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Perseguite d'uffico le lesioni gravissime - il 27/07/2009 • 17:02 da StefanoGalgani

Occorre che anche le lesioni personali colpose gravi e gravissime siano perseguite d'uffico e non con denuncia entro 90 giorni,poichè come è successo a me quando uno soffre per un schianto frontale oensa solo a guarire e niente altro,ciao stefano
Come già succede in Svizzera,negli incidenti straali occorre che anche le lesioni personali colpose gravi e gravissime siano procedibili d'ufficio senza che il paziente che appunto è grave o gravissimo sia costretto per avere giustizia e pensare a quanti giorni uno ha per presentare querela.Infatti quando uno stà male come è successo a me il 01 10 2005 in uno scontro frontale,poichè una signora si è addormentata e mi è venuta addosso frontalmente,quasi uccidendomi,dai succssivi forti dolori derivanti e dalle lesioni invalidanti non ho certo avuta voglia se non di guarire e nient'altro.Mi auguro che possano modificare questa legge che tutela poco le persone che veramente ne hanno bisogno.saluti stefano


Sabato 25 e domenica 26 luglio almeno 40 morti sulle strade - il 26/07/2009 • 19:49 da redazione_AIFVS

Sabato 25 e domenica 26 luglio almeno 40 morti sulle strade

Le cifre ufficiali minimizzano   "25 morti" 

 

Ultimi dati

26 luglio 2009
La Lenese ha fatto un'altra vittima, l'ennesima di una lunga serie. Intorno alle 19 di domenica sera, in località Belvedere, un quarantenne di Crema ha perso la vita mentre, in sella alla sua moto, stava procedendo da Montichiari verso Ghedi.
Nell'incidente sono stati coinvolti altri due veicoli: un'altra moto condotta da un uomo e un'utilitaria guidata da una donna, entrambi rimasti feriti, ma non in pericolo di vita.

La dinamica dell'incidente è al vaglio della Polizia stradale di Montichiari, intervenuta per i rilievi del caso. Da quanto è emerso da una prima valutazione, pare che le due moto procedessero in direzione Montichiari-Ghedi, mentre l'auto nella direzione contraria. Semrerebbe che le due moto siano entrate in contatto tra di loro; e poi contro l'autovettura che procedeva in senso contrario.
Quel che è certo è che, dopo lo scontro, il 40enne cremasco è rimasto a terra. I medici hanno cercato a lungo di rianimarlo ma invano.

 

26/7/2009
Un'altra vittima in una domenica segnata dagli incidenti.  Poco dopo le 22.30 il dramma si è consumato in via San Rocchino, all'altezza del semaforo che conduce al villaggio Pasotti. Un'auto, proveniente da nord e diretta verso il centro della città, ha investito un giovane, intorno ai 25 anni, che era in sella alla sua bicicletta.

L'esatta dinamica dell'incidente è al vaglio degli agenti della Polizia stradale che sono intervenuti sul posto, insieme ai soccorsi inviati dalla Centrale operativa del 118. Ai medici le condizioni del ciclista sono apparse subito disperate e, infatti, ha cessato di vivere poco dopo nella saletta del Pronto soccorso dell'Ospedale Civile, dove è stato trasportato.

 


26/7/2009
E' morto l'imprenditore di Lovere Giulio Bendotti, di 39 anni, vittima di un grave incidente nella mattinata del 25 luglio a Costa Volpino. L'uomo era stato ricoverato in Rianimazione agli Spedali Civili di Brescia ma le sue condizioni non era migliorate. E' deceduto nel pomeriggio del 26.
L'incidente si era verificato attorno alle 9 del 25 luglio. Giulio Bendotti percorreva la statale 42 per andare verso Costa Volpino. In via nazionale, verso il centro abitato di Costa, ha perso il controllo del suo scooter Yamaha 500, scivolato sull'asfalto per diversi metri. C'è stato poi lo schianto contro un muro di cinta. Le condizioni dell'imprenditore sono subito parse gravissime.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la polizia stradale di Darfo Boario, ma anche un'autoambulanza. Il ferito è stato portato agli Spedali civili di Brescia.


 

26/7/2009
Un pensionato settantenne di Giustenice, Marco Borro, è morto stamani intorno alle 9 in un incidente stradale alla rotonda di via Borro a Pietra Ligure. Secondo i primi accertamenti della polizia municipale, l’uomo in sella alla sua Vespa, mentre percorreva la rotatoria, ha sterzato improvvisamente per evitare lo scontro con un’auto ma ha perso il controllo, è caduto ed è stato urtato da un camion della nettezza urbana che lo seguiva a breve distanza.

 L’anziano è morto sul colpo ed a nulla sono valsi gli interventi di rianimazione dei soccorritori del 118. I vigili non escludono che l’uomo possa essere morto prima ancora di essere urtato dal camion, forse per un malore o per il trauma riportato nella caduta.

 


26/7/2009
Incidente mortale sulla A14
Pescara, altre 5 persone ferite
Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite in modo grave in un tamponamento che ha coinvolto tre autovetture lungo la carreggiata sud dell'autostrada A14 tra i caselli di Pescara Sud e Ortona. La vittima è un uomo originario di Potenza - M. G. di 58 anni - residente in provincia di Varese, il quale viaggiava su un'utilitaria che, per cause in corso di accertamento, ha sbandato ed è poi stata tamponata da altre due autovetture.

 

26/7/2009
incidenti stradali: auto contro moto in friuli, un morto
(ANSA) - CORMONS (GORIZIA), 26 LUG - Una persona - Salvatore Arena, di 54 anni, di Catania, residente a Cervignano del Friuli (Udine) - e' morta e due sono rimaste ferite nello scontro fra una moto e un'automobile avvenuto oggi a Giassico di Cormons (Gorizia). Arena era alla guida di una moto di grossa cilindrata che, per cause in corso di accertamento, si e' scontrata con una Fiat Punto mentre percorreva la strada regionale Cormons-Giassico, nei pressi del ponte sul fiume Judrio. Nello scontro e' rimasta gravemente ferita la moglie di Arena - Patrizia Reali, di 44 anni - che ha riportato l'amputazione di una gamba. Ferito in maniera piu' lieve il conducente della Punto, Alessandro Cera, di 52 anni, di Udine. (ANSA).


26/7/2009
Incidente mortale sulla Siracusa-Catania
Un uomo muore dopo un tamponamento
Grave incidente stradale la notte scorsa lungo la Siracusa-Catania, nel tratto compreso tra gli svincoli di Melilli e Sortino. Un uomo di 39 anni, alla guida di una Matiz, è morto dopo essere stato tamponato e aver perso il controllo della sua auto che ha colpito il guard rail ed è rimasta di traverso lungo la carreggiata. Inutile la corsa verso il pronto soccorso dell'ospedale Muscatello di Augusta. L'uomo vi è arrivato già deceduto. Ferite lievi, invece, per il coducente dell'altra auto, un ventiduenne di Avola, e per la diciannovenne di Villasmundo che era a bordo dello stesso mezzo.

 


25/7/2009
INCIDENTI STRADALI:FRONTALE NEL RAGUSANO
Sono salite a due le vittime dell'incidente avvenuto questa mattina, poco prima delle cinque, sulla strada provinciale 67, Pozzallo-Santa Maria del Focallo, nel ragusano. Questo pomeriggio, infatti, e' deceduto, all'ospedale "Maggiore" di Modica, anche il giovane che era rimasto gravemente ferito. Si chiamava Andrea Bongiovanni, 25 anni, di Pozzallo. Era alla guida della Mercedes Classe A sulla quale viaggiava un'amica, Consuelo Susino, anche lei di Pozzallo, deceduta sul colpo. La Mercedes, per cause ancora da accertare, si e' scontrata con una Renault Clio alla cui guida c'era un ventenne che ha riportato ferite giudicate guaribili in 40 giorni. Sull'incidente stanno svolgendo indagini i carabinieri. Per estrarre dall'auto i corpi di Consuelo Susino e di Andrea Bongiovanni e' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Modica.

Nel pomeriggio una nuova tragedia nelle strade del Ragusano. Una coppia é morta in un incidente avvenuto sulla provinciale Santa Croce Marina di Ragusa. Per cause ancora da accertare una Peugeout 106 e una Ford Fiesta si sono scontrate frontalmente. I coniugi, che viaggiavano nella Peugeout, sarebbero morti sul colpo. Le vittime sono Giuseppe Lucifora, 59 anni, e la moglie, Paola Gurrieri, anche lei 59enne. Portati l'uomo alla guardia medica di Santa Croce e la donna all'ospedale di Ragusa, sono morti poco dopo. Con i coniugi viaggiava la figlia disabile di 30 anni che è rimasta incolume. Feriti i passeggeri dell'altra macchina.



26/7/2009
Un gravissimo incidente stradale, nel Veronese, ha coinvolto un gruppo di amici tra i 19 e i 21 anni. Tre giovani sono morti e altri due sono rimasti gravemente feriti dopo che l'auto sulla quale viaggiavano è uscita di strada, rovesciandosi più volte prima di finire in un fossato. L'incidente è avvenuto poco dopo le 4 a Ca' degli Oppi di Oppeano. I due giovani feriti sono ricoverati all'ospedale Borgo Trento e all'ospedale Borgo Roma.



26/7/2009
BARI – Tre persone sono morte in un incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio sulla strada provinciale 240 che collega i comuni di Capurso a Noicattaro, nel sud barese.
Nell’incidente sono morti un uomo e una donna che erano in sella ad una moto e l’automobilista al volante della Mercedes contro la quale si è schiantato il motoveicolo dopo aver urtato un’altra vettura.
Le vittime sono due motociclisti – Aurelia Di Bari, di 23 anni, e Francesco Dello Spirito Santo, di 25, residenti a Rutigliano (Bari), e il conducente della 'Mercedes classe A', Raffaele Perniola, di 24, di Cellamare (Bari).
Secondo gli accertamenti della polstrada, la Mercedes ha prima tamponato una Fiat 500 guidata da Diego Tanzi, di 67 anni, che ha riportato ferite giudicate guaribili in tre giorni, quindi si è ribaltata ed è finita sulla corsia opposta dove ha travolto la moto. Le vittime sono morte sul colpo.



26/7/2009
Incidente stradale: un morto e tre feriti
Auto contro guard- rail poi contro muretto nella Marsica
(ANSA) - L'AQUILA, 26 LUG - Un morto e tre feriti e' il bilancio di un incidente stradale avvenuto la scorsa notte a Luco dei Marsi (L'Aquila).La vittima, un uomo di 29 anni, viaggiava con altre 3 persone a bordo di un'auto che ha sbandato, per cause in corso di accertamento, finendo prima contro il guard-rail e poi contro un muretto. I feriti sono i compagni di viaggio della vittima, la sorella, 26 anni, un'altra donna e un uomo, entrambi di 31 anni. Il gruppo di amici era diretto a Civitavecchia. 



25/7/2009
Incidenti stradali: due morti su A1, code in direzione sud
Auto tampona camion fra Valmontone e Colleferro
(ANSA) - ROMA, 25 LUG - Due giovani sono morti in un incidente stradale avvenuto all'alba sull'autostrada Roma-Napoli, tra Valmontone e Colleferro. L'incidente e' avvenuto tra un'auto, dove viaggiavano i due giovani deceduti, uno di 29 anni l'altro di 27 entrambi di Ceccano (Frosinone), e un mezzo pesante. Secondo i primi rilievi della polizia stradale, l'auto ha tamponato il camion, forse a causa della distrazione dovuta alla stanchezza. L'incidente ha provocato code in direzione Sud. 



26/7/2009
Incidenti stradali: un morto nel siracusano
Auto vittima tamponata da altra vettura urta guard- rail
(ANSA) - SIRACUSA, 26 LUG - Un uomo di 39 anni e' morto la scorsa notte in un incidente sulla Siracusa-Catania nel tratto tra gli svincoli di Melilli e Sortino.Secondo la 1/a ricostruzione della Polstrada, l'auto guidata dalla vittima, tamponata da un'alta vettura, ha urtato il guard-rail ed e' finita di traverso sulla carreggiata. Per lui non c'e' stato nulla da fare: e' morto prima che arrivasse in ospedale. Feriti lievi l'altro automobilista di 22 anni e la sua compagna di viaggio una 19enne. 



25/7/2009
Incidenti stradali: uccide pedone e scappa, fermato
Pirata della strada rintracciato dai carabinieri a Pomezia
(ANSA) - ROMA, 25 LUG - Un uomo e' stato travolto ed ucciso da un'auto pirata mentre camminava lungo il ciglio della strada a Torvaianica, vicino a Roma. L'investitore dopo l'impatto e' scappato. Inutili i soccorsi del 118: l'uomo, che per la violenza dell'urto era stato sbalzato in un vicino campo agricolo, e' deceduto sul colpo. I carabinieri di Pomezia hanno rintracciato ed arrestato il conducente dell'auto pirata, grazie ad alcune testimonianze e ai rilievi eseguiti sul luogo dell'incidente. 



26/7/2009
Un uomo di 39 anni, Mario Martinelli di Pilastro, ha perso la vita a Basilicagoiano, attorno alle 22, nello scontro fra un'Alfa 147 e un trattore con rimorchio. L'incidente è avvenuto sulla strada vicino al cimitero della frazione di Montechiarugolo. Per cause che saranno accertate dalla Polizia stradale di Fidenza, Martinelli, alla guida della sua Alfa 147, si è scontrato con un trattore guidato da un 62enne di Traversetolo. Nel violento impatto, Martinelli è rimasto incastrato fra le lamiere. Sono intervenuti i vigili del fuoco per liberarlo, un'ambulanza e l'automedica della Croce Azzurra di Traversetolo. Ma per il 39enne non c'è stato nulla da fare.
Martinelli era dipendente della Provincia.



26/7/2009
Incidenti stradali:motociclista travolto da ubriaco a Torino
(ANSA) - TORINO, 26 LUG - Un motociclista e' morto la scorsa notte nel Torinese investito da un uomo ubriaco, di 66 anni, alla guida di un Suv. La vittima, Fulvio Fatibene, 28 anni, era in sella alla sua moto, una Honda Cbr 600. Svoltando a sinistra, il conducente del Suv non si sarebbe accorto dell'arrivo del motociclo. Il giovane e' morto sul posto per le gravi lesioni riportate. I genitori del deceduto sono giunti sul luogo del sinistro: la madre, colta da malore, e' stata portata in ospedale.
26 luglio 2009



26/7/2009
Auto contro trattore: perde la vita 39enne
Sembra che l'Alfa 147 nera, guidata da Mario Martinelli venisse dal centro di Basilicagoiano e si stesse dirigendo verso la frazione di Tripoli, quando appena superato il cimitero della frazione avrebbe sbandato colpendo le ruote posteriori di un trattore Same con rimorchio, condotto da Giuseppe Reverberi, 62 anni, agricoltore di Traversetolo. L'uomo stava tornando verso casa dopo una giornata di lavoro nel podere del figlio a Basilicagoiano. L'automobile si è girata su se stessa e ha finito la corsa in un campo di granoturco. Alcuni passanti hanno visto la scena e hanno attivato i soccorsi e sul posto sono arrivate le ambulanze del 118, un'automedica della Croce Azzurra di Traversetolo, i vigili del fuoco di Parma e la polizia stradale di Fidenza.


26/7/2009
TRIESTE (26 luglio) - L'ex campione italiano di tuffi dai dieci metri Renzo Petronio, di 80 anni, è morto ieri sera a Trieste in un incidente stradale avvenuto alla periferia della città.
Petronio era alla guida di una Punto che, per cause in corso di accertamento da parte dei Carabinieri, è rimasta coinvolta in uno scontro con una BMW 520 touring.
Petronio è stato azzurro di tuffi nel 1948 a Roma e a Milstatt nel 1949; nel 1951 ha rappresentato l'Italia ai Giochi del Mediterraneo



26/7/2009
Un neopatentato di 19 anni che guida a tutta birra in un centro abitato, e un ventitreenne che si mette al volante senza l'assicurazione. Sono entrambi giovanissimi i pirati della strada che in due distinti incidenti stradali, hanno spedito ammazzato due persone: il primo una bambina di 5 anni a Gaeta, l'altro, un operaio di 39 a Torvajanica, il paese costiero a sud di Roma. Nessuno dei due è stato trovato positivo all'alcol e alla droga, ma entrambi hanno trasformato le loro auto in mezzi per seminare morte e dolore.

A Gaeta, nel sud della provincia di Latina, la movida venerdì notte si è interrotta bruscamente e la gioia dei molti vacanzieri è finita tra le lacrime all'incrocio tra corso Italia e via Genova, nel quartiere residenziale di Serapo. Tra i villeggianti c'erano anche Maria Di Fenza, 31 anni, e i figli Alessandra, di 5, e Gianluca, di due. La famiglia di Napoli, della zona del Vomero, aveva preso da alcuni giorni un appartamento in affitto a Gaeta. Maria aveva accompagnato i figli a un vicino parco giochi. I bambini si erano divertiti e, attorno alle 22.30, stavano tornando a casa. Gianluca era nel passeggino e Alessandra arrampicata dietro al fratellino. All'improvviso a Serapo è piombata una Volkswagen Golf grigia 1.9, condotta da un albanese di 19 anni, Ariel Gyeci, operaio presso un negozio di elettrodomestici del posto, in città da 15 anni.

L'auto è finita contro tre mezzi fermi a bordo strada ed è poi piombata sulla 31enne e i figli. I medici hanno subito accertato che la più grave era Alessandra e, dopo un intervento alla milza all'ospedale di Formia, la bimba è stata trasferita al «Bambin Gesù» di Roma. Tutto inutile. Ieri mattina il cuore della piccola ha cessato di battere. Ferite lievi per il fratellino. La mamma, ricoverata con una prognosi di quaranta giorni, ha preferito abbandonare subito l'ospedale, dove venerdì notte l'albanese è stato sottratto dai carabinieri al linciaggio. «Fatemi vedere mia figlia» gridava in ospedale, appresa la notizia del decesso.

Gli investigatori dell'Arma non hanno dubbi: «Il 19enne correva troppo». Si parla di una velocità di 80 chilometri orari, 30 più del consentito nella zona, in estate piena di pedoni. Anche lui avrebbe ammesso di aver pigiato un po' troppo sull'acceleratore, addebitando però l'accaduto a un motorino che si sarebbe allargato troppo e assicurando che vi sarebbe un finanziere pronto a testimoniare in tal senso. Il pm di Latina, Maria Eleonora Tortora, ha disposto una consulenza cinematica per ricostruire nel dettaglio l'incidente e l'autopsia sul corpo della bimba. L'albanese, indagato per lesioni e omicidio colposo, intanto è libero e a casa di amici. Sul fronte giudiziario sarà battaglia, ma quel che resta è il corpicino straziato di Alessandra, a cui la vita è stata negata per una corsa in auto, e il dolore dei familiari della bimba, a cui hanno voluto esprimere il loro cordoglio sia il sindaco di Gaeta, Antonio Raimondi, che l'arcivescovo Fabio Bernardo D'Onorio.

