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21 novembre 2010 giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada
Giornata del ricordo e della luce
Commemorare per cambiare
Agenzie stampa nazionale sulla Giornata del Ricodro 2010
Agenzie stampa
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COMUNICATO STAMPA
21/11/2010
GIORNATA MONDIALE ONU DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA
Fuori programma in Piazza Duomo: flash mob del gruppo teatrale Actorgym
Comunicato stampa
GIORNATA MONDIALE ONU DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA
20/11/2010
Off road, racconti di strada. Una docufiction nata come progetto didattico sulla sicurezza strdale, realizzata dagli studenti del liceo Scipione Maffei di Verona coordinati da Giorgia Guarienti (giornalista, autrice) e Carlo Tombola (regista)
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L’Associazione Italiana dei Familiari e delle Vittime della Strada (AIFVS) accoglie con insperata soddisfazione i risultati dell’indagine Aci-Istat presentata questa mattina. Alla buona flessione del numero dei decessi sulle strade italiane c’e’ pero’ da rilevare come i dati evidenzino l’ottimo risultato registrato dalle autostrade (-22%) e l’imbarazzante conferma delle strade piu’ pericolose. Quest’ultime da anni sono sempre le stesse, dalla Pontina alla Romea, dalla Pontebbana alla Jonica. Questo vuol dire che non si e’ fatto nulla per mettere in sicurezza le criticita’ delle arterie extraurbane, che qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro di gestore.
![]() Comunicato stampa AIFVS |
Ieri mattina i carabinieri di Legnaro, comandati dal luogotenente Giovanni Soldano, l'hanno bloccato in flagranza mentre per l'ennesima volta stava distruggendo i fiori posti sulla lapide di Vania Cominato, una venticinquenne che il 25 ottobre 1999 perse la vita a Vicenza in un incidente stradale.
L'autore dell'inspiegabile vandalismo, che si ripeteva dal 2008, è un settantaduenne, G.B., noto commerciante della zona.
È stato denunciato per vilipendio di tomba e danneggiamento. Ieri pomeriggio, consapevole del danno morale creato, si è recato a casa della famiglia Cominato per scusarsi, ma ovviamente ha incontrato il gelo da parte del padre Mario, di Maria Stoppa, la madre, e della figlia Ilaria, che vivono in via Bologna 17.
«Per noi è la fine di un incubo - ha detto Mario Cominato - ormai passavamo le notti insonni a piangere e a pensare chi fosse il colpevole di tale crudeltà. Ringrazio pubblicamente i carabinieri a nome di tutta la mia famiglia». Gli episodi di vandalismo si ripetevano a cadenza settimanale. Addirittura nel giorno dell'anniversario della morte di Vania.
Il fatto singolare, secondo la ricostruzione dei carabinieri, è che G.B. e i familiari di Vania si vedevano spesso in cimitero e commentavano gli episodi di danneggiamento sulla tomba. Per mesi i Cominato hanno sperato che i vandalismi e l'accanimento finissero, finchè hanno deciso di rivolgersi ai carabinieri. I militari, con continui sopralluoghi sono riusciti a cogliere il settantaduenne in flagranza e a denunciarlo.
Entrambe hanno perso un figlio in incidenti. Vania Cominato è morta a Vicenza in auto nell'ottobre del 1999. Il figlio di G.B. era invece sul Boeing 707 della compagnia aerea privata Indipendent Air, decollato dall'aeroporto Orio al Serio di Bergamo che si schiantò il 7 febbraio 1989 contro la collina di Pico Alto in fase di atterraggio sull'isola di Santa Maria delle Azzorre.
Da IL GAZZETTINO.IT
Incidenti stradali mortali Ottobre - 27,7% e in autostrada -46,4%
L'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ha elaborato i dati del Ministero dell'Interno sugli incidenti stradali mortali e sulle multe per eccesso di velocita' dell'ottobre 2010 e li ha confrontati con gli omologhi dello scorso anno.
![]() Comunicato stampa |
![]() Agenzie stampa |
Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in udienza una delegazione dell’Aifvs.
Questa mattina una delegazione di un centinaio di familiari e di vittime della strada, guidata dalla presidente dell’Associazione Giuseppa Cassaniti, e’ stata ricevuta in udienza dal Santo Padre. Nell’occasione la presidente Cassaniti ha presentato al Papa le opere del pittoscultore Nunzio Trazzera che rappresentano lo spirito dell’Associazione dal sacrificio la Vita: le mani protese in un abbraccio, simbolo dell’Aifvs, accolgono un fiore spezzato simbolo del sacrificio, che diventa luce per riaffermare, con altri fiori che emergono, il valore della vita. Il Santo Padre le ha benedette e la presidente Cassaniti ne ha donata una a Benedetto XVI.
