieri però la Corte di Cassazione ha stabilito che non basta essere ubriachi al volante ed aver falciato due persone sul marciapiede per meritare una condanna per omicidio volontario...

(26 marzo 2009)


VINCENZO BORGOMEO Repubblica


Trasporto merci a zero morti - il 26/03/2009 • 21:04 da anna

Presentato a Bruxelles il 9 marzo il futuro della tecnologia dei trasporti delle merci: il tubo PipeNet, che anche l'Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada aveva ospitato nel suo stand al Motor Show nel 2006. Al posto di mortali camion la merce fino a 50kg, che rappresenta oltre l'80 per cento dei pacchi che viaggiano, può muoversi a velocità impensabili: fino a 1500 km/h: ma in sicurezza! Con costi di installazione inferiori a molte opere autostradali, e un enorme risparmio di tempo e di vite umane. Ci auguriamo che i governi appoggino la costruzione di sistemi di trasporto progettati a zero morti e finanzino questo tipo di installazioni. Milano Napoli in 40 minuti! Quale camion può fare di meglio? Allora sì che la mozzarella arriva fresca e non sporca di sangue. http://www.pipenet.it/file/Stampa/Rassegna_Stampa_bruxell_2009.pdf

Comunicato stampa del 25 marzo 2009 - il 25/03/2009 • 21:14 da AIFVS_onlus

Bene Matteoli ma ritirate a vita la patente ai criminali stradali!

Ubriachi e drogati continuano ad uccidere i nostri figli.

 24/03/2009

Il diritto ad avere la patente deve corrisponde al dovere di rispettare le norme e l’incolumità dei cittadini: la loro inosservanza deve comportare l’affievolimento di tale diritto, fino a perderlo definitivamente. Questo per l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada significa preparare un articolato sulla sicurezza stradale su cui 'compiutamente ed efficacemente' sta lavorando la Commissione Trasporti della Camera. Questa la risposta alle dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture Matteoli e ai drammatici fatti che continuano inesorabilmente ad avvenire sulle nostre strade: ieri a Roma un guidatore ubriaco e drogato ha ucciso due giovani; tre giorni fa Lorenzo Mariolini di 14 anni è stato ucciso ad Alfianello da un guidatore ubriaco, al quale era stata tolta la patente per ben tre volte per guida in stato di ebbrezza.

 

L’Associazione esprime il proprio sconcerto ed invita le istituzioni a riflettere: ridare la patente a chi è ubriaco recidivo alla guida è come dare la licenza di uccidere.

 

L’Associazione continua a chiedere in questi casi la revoca a vita della patente. Occorre rivedere l’entità della perdita dei punti in rapporto alla trasgressione.

 

L’Aifvs sottopone all’attenzione del Governo la necessità di misure sanzionatorie adeguate ad incrementare il senso di responsabilità nel conducente. La perdita definitiva dei punti della patente, per i comportamenti che mettono a repentaglio la vita altrui, e’ un intervento a costo zero per salvaguardare il bene piu’ prezioso: la vita.

 

 

                                                                            Giuseppa Cassaniti Mastrojeni

                                                                                       presidente AIFVS


Pirati della strada ....ancora.... - il 23/03/2009 • 00:31 da Redazione_AIFVS

Quattordicenne ucciso da un pirata sotto gli occhi dei genitori

22 marzo 2009

Un ragazzino di quattordici anni è stato travolto e ucciso da un pirata della strada mentre viaggiava a bordo del suo ciclomotore
Un ragazzino di appena quattordici anni è stato travolto e ucciso da un pirata della strada mentre viaggiava a brodo del suo ciclomotore. Il tutto è avvenuto sotto lo sguardo dei genitori del ragazzo che lo stavano osservando mentre erano fermi poco distante.

L’incidente è avvenuto ad Alfianello, in provincia di Brescia, ed ha portato all’arresto di S. N. il ventiseienne responsabile dell’incidente. Attraverso le analisi praticate all’uomo, è stato scoperto che il tasso alcolico riscontrato nel suo sangue era di circa tre volte superiore a quello normalmente consentito.

La dinamica dell’incidente è stata chiarita da diverse persone che hanno assistito all’impatto. Tra di loro anche i genitori del ragazzo.
Il quattordicenne stava apprestandosi ad uscire a bordo del suo scooter quando è stato investito in pieno dall’automobile guidata dal pirata che viaggiava a velocità elevata.

Il ragazzino è stato sbalzato a circa trenta metri di distanza ed è morto a causa di una frattura al cranio.