A Torvajanica, invece, l'incidente è accaduta verso le 23 dell'altra notte. David Muzzurro, 23 anni, alla guida di una Fiat Marea ha investito ed ucciso Davide Coppa di 39, mentre percorreva a piedi un tratto di Via dei Romagnoli alla periferia di Torvajanica, proprio nei pressi della sua abitazione. La vittima, operaio, è padre di un bambino di tre anni. Mentre il giovane italiano, che lo ha investito e sbalzato nel terreno agricolo adiacente la strada, si trova ora in carcere con la pesante accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. Le indagini dei carabinieri della stazione di Torvajanica e della Compagnia di Pomezia, in poche ore hanno portato all'identificazione del pirata della strada, che ha confessato di essere fuggito perché non aveva l'assicurazione.




25/7/2009
E’ di tre morti (padre, madre e figlia) il tragico bilancio dell’incidente stradale verificatosi questo pomeriggio sulla strada statale 372 Benevento – Caianello nei pressi del bivio di Paupisi al km 49,800 nel territorio del comune di Vitulano. Si è trattato di uno scontro frontale tra un’auto e un autoarticolato che trasportava pomodori. Le tre vittime erano a bordo di una Audi A3. Il conducente del mezzo pesante, Costantino De Lucia, 54 anni, originario di Santa Maria a Vico, in non gravi condizioni, è stato ricoverato presso l'ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Sul posto i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia Stradale di Benevento. Immediatamente chiuso il traffico su entrambe le carreggiate, poi riaperte a tarda sera.

I primi corpi estratti dall’auto coinvolta nello scontro sono di Tommaso Di Maina, 57 anni noto commercialista di Ariano Irpino, e della moglie Rosa Maria Paduano insegnante di lettere nella locale scuola media di 51 pure arianese. Successivamente è stata estratta anche la terza vittima: la loro figlioletta Rosangela del 1996. Nell'incidente è stata coinvolta anche una seconda auto modello Passat. La famiglia Di Maina tornavano da una settimana di ferie trascorsa in Sardegna. La salme delle vittime sono state trasportate presso la sala mortuaria dell'Ospedale "Rummo" di Benevento a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sono in corso indagini per appurare la dinamica dell'incidente. Al momento si sa che l'Audi viaggiava in direzione Benevento per prendere successivamente l'autostrada verso Grottaminarda.




25/7/2009
(AGI) - Badolato (Catanzaro), 25 lug. - Un ragazzo di 15 anni, A.L., ha perso la vita questa sera in un incidente stradale che si e' verificato sul lungomare di Badolato Marina, in provincia di Catanzaro. Il giovane si trovava alla guida di uno scooter che, per cause in corso di accertamento, si e' scontrato con un camion. Inutili i soccorsi dei sanitari del servizio di emergenza 118. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della locale stazione e della compagnia di Soverato. E' il terzo giovane che perde la vita, nelle ultime ventiquattro ore, in Calabria. Ieri, un ragazzo di 16 anni e' morto a Borgia, dopo che l'autovettura su cui viaggiava insieme a due amici e' finita in un burrone, mentre questa mattina un giovane di 29 anni e' deceduto dopo uno scontro nel Cosentino.




25/07/2009
Incidente sulla 106, un mortoScontro ad Amendolara, perde la vita un trentenne alla guida di un furgone
Un uomo è morto questa mattina in un incidente stradale avvenuto ad Amendolara sulla strada statale 106. La persona deceduta sul colpo, di età intorno ai 30 anni è un autotrasportatore di Amendolara, era alla guida di un furgone che si è scontrato frontalmente, per cause che sono in corso di accertamento, con un autoarticolato che procedeva nella direzione opposta. Sul luogo dell’incidente, al confine tra i comuni di Amendolara e Trebisacce in uno dei tratti della vecchia sede stradale, sono intervenuti i soccorsi del Servizio d’emergenza 118 e i vigili del fuoco del distaccamento di Trebisacce che hanno estratto il cadavere della vittima rimasto incastrato tra le lamiere. La Polstrada di Trebisacce ha avviato gli accertamenti per ricostruire la dinamica dell’incidente.



25/7/2009
Prato, 25 luglio 2009 - E' morta a Firenze, nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Careggi, anche la seconda delle due giovanissime amiche pratesi coinvolte ieri in un incidente stradale mentre erano a bordo di uno scooter che ha urtato un Tir fermo su un lato della strada. La vittima si chiamava Fabiana Bandinelli, aveva 16 anni ed abitava a Prato.

L'accertamento di morte cerebrale si è concluso nel pomeriggio. La famiglia ha dato l'autorizzazione al prelievo degli organi. L'incidente era avvenuto nella zona del Macrolotto 2 a Prato, in via Aldo Moro. Secondo una ricostruzione della polizia municipale di Prato lo scooter sarebbe andato a urtare il Tir, che il conducente, un serbo di 31 anni, aveva fermato per chiedere alcune informazioni stradali. L'amica, Eleonora Colzi, 17 anni, soccorsa dal personale del 118, è morta poco dopo l'incidente.

Fabiana Bandinelli, invece, è stata trasportata in elicottero a Careggi, dove è stata sottoposta a intervento chirurgico, che però non è stato sufficiente a salvarla.



25/7/2009
Si è allungata venerdì notte la lista delle vittime delle strade bresciane. Due diversi incidenti, a Ludriano e Castegnato, a poche ore di distanza, hanno di nuovo reso tragico un altro fine settimana.
Il primo incidente è avvenuto a Ludriano di Roccafranca, dove poco prima delle 4 della notte tra venerdì e sabato ha perso la vita la 25enne Anna Visini, abitante in via Borromeo a Comezzano-Cizzago, fresca di laurea con lode in Architettura.
La ragazza era alla guida di un Y 10 sulla provinciale 2 che porta da Orzinuovi a Chiari, stava tornando a casa quando a poca distanza dalla distilleria Valdoglio ha perso il controllo del mezzo, per cause ancora al vaglio degli inquirenti.
L'utilitaria ha sbandato verso destra, è finita contro un albero a lato della carreggiata ed è poi rimbalzata in strada, finendo contro una Citroen C3 guidata da una 19enne di Cologne. L'impatto tra i due veicoli è stato violento, ed è stato forse questo il motivo del decesso di Anna Visini, che è spirata sul colpo. Solo leggere ferite per l'altra automobilista.
Gli operatori a bordo dell'ambulanza del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte della giovane di Comezzano-Cizzago. Anna lascia i genitori, le sue due sorelle gemelle Roberta e Claudia e un'altra sorella maggiore. La salma è stata ricomposta all'obitorio dell'ospedale di Chiari. Indaga la Polstrada di Chiari.
Poche ore dopo, attorno alle 6,30 di sabato mattina, è stato trovato morto Giancarlo Gottardi, agricoltore 55enne di Castegnato. Probabilmente l'uomo era deceduto nella tarda sera precedente, mentre stava tornando a casa alla guida del suo scooter dopo essersi recato a irrigare i campi. Sorpreso dal temporale aveva atteso che spiovesse prima di rientrare.
Gottardi si trovava a bordo del motorino e procedeva per via Cavallera, dove abitava, quando ha perso il controllo del due ruote probabilmente a causa del ramo di un albero che, dopo il temporale della sera, occupava una parte della strada sterrata.
I fratelli vivono nella stessa cascina, ma nessuno si era preoccupato per il mancato rientro poiché il 55enne in questi giorni era solo in casa, essendo la moglie Elena all'estero. Il suo corpo è stato trovato la mattina da un passante in un fosso, con la moto per terra poco distante. Indaga la Polizia Stradale di Brescia.




25/7/2009
Incidenti stradali: due motociclisti morti in Piemonte
Un giovane di 24 anni e un uomo di 45
(ANSA) - TORINO, 25 LUG - Due motociclisti sono morti nelle ultime ore in due diversi incidenti accaduti in Piemonte. La scorsa notte sull'ex statale per Savona, alla periferia di Acqui Terme (Alessandria), e' morto Ottavio Carta, 24 anni, di Acqui. In sella alla sua Honda e' finito contro una Fiat Punto che lo precedeva ed e' morto poco dopo, in ospedale. A Novara e' invece morto un uomo di 45 anni, A. C., di Bareggio (Milano). L'uomo, sulla sua Suzuki, e' stato investito da una Lancia Y condotta da un settantaseienne. L'impatto e' stato molto violento.(ANSA). 

 


IL TEMPO intervista la presidente AIFVS - il 26/07/2009 • 17:08 da redazione_AIFVS

Parla la presidente di "Familiari vittime della strada"
"Neopatentati con licenza d'uccidere"

IL TEMPO 26/7/2009

"Non si nasce con il diritto a guidare". Così la presidente di "Familiari vittime della strada" spiega la crociata intrapresa da anni dall'associazione: "Basta con le patenti facili".
 

Senza l'assicurazione, con la revisione mai fatta, e magari anche con le ruote lisce, tanto chissenefrega se nessuno controlla. Ormai è chiaro, pirati della strada gonfi di birra o inebetiti dall'hashish sono in buona compagnia, come dimostrano i due giovanissimi investitori che ieri non sono stati trovati positivi ad alcol e droga, eppure entrambi hanno ucciso.

Basta un'auto senza documenti a spedirci all'altro mondo?
«Troppe patenti facili, sono una licenza a uccidere» reagisce alla domanda Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, cioè se la prevenzione cominci proprio col tenere la propria vettura in ordine, a cominciare dall'assicurazione in regola. Per la la presidente dell'Associazione italina familiari vittime della strada (Aifvs) si deve uscire da questa spirale di superficialità, di facile conseguimento della patente, e di mantenimento del documento, «e dopo le conseguenze si vedono sulla strada» dice.

Quali sono i punti fondamentali della prevenzione?
«Informazione e formazione, coordinamento e controlli. Ma bisogna agire su tutti e quattro, perché se puntiamo su un aspetto e poi manca il controllo ciascuno si sente autorizzato a fare quello che vuole».

Quale è il più importante?
«È molto importante puntare sulla formazione. Chi guida deve essere consapevole che ha in mano un mezzo di trasporto che può diventare un'arma per uccidere se non viene usata con senso di responsabilita. Per questo noi puntiamo sul discorso della formazione distinguendo l'educazione stradale che si deve dare sui banchi di scuola, dalla formazione alla guida che è specifica delle scuole guida, anche se questo impegno serio presso le scuole guida in Italia ancora non c'è, siamo ancora sul piano delle patenti facili, e poi le conseguenze si vedono sulla strada».

Cosa occorre fare?
«Sanzioni e controlli devono essere finalizzati a un cambiamento sul piano del comportamento del conducente, devono provocare un comportamento nel conducente, incrementare il senso di responsabilità, e questo è possile solo se, quando si compie un'infrazione, si toglie un punto che non si dovrebbe più riacquistare, in modo che la persona sa che se continua a trasgredire le norme rischierà a poco a poco di perdere la patente e per sempre».

Parla davvero di perdere la patente per sempre?
«L'Italia deve uscire dalla superficialità, dal banalizzare il reato e il danno. E si deve diffondere il concetto che non si nasce con il diritto a conseguire la patente: nasciamo con le gambe non con la patente, chi non manifesta equilibrio non deve conseguirla. Ecco perché servono psicologi nelle autoscuole, per capire chi deve averla e chi no».

 La patente per lei non è un diritto?
«Sì ma bisogna entrare nell'ottica che la si può anche perdere, a questo diritto di averla deve corrispondere il dovere di osservare le norme, se questo non avviene questo diritto si affievolisce fino a perderlo. L'attuale sanzione della perdita dei punti con il successivo recupero è inefficace. Le istituzioni si diano una mossa, o saranno corresponsabili insieme alle aziende di morti innocenti».

Grazia Maria Coletti

26/07/2009

 


PALERMO, CHE CITTA' ELOQUENTE!! BRAVI, BRAVI... - il 24/07/2009 • 20:24 da MARIA

Maria Josephine Giglio, responsabile sede di Palermo: volete sapere cosa ha risposto l'AMAT ( l'azienda municipalizzata autotrasporti,  con socio unico il Comune di Palermo) ad una PRECISA  nostra domanda, in conseguenza di un incidente mortale provocato dallo scontro tra un conducente un autobus Amat e Marco, uno dei nostri figli diciassettenni?

RENDIAMO PUBBLICO che:  

1) i Vigili Urbani intervenuti riconducono la responsabilità dell'evento al conducente l'autobus;

2) la  ns sede, nei primi di luglio 2009,   ha chiesto all'Amat ed al Comune di Palermo di sapere se è stato adottato qualche provvedimento nei confronti dell'autista del mezzo pubblico (certo in attesa della definizione del procedimento penale);

3) Il Direttore Generale dell'Amat, con nota del 24 luglio 09, ci ha comunicato che l'azienda non ha adottato nessun provvedimento disciplinare nei confronti dell'autista nè amministrativo poichè i VV.UU. non hanno adottato alcun provvedimento.

  Il Direttore ha altresì invitato la ns Associazione ad astenerci dal formulare "giudizi unitalerali di colpevolezza" dei dipendenti aziendali!!

Non ci fermiamo.


Caso Lucidi: ricorso Procuratore Generale Cantàro - il 24/07/2009 • 11:34 da AIFVS_onlus

  23/7/2009
Stefano_Lucidi.jpgCaso Lucidi: un pubblico elogio al Procuratore Generale Salvatore Cantàro
Il suo ricorso in Cassazione ridà dignità alla giustizia,
fiducia e speranza all’AIFVS ed alla società

Con il nostro comunicato del 18/6/2009 avevamo espresso delusione e rammarico per la sentenza del giudice Antonio Coppiello, che in appello aveva negato validità alla coraggiosa sentenza del giudice Marina Finiti, derubricando il reato da omicidio volontario con  dolo eventuale ad omicidio colposo a carico di Stefano Lucidi. Avevamo parlato di arretramento della civiltà del diritto, ed avevamo espresso la volontà di fare istanza al Procuratore Generale affinché impugnasse la sentenza avanti alla Corte di Cassazione.

Il 2/7/2009 assieme ai giovani del Comitato XVII, dinanzi all’ingresso della città giudiziaria in Piazzale Clodio, abbiamo manifestato la nostra indignazione e la nostra protesta contro una sentenza d’appello che crea disorientamento sociale, perché fa venir meno il monito sociale della giustizia contro la guida da criminali della strada, connotata da spregiudicata noncuranza nei riguardi della vita umana e con la possibilità di trasformare un’auto in un’arma per uccidere.

Oggi apprendiamo con soddisfazione che il Procuratore Generale di Roma, Salvatore Cantàro, ha proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Roma contro Stefano Lucidi.
E lo ha fatto rivalutando non solo il ruolo del giudice, chiamato ad interpretare la norma per adeguarla al comune sentire e all’incessante mutare del vivere civile, ma anche la funzione della giustizia che, uscendo dalle strettoie di un immobilismo ragionieristico, concorre a  supportare ed a promuovere lo sviluppo della cultura della vita, delegittimando modelli di sfida e di morte anche  attraverso la deterrenza di sentenze e sanzioni adeguate alla gravità del reato e del danno.

Ritroviamo nel ricorso del dott. Cantàro contenuti pienamente condivisi e da noi sempre diffusi, quali la connotazione criminale dell’incidente stradale, la non condivisibile indulgenza della giustizia nei confronti del reo, quest’ultima utile solo a diffondere nella società il deleterio messaggio che si può delinquere impunemente, danneggiando così la civiltà.
Una sinergia che ci rende più forti nel continuare la nostra battaglia, con la consapevolezza che, come afferma il dott. Cantàro, “ricade sulla magistratura il dovere ineludibile di percepire l’intervenuto mutamento di sensibilità in seno alla società su questo tragico problema, con l’acquisizione di una nuova cultura della vita e della sicurezza stradale”.

Il nostro elogio ed il nostro grazie al dott. Cantàro, per l’apporto che ha saputo dare al cambiamento nella giustizia, promuovendolo dal suo interno, e sostenendolo con l’autorevole ruolo che egli riveste.
È per un cambiamento che assicuri una società più civile e più giusta che noi dell’AIFVS spendiamo con gratuità e spirito di solidarietà le nostre energie.
Per questo ci attendiamo che le sagge considerazioni del dott. Cantàro vengano recepite all’unanimità dalla Corte Suprema e diventino la voce nuova di tutti gli operatori della giustizia.

pdf.gif
Sentenza Corte di Appello
di Roma 18.06.2009
(documento in esclusiva)
 pdf.gif
Ricorso in Cassazione del
Procuratore Generale Cantàro
 (documento in esclusiva)

 

 

 dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS


Campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di alcool. - il 21/07/2009 • 16:29 da renato


 “Perditi in un bicchiere …d’acqua, aiuterai la vita”   Campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di alcolici


AIFVS-ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA STRADA                                                         
ALL’ATTENZIONE   SINDACO

DI OGLIASTRO CILENTO

MICHELE APOLITO

PROGETTI PER DEBY

 

OGGETTO- Campagna di sensibilizzazione contro l’abuso  di alcool. 19/07/2009

Milano vieta l'alcol agli under 16

Da lunedì 20 Luglio , a Milano i giovani sotto i sedici anni non potranno più acquistare né consumare alcolici in strada o nei locali. Se trasgrediranno i genitori, al pari dei commercianti, saranno sanzionati con una multa di 450 euro. Milano è il primo Comune in Italia a colpire non soltanto gli esercenti per la vendita e la somministrazione, ma anche gli under 16.

Perchè i giovani si ubriacano?
Vari sono i motivi: mancanza di ideali, mancanza di affetti, voglia di superare, sballando, le inadeguatezze dell' età, desiderio di mettersi in qualche modo al centro dell' attenzione, debolezza di carattere, il tentativo di sfuggire alle asprezze della vita. Ma anche la voglia di ridere e divertirsi in qualche modo; la ricerca del piacere momentaneo, se non della felicità, così difficile da raggiungere; il desiderio di stare più facilmente con gli altri o con qualche ragazza, che non si ha il coraggio di corteggiare.
Tanti motivi e tutti validi come si vede.
Però..c'è un però. Vale la pena di stare male? Su questi disagi giovanili si basa poi lo sballo organizzato nei locali, prima dal bar in centro, che vende birra fino all' ora di andare a ballare, poi dalle discoteche, che smerciano di tutto, dalle pasticche alla canna più o meno bis, mescolando il tutto a martellante musica techno.
Per non parlare degli incidenti automobilistici che avvengono al ritorno dallo sballo musicale e alcoolico della discoteca…(E NON SOLO DALLE DISCOTECHE..MOLTI NE FANNO USO ANCHE NEGLI ALTRI GIORNI)..
Di queste notti sballate siamo responsabili tutti: genitori che trascurano, professori che non educano, baristi non responsabili, gestori di locali da ballo che non controllano, autorità politiche che non pensano al futuro dei giovani.
Se i giovani meritano fiducia, dobbiamo dargliela.
Se i giovani non sanno trovare la strada, dobbiamo indicargliela noi.
Talvolta la strada non è facile, però forse un giorno i giovani si ricorderanno di noi—

L’alcolismo puo' distruggere il nostro futuro !

COME PRESIDENTE ASSOCIAZIONE AIFVS-PROGETTI PER DEBY-

CHIEDO-CHE IN QUESTO COMUNE SI FACCIA QUALCOSA PER I NOSTRI GIOVANI,TANTI DI LORO MINORENNI FANNO USO DI ALCOOL… I giovani sono una potenza, ma spesso non hanno abbastanza forza, sempre più spesso diventano le vittime dell’alcool e delle droghe per i loro effetti diretti o indotti. Diamo forza al nostro futuro, aiutando i giovani a riscoprire il valore di una vita sana e dei principi fondamentali per crescere e prosperare in armonia e serenità: la via della felicità è libera dalle droghe e dall’alcool…..VIETIAMO ANCHE NOI L’ALCOOL NEI LOCALI  ma fino ai 18 anni…NON SARA’IL MASSIMO ,MA SARA’ UN INIZIO, PER GUARDARE AL FUTURO CON MAGGIORE SERENITA’

                                                                                                                                                 

AIFVS-PROGETTI PER DEBY

       

CORDIALI SALUTI

PRESIDENTE AIFVS –SEDE OGLIASTRO CILENTO

TERESA ASTONE

 


commento - il 19/07/2009 • 23:40 da patriziac

E' allucinante cio' che e' successo a Mazara del Vallo mi lascia senza parole e penso a quanti omicidi dovremo assistere ancora  affinche' le autorita' competenti facciano qualcosa per impedire questo massacro  perche' sembra che ormai appellarsi all' etica umana e senso civile di alcuni esseri "umani" sembra solamente un utopia.....

sicurezza stradale. con una mano si mette e con l'altra si toglie - il 19/07/2009 • 18:34 da carla

 

Sicurezza stradale: con una mano si mette e con l’altra si toglie.

16 luglio 2009

di Elena Valdini

Ci risiamo: con una mano si mette e con l’altra si toglie, e questo alla sicurezza stradale non fa bene, come non fa bene al nostro Paese che tra poco più di sei mesi dovrà dire all’Unione Europea se è riuscito o no a dimezzare il numero delle vittime – dal 2001 tutti i paesi dell’Unione sono impegnati a raggiungere il medesimo obiettivo entro il 2010.

Ci risiamo perché nel disegno di legge sul nuovo codice della strada in discussione in Parlamento da un lato s’interviene sull’abuso di alcol e droghe, mentre dall’altro si parla di elevare i limiti di velocità in autostrada (da 130 a 150), ma solo dove è presente il Tutor (l’unico strumento che ha dato risultati tangibili); giusto per capirci: nei tratti in cui è entrato in vigore i morti sono calati del 50%.

La domanda è: che cosa dovrebbe pensare il familiare di una vittima della strada (o anche un tecnico della sicurezza stradale) che ogni giorno si batte perché finalmente l’Italia scelga di lavorare in modo organico per fermare gli scontri stradali? La risposta molto probabilmente s’intreccerebbe con una storia personale che parla del vuoto dell’anima e dell’assenza istituzionale.

Non è la prima volta che accade: un anno fa il Governo con l’inasprimento penale del “pacchetto sicurezza” diceva ai cittadini che interveniva per combattere la strage stradale, contemporaneamente però trovava le risorse per detassare l’Ici sulla prima casa dimezzando i fondi al Piano nazionale di sicurezza stradale (decreto fiscale).

Un mese fa centinaia, fra cittadini e associazioni, hanno scritto lettere ai senatori per chiedere loro di non cancellare il divieto di vendere gli alcolici dopo le due di notte (come fatto dalla Camera in modo bipartisan), risultato: il divieto ha tenuto, ma non si sa ancora per quanto, visto quanto detto dal ministro Brambilla a Rimini qualche settimana fa: “Dobbiamo mettere mano al provvedimento che vieta la vendita di alcolici dopo le 2, altrimenti i giovani e i turisti andranno da altre parti”. E vista anche la crociata a favore del consumo di alcol portata avanti dal Carroccio (battaglia persa ieri nel braccio di ferro in Commissione Trasporti alla Camera).

E poi, diciamo la verità: il divieto è scomodo per molti, così come da altrettanti è accolta con allegria la notizia del possibile elevamento dei limiti di velocità (come dice Giordano Biserni presidente dell’Asaps: “Si potrà correre tranquilli a 200 all’ora con una sanzione di soli 155 euro e appena tre punti di patente. Se ci fate i conti alla fine costa quasi di più andare con la famiglia Gardaland o Mirabilandia. Uno schiaffo alla patente a punti, al Tutor e alla sicurezza”). Un passaparola neanche tanto bisbigliato, del resto se è lo Stato a dirti che puoi premere il pedale (certo, non dappertutto, solo dove c’è il Tutor, mi raccomando) significherà pure che si può fare. Allo stesso modo qualcuno potrebbe anche pensare che allora, forse, se prima li mettono e poi li tolgono, vorrà dire che questi limiti non sono poi così importanti… Dov’è allora la verità? Per quanto ne so io la velocità è, e resta, la principale causa degli scontri stradali mortali.

