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Era positivo all'alcol test: Famiglia distrutta sulla A4 - il 25/04/2010 • 00:16 da Redazione_AIFVS

FAMIGLIA PADOVANA SULL'A4
Morti mamma e papà, grave il bambino
Arrestato automobilista ubriaco
La coppia di padovani - Alessio Peci di 34 anni e Silvia Marx di 32 - viaggiava con il figlioletto di 18 mesi, in direzione di Milano. La loro auto è stata tamponata da quella guidata da un milanese di trent'anni ed è andata a schiantarsi contro un'altra vettura. Il bambino è ricoverato in condizioni disperate nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Brescia
 
E' stato arrestato perché risultato positivo all'alcoltest il conducente dell'auto che stanotte, alle 2.50, sull'autostrada A4 tra i caselli di Desenzano e Sirmione, ha provocato l'incidente costato la vita a una coppia di coniugi padovani. Le vittime sono Alessio Peci, di 34 anni, e sua moglie Silvia Marx, 32 anni, austriaca d'origine.

L'uomo arrestato, del quale non è stato fornito il nome, ha trent'anni, è milanese ed è accusato di omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Alla guida del suo fuoristrada Bmw X5  ha tamponato la Clio a bordo della quale viaggiavano le due vittime. Secondo quanto ricostruito dalla Polstrada, infatti, la coppia padovana, che aveva con sé il figlio di 18 mesi, procedeva in direzione Milano quando la sua auto è stata urtata ed è andata a schiantarsi contro un'altra vettura.

ll bambino è ricoverato in condizioni disperate nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile di Brescia.
Nell'incidente sono rimaste ferite tredici persone, ma a parte il bambino nessuna è in gravi condizioni di salute. Quattro le auto coinvolte.

Il mattino di Padova


Nota l'investitore si chiama Alessandro Bonelli


FRANCIACORTA PER LA VITA - il 16/04/2010 • 17:52 da MANUMED

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Rigettato il patteggiamento - il 15/04/2010 • 12:10 da Paolo

Ogni tanto una notizia che da un poca di speranza in una presa di coscienza da parte dei giudici. Dal Gazzettino.it :

Pordenone. Investì e uccise un ragazzo:
respinta la richiesta di patteggiamento

La difesa aveva proposto una pena di un anno e 4 mesi
Secondo il giudice l'istanza non è acoglibile: troppo poco

PORDENONE (14 aprile) - (c.a.) Non è sufficiente una pena a un anno e quattro mesi se a morire è un ragazzo di 19 anni, che davanti a sé aveva una vita piena di progetti e speranze. Al termine di un’udienza preliminare tumultuosa, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri per riportare la calma, ieri il gup Piera Binotto ha respinto il patteggiamento, già concordato con la Procura, di Paolo Pasotti, 37 anni, imprenditore di Porcia, imputato di omicidio colposo in seguito alla morte di Nicolae Marin Donadel, deceduto nel settembre del 2008 mentre percorreva in bicicletta via Casut a Sacile.
Secondo il giudice l’istanza presentata dal difensore Marco Di Benedetto non è accoglibile. Sedici mesi non bastano, la proposta va riformulata. Se ne riparlerà fra un mese, quando difesa e pm troveranno un altro accordo.
A opporsi alla quantificazione della pena, attraverso la parte civile rappresentata dall’avvocato Roberto Russi, sono stati parenti della vittima, con i genitori Maria Rosaria Sciara e Guglielmo Donadel in testa, peraltro vicini all’Associazione dei famigliari vittime della strada Manuela proprio per sensibilizzare l’opionione pubblica su questo tema.
Nicolae era stato investito da una Fiat Bravo condotta da Pasotti. Sottoposto all’acoltest, l’automobilista era risultato positivo (il tasso era pari a 0,8 quando il limite è 0,5). I genitori del diciannovenne hanno presentato ai magistrati una memoria invitandoli a non sottovalutare la gravità del reato e auspicando un’inversione di tendenza proprio in merito alla quantificazione delle pene. Nessuno restituirà loro il figlio perduto.
Ciò che vogliono è giustizia sulla pena, che in questi casi va da due a sette anni. «Le nostre vite sono distrutte – avevano spiegato i genitori di Nicolae qualche tempo fa al Gazzettino -. Abbiamo fiducia nella giustizia, ma siamo pronti ad andare fino alla Corte europea per nostro figlio».

 

 

http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=98088&sez=NORDEST

 


Cassazione: alla sbarra 2 tecnici ANAS - il 13/04/2010 • 20:02 da AIFVS_onlus
14 aprile 20010
Il ricorso fatto dai 3 dipendenti ANAS è stato giudicato inammissibile dalla Cassazione, confermati quindi il 1° e 2° grado della sentenza.
Il 14 aprile 2010 presso la Corte di Cassazione di Roma (piazza Cavour) alle ore 9.30 si dibatterà il caso del marito della nostra rappresentante della sede di Potenza Rosalba Romano.

Sia in primo che in secondo grado sono stati condannati ad 1 anno e 2 mesi due tecnici dell'ANAS.
Sulle strade si muore anche per cattiva progettazione e manutenzione.

Chi può e vuole essere vicino a Rosalba, appuntamento alle ore 9.30 a piazza Cavour davanti al tribunale.




 


Video da rai 3 Report - il 12/04/2010 • 21:07 da AIFVS_onlus
report_rai.jpgDisponibile il video di Rai3 report del 11 aprile 2010.

 La trasmissione  si è occupata di giustizia e pirati della strada.
 Da segnalare l'intervento della nostra presidente dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni.
 
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Video
 

Alcol tolleranza zero (ZAIA: UNA CAZZATA) - il 11/04/2010 • 11:33 da AIFVS
 Alcol tolleranza zero per il Ministro  Zaia sono cazzate

 TASSO ALCOLICO ZERO? ZAIA: «UNA CAZZATA»

 

 

 

Così, ieri al Vinitaly: si possono bere due bicchieri di vino e poi guidare tranquillamente 
Verona - Due bicchieri di vino a pasto si possono bere tranquillamente senza poi aver problemi nel guidare l’auto. Lo ha affermato il governatore Luca Zaia ieri di fronte allo stand del Friuli Venezia Giulia al Vinitaly.

Per Zaia, dunque, affermare che il tasso alcolico dev’essere pari a zero è «una cretinata, un'autentica cazzata». Zaia ha voluto fare questa provocazione dicendo di essere stanco di sentirsi dire che bere due bicchieri a pasto significa essere degli ubriaconi e che gli incidenti non sono causati dall’alcool.

Ci permettiamo di dissentire. E’ vero, comunque, che non è solo l’alcol a causare sinistri. Il governatore ha spiegato che il 98 per cento degli incidenti stradali non sono causati dallo stato di ebbrezza ma da tutte le altre cose che nessuno ha il coraggio di affrontare. Ieri Zaia al Vinitaly ha anche incontrato nella Prefettura di Verona il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Al termine dell’incontro, Zaia ha riassunto ai giornalisti i contenuti del colloquio sottolineando in particolare che ”c’è intesa sul fatto che non c’è antagonismo tra autonomia e unità nazionale. Anche Napolitano riconosce che la nostra Costituzione è scritta per avere una interpretazione federalista estrema.
 


UN AIUTO ALLE PERSONE COLPITE DI UN LUTTO TRAGICO - il 09/04/2010 • 09:55 da MANUMED

fate tutti una preghiera per mattia di brescia che ieri ha soli 17 anni e' entrato a far parte del regno dei cieli.

