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L’alcol alla guida e la strage continua - il 08/01/2020 • 19:52 da Amministratore

L’alcol alla guida e la strage continua 
responsabilità delle istituzioni


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L’alcol alla guida e la strage continua 
responsabilità delle istituzioni

A fronte dei continui gravissimi incidenti, molti dei quali dovuti all’alcol, l’espressione che sorge dal cuore di noi familiari di vittime e che suona vergogna per le istituzioni è solamente una: basta con il modo superficiale di gestire i problemi!!! non abbiamo cosa farcene delle parole di convenienza usate dalle autorità in occasione di gravissimi incidenti stradali; vogliamo piuttosto che le istituzioni politiche ed amministrative, compresa la giustizia, riflettano sulle condizioni che mantengono la strage, scrutino le loro responsabilità e riconoscano che le trasgressioni degli utenti della strada sono da collegare alle inefficienze rilevabili in tutti i settori che hanno a che fare con la prevenzione. In questa considerazione è anche compresa la scarsa attenzione all’obiettivo europeo di dimezzare entro il 2020 il numero delle vittime in rapporto al 2010.
Il fatto che la prevenzione non è ancora priorità di governo è dimostrato anche dai risultati: dal 2011 a fine 2018 la strage è diminuita solo del 19,2% (dati aci-istat); tale dato, che esprime chiaramente l’impossibilità di raggiungere entro il 2020 l’obiettivo europeo del dimezzamento della strage, non ha scosso le coscienze, né sono state indicate e messe in atto strategie adeguate a correre ai ripari per prevenire la strage nel breve periodo, entro il 2020.
La prevenzione, ci ricorda la commissione europea, è una responsabilità condivisa, pertanto ciascuno deve fare la propria parte per la difesa dei valori inviolabili, come la vita e la salute, ed agire in collaborazione, istituzioni pubbliche e privato sociale, per il raggiungimento di obiettivi finalizzati a promuovere un cambiamento, fondato sulla rigorosa considerazione dei fatti.
Non possiamo sottovalutare la gravità della strage stradale legata all’alcol, diffusa dal sud al nord dell’Italia, e per essa consideriamo alcuni casi emblematici, dai quali emerge la corresponsabilità delle istituzioni nel mantenimento della strage, legata al modo superficiale di affrontare il problema:
•    L’uccisione dei due cuginetti di 12 anni Alessio e Simone a Vittoria, in provincia di Ragusa, sul marciapiede sotto casa, ad opera del guidatore ubriaco di un suv; ai funerali, il 17 luglio scorso, ha partecipato una folla immensa, ed anche le autorità nazionali, regionali e locali: queste ultime avevano proclamato il lutto cittadino ma avevano anche autorizzato e sostenuto con un contributo la festa della birra per i primi giorni di agosto. Evidenziata l’incoerenza dell’iniziativa in rapporto al fatto avvenuto, abbiamo chiesto ed ottenuto l’annullamento della festa della birra, ed abbiamo anche apprezzato la sensibilità delle istituzioni. Le istituzioni pubbliche, responsabili della sicurezza nel territorio, debbono contrastare e non autorizzare feste dove scorrono fiumi di alcol!
•    L’uccisione in corso Francia a Roma, delle due ragazze di 16 anni, Gaia e Camilla, ad opera di un giovane di 20 anni, Paolo Genovese, ubriaco alla guida di un suv. Abbiamo apprezzato l’intervento del prof. Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale sull’alcol dell’ISS, che ha definito l’articolo di Luca Telese sufficientemente ambiguo ed equivoco, gli ha fornito elementi utili a superare le indicazioni scorrette, e gli ha consigliato di riscrivere l’articolo per dare un’informazione formativa. Altri elementi diffusi dai media – le auto procedono sempre ad alta velocità, è usuale per i giovani attraversare a rischio le ampie corsie di marcia – indicano la scarsa attenzione delle istituzioni in quel territorio. Sorge spontanea la domanda: le istituzioni dove sono? non si sono mai accorte di questi comportamenti? hanno preso delle misure? È chiara la loro corresponsabilità nel mantenimento della strage. 
•    L’uccisione in Valle Aurina in Alto Adige, di 7 giovani e di 11 feriti ad opera di un giovane di 28 anni, alla guida con un tasso alcolico molto elevato. 
•    L’uccisione il 2 gennaio scorso ad Aielli (L’Aquila) di Sara Sforza di 23anni ed il ferimento grave del suo ragazzo ad opera di un ubriaco di 25 anni che ha fatto un sorpasso azzardato in zona vietata e circolava nonostante un decreto di espulsione 
•    L’uccisione il 6 gennaio, ore 5, a Sinigallia di Sonia Farris e di Elisa Rondina di 34 e 43 anni, travolte ed uccise sul ciglio della strada appena uscite dalla discoteca ad opera di un guidatore ubriaco con un tasso alcolico 4 volte oltre il limite ed uscito anche lui dalla stessa discoteca.

Ci chiediamo ancora una volta quanto bisogna aspettare perché le istituzioni, deputate a garantire la sicurezza, maturino la consapevolezza di essere corresponsabili della continuità della strage stradale e stabiliscano una buona volta, per recuperare dignità, di tener conto, nelle loro decisioni, delle indicazioni e delle proposte degli organismi sociali, finalizzate a rendere efficiente l’organizzazione ed efficaci le sanzioni.

Giuseppa Cassaniti  
presidente AIFVS
www.vittimestrada.org