Giustizia: 26 anni di calvario per Pierina Guerra - il 22/03/2009 • 00:23 da Pierina_Guerra

 Ill.mo Signor Presidente Corte Appello di Venezia

21 marzo 2009


Ill.mo Signor Presidente,

sono Pierina Guerra, vittima di un incidente stradale  datato 26 febbraio 1983, dovuto a un'auto che a seguito di un sorpasso azzardato, urtava una macchina e sbandando invadeva  la corsia opposta  scontratosi frontalmente con la mia autovettura, provocando un danno di una gravità enorme, mia madre di soli 47 anni morta ed io con un'invalidità permanente del 50%.

Apprendo purtroppo che il Presidente Ill.mo Dr. Garbelotto è deceduto e che la causa sarà nuovamente chiamata innanzi al Collegio, per la sola fissazione della nuova udienza di discussione, il giorno 25 marzo p.v.

Mi permetto di scriverLe perché sottoposta al calvario di un processo che dura da più 26 anni e per esprimere con il cuore in mano cosa significhi un incidente stradale in termine di dolore e di offesa alla dignità della vittima, sia essa deceduta sia essa sopravvissuta con gravi conseguenze irreversibili, e come si possa vivere sopportando la lesione dei propri diritti ad opera di istituzioni che dovrebbero invece garantirli.

Come è possibile che una persona così duramente offesa e distrutta nella salute che si deve anche pagare le cure debba logorasi la vita appresso ad una giustizia lenta che calpesta i sentimenti e offende la dignità delle vittime? Nessun risarcimento mi e ci ridarà ciò che di più caro abbiamo abbiamo perduto, mia mamma aveva 5 figli e un marito (papà ha ottantatré anni ed è invalido civile al 100% e vive con me, io di anni ne avevo 26, nata sana e resa invalida con una qualità di vita ridotta a meno delle metà (sono in attesa di altro intervento chirurgico) e non scorderò mai l'urlo di terrore che ha accompagnato l'ultimo attimo di vita di mia mamma.

Anche il mio dolore fisico visto l'aggravarsi delle mie condizioni di salute mi ricorda continuamente quel 26 febbraio 1983, ma fa più male vedere che nelle aule dei Tribunali non è tutelata la dignità delle vittime.

Oggi sono a chiederLe di aiutarmi a chiudere questo capitolo dolorosissimo della vita mia, di papà e dei miei fratelli, mi creda, non è voler “monetizzare” il mio incidente stradale, è che, oltre a trovarmi nelle condizioni di bisogno, sono tanto stanca e vorrei sia posto fine a questo vergognoso calvario.

 

La ringrazio per aver prestato attenzione a questa mia, e ringrazio anche a nome dei miei familiari e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (di cui sono responsabile per Venezia), Associazione che si batte per fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti, con invito a visitare il sito www.vittimestrada.org .

 

Con ossequio, Pierina Guerra


Lavori socialmente utili per i killer della strada - il 22/03/2009 • 00:13 da Redazione_AIFVS

L’INIZIATIVA. L’associazione italiana familiari e vittime ha sollecitato l’intervento delle istituzioni

da Brescia oggi


21 marzo 2008

«Lavori socialmente utili per i killer della strada»
Merli: «Troppe volte i giudici non usano la mano pesante. Spiace che nessun politico abbia risposto all’appello»
La legge prevede per chi è colpevole un periodo di servizio in strutture sociosanitarie
Il presidente del tribunale Mazzoncini si è detto pronto ad applicare la normativa

E’ pronta da tre anni ma non può ancora essere attuata.