Io sono vicino ai famigliari di lui perche sientano che qualcuno che crede in Gesù in questo momento di prova non li lascia soli e lo sarò in modi migliori possibili per ogni occasione che succeda a brescia e dintorni di giovani e meno che muoiono in incidenti stradali.

chi vuole scrivermi per fare o avere parole di conforto e cercare la fede che in quei momenti si perde può farlo liberamente non sono un sacerdote e magari le mie parolo servono a poco.

manumed@tiscali.it

Se siete ha conoscenza di persone che si trovano in lutto per la scomparsa dei loro cari ditemelo pure io cercherò di starle vicino senza disturbo e con una semplice parola di conforto di un ragazzo di 39 anni che ha perso il suo migliore amico in un incidente stradale e che capisce come ci si trova forse molti di voi lo hanno già provato in quei momenti.

ciao a tutti emanuele 71


Azioni concrete: meglio evitare che piangere! - il 07/04/2010 • 15:39 da Yadnuih

Salve a tutti. con oltre 100.000 km all'anno di esperienza in mezza Europa, stufo delle parole, stufo dei pianti, dopo essere anche diventato donatore di sangue per contribuire a salvare le vittime della strada, voglio dire basta a questo fenomeno devastante così diffuso in Italia: guidare con superficialità, con distrazione e senza rispetto uccide. Vorrei proporre un'azione a tutti quelli che credono, come me, che sia arrivato il momento di cambiare: quando vedrete ancora situazioni di pericolo, manovre intollerabili e folli di chi pensa che nel 2010 ancora si può guidare senza responsabilità provocando vittime e dolori immensi, siate svelti a prendere il numero di targa, se possibile anche marca modello e colore del veicolo e segnalatelo immediatamente al 113 (fatevi passare la Polizia Stradale). è un'azione concreta che, ho sperimentato, ha la sua utilità. Se non siamo soli allo sbaraglio ma cominciamo a fare qualcosa di concreto tutti insieme, potremo dire veramente di aver provato a salvare delle persone (dalla loro morte o disabilità e da quella degli altri). Chi è con me?

Nuova sede AIFVS - il 04/04/2010 • 19:14 da AIFVS
Nuova sede AIFVS

 Avellino:
Gerardo Spina, Piazza De Marsico n. 5,  83100 Avellino  
Cell. 349/2358578

Giustizia per Alberto Benato - il 30/03/2010 • 23:55 da Alberto_Pallotti_AIFVS_sede_Verona

Giustizia per Alberto Benato

Oggi 30 marzo grande vittoria della nostra associazione che si e'presentata in corte di appello di veneZia parte civile nella causa che vedeva imputato Luca pinna per l'omicidio di Alberto Benato. Circa 30 persone fra amici di Alberto, familiari e associati delle vittime della strada si sono presentate davanti al giudice Rodighiero per l'udienza. La conclusione e' stata una vittoria senza precedenti. 

Nessuno sconto di pena. Confermati  i 3 anni di reclusione e i 4 anni di ritiro della patente. Alle vittime della strada 10 mila euro confermati più le ulteriori spese legali. Sentenza che diventa esecutiva. La soddisfazione più grande oltre a questa esemplare sentenza e' stata quella di vedere come l'impatto della nostra associazione sia stato importante questa mattina. La nostra presenza contribuisce in modo determinante ad aumentare la pena e a fare in modo che gli appelli non sviliscano le sentenze di primo grado riducendole. E' stato anche toccante sentire il giudice, alla fine del procedimento, porgere le condoglianze più sentite alla famiglia e dire che e' rammaricato che a questo colpevole la patente non sia stata revocata per tutta la vita. Adesso l'associazione se necessario fronteggerà il ricorso in cassazione e interverrà presso il tribunale di sorveglianza per fare in modo che il colpevole debba affrontare il carcere come stabilito dalla legge invece di essere affidato in prova ai servizi sociali.

E' ora di finirla di considerare i crimini stradali dei reati minori per i quali tanto non si finisce mai in carcere.