Esiste qualcosa che si chiama responsabilità, dei segnali e delle parole. Esiste qualcosa che si chiama “responsabilità condivisa”, delle azioni e degli strumenti d’intervento. Esiste qualcosa che si chiama credibilità, e mi hanno insegnato che si ottiene con la sobrietà, la precisione e il rispetto delle regole.
Ma, ancora di più, la speranza è che anche in Italia possa esistere un intervento organico (e pazienza se non troverà il plauso nelle immediate ventiquattrore), l’unico capace di dare delle risposte, e non solo all’Europa. Prima di tutto dovrebbe darle ai familiari delle vittime, e a noi con loro. 

dal cannocchiale.it


Pirata uccide quattro persone - il 18/07/2009 • 09:01 da Redazione_AIFVS

Strage a Mazara del Vallo (TP)

(La Stampa) 18 luglio 2009
 

Quattro donne uccise, altre quattro persone, tra cui due bambini, in ospedale, una intera famiglia annientata da un assurdo incidente stradale avvenuto ieri sera alla periferia di Mazara del Vallo. Tutti travolti da un’auto impazzita, pare condotta da un giovane tossicodipendente che è fuggito e che per tutta la notte polizia e carabinieri hanno cercato. Le vittime sono una donna di 83 anni, Susanna Siragusa, le sue figlie Filippa e Alda Andreani, 50 e 48 anni, e la figlia di Filippa, Concetta Li Mani, 32 anni. Erano sedute, assieme ad altri familiari, davanti all’uscio di casa, in via Vaccara, nei pressi del porto nuovo di Mazara, per cercare di sfuggire al caldo soffocante di questi giorni. Lo fanno in tanti nei piccoli e grandi paesi del Sud, la sera si tirano fuori le sedie e tutti siedono sul marciapiede davanti casa, a parlare e a guardare la tv.

Era così anche ieri sera, davanti casa di Susanna Siragusa, quando all’improvviso è sbucata dal fondo della strada una Golf che procedeva, sulla corsia opposta, a velocità elevata. Proprio all’altezza della casa dell’anziana donna il guidatore ha perso il controllo del mezzo, l’auto ha invaso l’altra corsia e ha puntato dritto contro il gruppo di persone: le ha travolte tutte come birilli, lasciandone per terra otto. Due delle donne sono morte sul colpo, le altre due dopo il ricovero nell’ospedale Abele Ajello dove sono stati portati anche gli altri quattro componenti del nucleo familiare coinvolti nell’incidente e rimasti feriti: due bambini, figli di Concetta Li Mani, una delle vittime, il padre della donna, Giuseppe Li Mani, e il marito della sorella morta, Alda, Antonino Ranti. Nessuno di loro, secondo le prime informazioni giunte dall’ospedale, è in pericolo di vita.

Mentre i vicini di casa prestavano i primi soccorsi, polizia e carabinieri si sono messi sulle tracce del pirata della strada; pare che qualcuno sia riuscito ad annotare il numero di targa dell’auto che risulterebbe appartenere ad un giovane tossicodipendente della zona. Gli agenti sono andati in casa sua ma non l’hanno trovato. In tutta Mazara, il paese con la più importante marineria del sud Italia e culla della tolleranza razziale per l’elevatissimo numero di extracomunitari che vi lavorano, sono stati istituiti dei posti di blocco mentre alcune pattuglie hanno cominciato a battere il paese e l’hinterland. «È solo questione di tempo, lo prenderemo», dicono al commissariato dove ritengono che l’uomo, nella sua folle corsa per le vie del paese, avesse avuto poco prima un altro incidente. Nella zona, infatti, è stata trovata un’auto parcheggiata con gravi segni di una collisione con un altro mezzo


Travolte sulle strisce - il 17/07/2009 • 23:19 da carla

Travolte sulle strisce

di Ernesto Ferrara
Attraversava la strada in bicicletta sulle strisce, l´ha investita un´auto guidata da un ubriaco. Ora lei, U.M.E., una ragazza di origini peruviane di 28 anni, è ricoverata a Careggi, ha entrambi i polsi rotti ma le sue condizioni non sono gravi.

Il guidatore, M.L., un fiorentino di 46 anni, non è scappato, è stato fermato e identificato dai vigili urbani, che l´hanno sottoposto al test di ubriachezza: il suo tasso alcolemico è risultato essere di 2 milligrammi per litro, 4 volte superiore al massimo consentito di 0,5. È accaduto ieri pomeriggio dopo le 18 all´incrocio tra viale Milton e via Angelo Poliziano.

La ragazza in bicicletta aveva attraversato il ponte diretta verso via Angelo Poliziano sulla pista ciclabile, mentre l´auto scendeva sul viale Milton diretta verso il Parterre. Non c´erano testimoni sulla scena dell´incidente, toccherà quindi ai vigili urbani, che hanno fatto i rilievi, fare luce sulla dinamica del sinistro.

A differenza del caso di Carlotta Fondelli infatti, dove diversi testimoni hanno raccontato che l´auto che ha investito il motorino passava con il rosso, in questo caso non è chiaro se a non rispettare i segnali sia stata la ragazza o l´auto. L´impatto, spiegano solo per ora dalla centrale di Porta al Prato, non è stato particolarmente violento ma la ragazza è stata centrata in pieno e ha sbattuto la testa. In un primo momento le sue condizioni sono apparse preoccupanti (sul posto è intervenuto il 118), quindi il trasporto al pronto soccorso di Careggi: in serata si è appreso che non è grave.

Resta il fatto che il conducente dell´auto guidava in chiaro stato di ebbrezza: la vettura è stata sequestrata e nei suoi confronti i vigili, che hanno informato il magistrato di turno, potrebbero presentare una denuncia.

E sempre ieri un´anziana è morta a Careggi dopo essere stata investita da un´auto a Figline Valdarno. La vittima di chiamava Giovanna Cadau, e aveva 81 anni. In base a una ricostruzione dei carabinieri del radiomobile di Figline, la donna è stata investita intorno alle 8.30 di ieri vicino alle strisce pedonali, mentre stava attraversando via Galileo Galilei. L´uomo alla guida dell´auto, un cinquantenne del luogo, si è fermato e ha cercato di prestare i primi soccorsi. Il guidatore non aveva assunto alcolici o stupefacenti, come hanno chiarito i test. Sul posto è intervenuto l´elisoccorso del 118 Pegaso che ha trasportato la donna a Careggi dove i medici non hanno però potuto salvarle la vita.
(17 luglio 2009) la Repubblica Firenze.it