Eppure la legge 102 sull’attività di pubblica utilità da imporre ai carnefici della strada è dovuta nei confronti delle migliaia di vittime che ogni anno perdono la vita per colpe altrui.
L’Associazione italiana familiari e vittime della strada ieri ha lanciato un appello ai parlamentari bresciani affinché si facciano portavoce a Roma per dare un giro di vite e procedere finalmente con il decreto attuativo necessario perché la legge non rimanga lettera morta. «Il territorio bresciano è particolarmente colpito da questi fenomeno - ha sottolineato Roberto Merli - e le vittime spesso sono giovani. Queste morti, spesso, sono accompagnate dall’ulteriore trauma di scoprire che sono provocate dall’abuso di alcol o sostanze stupefacenti e, oltre a ciò, non di rado i giudici minimizzano, i procedimenti penali sono infiniti e finiscono con patteggiamenti o sospensioni delle pene, che mai superano i tre anni di reclusione. Mi spiace che all’incontro nessuno dei 15 politici che abbiamo invitato, tra cui i parlamentari bresciani, sia venuto».
IL SOLLECITO è doveroso dopo tre anni di attesa: in base alla legge 102, attraverso l’introduzione nel Codice della strada dell’articolo 224 bis comma terzo, il giudice che pronuncia una sentenza di reclusione per un delitto colposo commesso per la violazione delle norme stradali può decidere di disporre una sanzione accessoria che consiste nella pratica del condannato a lavori di pubblica utilità. «Oltre alle pene tradizionali come la sospensione o revoca della patente e sanzioni pecuniarie - ha spiegato il direttore sanitario dell’Asl di Brescia Francesco Vassallo - chi ha commesso questo tipo reato potrebbe lavorare toccando con mano la sofferenza e i patimenti di chi sta male presso le strutture sanitarie, gli enti o i 118, che si sono resi disponibili». Vassallo ha ricordato anche come negli Stati Uniti chi commette reati stradali per aver abusato di alcol o sostanze stupefacenti debba assistere addirittura alle autopsie sulle vittime.
OLTRE ALL’EVIDENTE funzione di utilità sociale, l’applicazione della legge consentirebbe un percorso educativo che eviterebbe la reiterazione, soprattutto se il lavoro fosse svolto in strutture che si occupano degli effetti che l’uso irresponsabile dell’automobile determina. L’associazione si è già mossa: a livello nazionale è già stato sollecitato il ministro della Giustizia Alfano, mentre a livello locale si è già avviato un incontro con il presidente del tribunale di Brescia Roberto Mazzoncini. Secondo quanto riferito da Merli, Mazzoncini e i presidenti delle Sezioni penali si sono dichiarati disponibili ad applicare la sanzione non appena sarà possibile e a organizzare un altro incontro per la valutazione di protocolli con gli enti locali interessati ad usufruire del lavoro di pubblica utilità. Se si superasse lo scoglio del decreto attuativo, l’attività imposta dovrebbe essere svolta gratuitamente in ambito provinciale per un minimo di un mese (tre in caso di recidiva) fino a un massimo di sei, per non più di sei ore di lavoro a settimana, aumentabili su richiesta.


Alcool killer sulle strade - il 21/03/2009 • 16:03 da Pierina-Guerra

Alcool killer sulle strade, stravolgimento e voltafaccia del Consiglio regionale Veneto. " Salvati gli interessi delle grandi lobby" a scapito di giovani vite. 

L'associazione Italiana familiari e Vittime della Strada rileva che prevalgono sempre gli interessi delle grandi lobby, il Consiglio regionale del Veneto, conscio che sulle strade del Veneto muoiono 500 persone all'anno e molte vittime sono causate da persone ubriache alle guida, dapprima decide di varare una legge che diventasse nazionale e creasse un fondo per la prevenzione, poi fa dietrofront.

L'emandamento sottoscritto dal capogruppo della Lega e del partito democratico - di cancellare l'aumento delle accise sugli alcolici a carico dei produttori per non metterli in difficoltà in questo momento di crisi dell'economia veneta e nazionale  dimostra ancora una volta quanto forti siano gli interessi di chi vive e prospera sulla strage stradale e sulla pelle dei troppi giovani, sacrificare vite umane per tutelare le grandi lobby dell'alcol significa non agire con responsabilità  e non salvaguardare il valore della vita e della salute come previsto dall'art. 41 della Costituzione, ma svendere i valori  a favore del consumismo e dei grossi produttori.

Non abbiamo bisogno di politici che spudoratamente colgono "l'attimo" per far marcia indietro su quanto dapprima sostenuto, ma di politici che anche a scapito dell'impopolarità, sappiano difendere la vita!

Bisogna aver chiari gli obiettivi da raggiungere e la Regione Veneto dovrebbe necessariamente prendere decisioni adeguate poichè è ancora abbastanza lontana dal  conseguimento dell'obiettivo europeo del dimezzamento degli incidenti stradali entro il 2010, , come si rileva dal confronto dei dati ISTAT. 

Di certo il settore sanitario e funerario, con le loro scelte, non subiranno un calo di "fatturazione", peccato che il "debito e le lacrime" ricadano solo sulla società e famiglie.

Pierina Guerra

Sede Venezia A.I.F.V.S.


Caschi pericolosi - il 20/03/2009 • 12:03 da Redazione_AIFVS

GdF sequestra caschi non omologati

20/03/2009

 Maxi sequestro di caschi da motociclista da parte della Guardia di Finanza di Genova che così ha posto fine all' illecita produzione e distribuzione in tutta Italia di caschi non omologati. Le prove di impatto-assorbimento e di scalzamento eseguite su questi caschi sono risultate deficitarie per i requisiti previsti dalla normativa Ece-Onu 22-05. Il numero di omologazione dei caschi non sicuri è E24 050006. La GdF invita chi ne fosse in possesso, a recarsi presso le Fiamme Gialle per restituire i pezzi non a norma.


Paslermo 25,26 27 marzo 2009 Politeama - Campagna Sicurezza Stradale 2009 - il 20/03/2009 • 11:47 da MARIA

   L' A.I.F.V.S. sede di Palermo, è stata coinvolta dalla Provincia Regionale nella manifestazione del 25, 26 e 27 marzo 2009  quo innanzi al teatro Politeama dove ha pensato di offrire il proprio contributo con una presenza stabile nei luoghi dell’evento e per i tre giorni, nel seguente modo:

- presenza di un gazebo con il logo dell’associazione, con il materiale informativo dell’associazione, le schede di adesione, palloncini, adesivi e gadget sulla sicurezza, gentilmente offerti dalla ns Anna Iori e da Pietro Benenati.

- Inoltre, in prossimità del gazebo, vi sarà  monitor LCD proiettante filmati realizzati dalla ns associazione con RAI Educational con il tema la sicurezza stradale( Crash tests, web cam su autostrade, uso delle cinture, interviste  etc….);

- La presenza di ns  volontari sul posto, farà il resto.

Vi attendiamo tutti, ciao Maria e Giuseppe - Palermo


Proposta legge nazionale - il 18/03/2009 • 23:47 da Paolo

18 marzo 2009

Sicurezza stradale: Consiglio veneto propone legge nazionale

 Venezia 18 mar. 2009 - Il Veneto chiede al Parlamento nazionale di istituire un fondo nazionale di 100 milioni di euro per la sicurezza stradale, con il quale finanziare l'intensificazione dei controlli su chi guida sotto effetto di alcol o droghe e sostenere campagne di informazione e di prevenzione su rischi che derivano dal mettersi al volante dopo aver bevuto o assunto sostanze stupefacenti. Lo fa con una proposta di legge statale, approvata oggi dal Consiglio regionale di palazzo Ferro-Fini con 37 sì, 5 no e 4 astenuti, al termine di un lungo dibattito che ha impegnato l'aula per due giornate a causa della divergenza tra le diverse forze politiche sulle fonti di finanziamento del fondo. La proposta iniziale, presentata da Andrea Causin (Partito Democratico) e Remo Sernagiotto (Forza Italia) e approvata all'unanimità dalla prima commissione il 16 ottobre 2007, prevedeva che il fondo nazionale fosse finanziato con un aumento delle accise sugli alcolici, a carico dei produttori. In aula, invece, il capogruppo della Lega Gianpaolo Bottacin e quello del Partito Democratico Giovanni Gallo hanno proposto - con un emendamento sottoscritto da entrambi - di cancellare l'aumento delle accise sugli alcolici, per non mettere in difficoltà in questo momento di crisi un settore strategico dell'economia veneta e nazionale - come ha spiegato Bottacin - proponendo in alternativa di finanziare il fondo per metà con risorse del Fondo sanitario nazionale e per la restante quota con fondi Fas, destinati alle aree sottosviluppate. L'inversione di rotta ha incontrato l'opposizione di Pietrangelo Pettenò (RC), di Gianfranco Bettin (Verdi) e di Nereo Laroni (Nuovo Psi), che hanno denunciato lo "stravolgimento" della proposta iniziale, a dispetto del voto unanime ottenuto nell'esame istruttorio. "Chi produce un danno sociale - hanno spiegato Bettin e Pettenò - deve pagare. Non saranno certo 100 milioni di euro a mettere in difficoltà i grandi produttori nazionali di vini e bevande". In particolare Bettin ha stigmatizzato l'"ipocrisia" di quelle forze politiche che sono "pronte a mandare l'esercito per uno spinello e sono invece disponibili a tutelare la lobby dell'alcol che campa sulla strage silenziosa dei nostri giovani". Critici anche Diego Cancian (Forum dei veneti), che ha denunciato "il compromesso al ribasso raggiunto in aula" non partecipando al voto, e Raffaele Zanon di Alleanza nazionale che ha definito la legge "un pannicello caldo", insufficiente a garantire la sicurezza stradale: meglio sarebbe, secondo Zanon, che la Regione intervenisse direttamente con propri provvedimenti per intensificare i controlli sulle strade a ogni ora del giorno e pro. Anche Carlo Covi (PSE) ha giudicato inefficace la proposta veneta di legge statale, sia nella prima che nella seconda versione. "Le sole strategie efficaci di intervento contro le stragi sulle strade - ha spiegato - sono il ritiro definitivo della patente a chi guida in stato di ebbrezza e l'obbligo per tutti gli automobilisti di corsi di guida sicura negli autodromi". Alla fine l'aula ha approvato una diversa indicazione di reperimento dei fondi necessari, proposta da Pettenò, Bettin e Atalmi, che li imputa per metà agli introiti delle aliquote di accisa sugli alcolici e metà al fondo sanitario nazionale. Il progetto di legge inviato a Roma prevede anche il divieto ai venditori ambulanti di vendere e servire bevande alcoliche dalle ore 23 alle ore 8, il trasporto in auto di bevande alcoliche in bottiglie non sigillate e la sospensione della mescita di alcolici nei pubblici esercizi nelle due ore che precedono la chiusura del locale, qualora tale chiusura sia dopo l'una del mattino.