Le altre opere saranno consegnate alle alte autorita’ dello Stato: Presidente della Repubblica, del Consiglio, del Senato, della Camera, ai presidenti di regione e al presidente della Commissione di Vigilanza della Rai per rappresentare simbolicamente l’impegno a fermare la strage stradale nel nostro Paese che, malgrado registri una flessione del numero delle vittime, non e’ riuscito a conseguire l’obiettivo europeo del dimezzamento dei morti per il 2010.
Insieme all’opera, alle alte cariche dello Stato, sara’ consegnata una pergamena che riporta il messaggio rivolto all’Aifvs da Giovanni Paolo II: Non ci si rassegni mai a considerare l’elevato numero delle vittime della strada come un fatale ed inevitabile pedaggio da pagare al progresso.
La benedizione delle opere Accendimi di speranza, da parte del Santo Padre, da corpo, sostanza e sacralita’ all’impegno per il rispetto del valore della vita da parte delle istituzioni affinche’ nel loro operato considerino inaccettabili scelte e progresso che contemplino il sacrificio del bene supremo.
L’incontro di oggi ha donato a tutti i partecipanti dell’Associazione dei Familiari e delle Vittime della Strada una straordinaria forza per continuare con sempre maggiore determinazione a perseguire l’obiettivo di fermare la strage stradale. Determinazione che l’Aifvs vorra’ infondere anche nelle coscienze di coloro che amministrano la cosa pubblica perche’ il loro operato sia sempre volto alla salvaguardia del bene piu’ prezioso: la vita
![]() Cassaniti e Benedetto XVI |
![]() Dono al Santo Padre |
Perché si muore sul GRA di Roma?
È solo colpa di chi guida?
23/10/2010
La tv, che si sta spendendo oltre misura per l’omicidio di Sarah Scazzi, è stata invece molto parca nell’informare sull’ultimo di una lunga serie di inaccettabili sinistri stradali avvenuti sul GRA di Roma, alle ore 23 dello scorso 20 ottobre. Forse perché a morire erano quattro ventenni rumeni, o forse perché, quando i fatti si ripetono con frequenza, come sull’arteria in questione, ad essere chiamata in causa è proprio la responsabilità delle pubbliche amministrazioni, compresa la Magistratura.
Ma l’AIFVS, pur non sottovalutando la responsabilità di chi guida, punta il dito proprio sulle pubbliche amministrazioni, che sembrano considerare il sinistro come un fatto a sé stante, dovuto sempre alla responsabilità del conducente, e non si chiedono se la causa del suo reiterarsi sia dovuta al loro modo superficiale e negligente di gestire le strade.
Lo stesso appunto facciamo alla Magistratura: a fronte di quasi due morti al mese, i Magistrati romani sembra che non si facciano domande per individuare le reali responsabilità anche degli enti gestori, al fine di ridurre una strage che esprime barbarie ed inciviltà.
Tutti sanno che il GRA di Roma è uno dei punti più pericolosi d’Italia, perché progettato male, eseguito peggio e non controllato: si sviluppa per circa 70km ed ha ben 50 intersezioni con strade statali, provinciali, comunali, autostrade, oltre agli svii per le aree di sosta, ed, inoltre, una segnaletica né omogenea e né leggibile, vista dal guidatore nel momento stesso in cui deve imboccare un’uscita. Ci sono tutte le condizioni per il verificarsi di un incidente con conseguenze mortali!
Ci chiediamo come si possa tranquillamente consentire una velocità di 130km/h in una strada con intersezioni continue, con cambi repentini di corsia, assenze di frecce direzionali e di telecamere. Quali interessi hanno gli enti gestori per mantenere tali limiti elevati? La velocità consentita, non adeguata al tipo di strada mal progettata, e la mancanza di controllo permettono una guida pericolosa e richiamano la corresponsabilità degli enti gestori nei crimini stradali.
Gli enti gestori non possono limitarsi a contare i morti in un anno sulle proprie strade o a ripulirle dopo l’incidente, debbono ragionare sugli interventi da fare, ed in questo caso abbassare immediatamente la velocità consentita, migliorare la segnaletica, incrementare i controlli anche con l’uso dei mezzi tecnologici. La Magistratura non può solo lamentarsi di dover gestire molti processi, senza approfondire le cause che li sostengono al fine di ridurli.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS