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Le notizie attive sono dopo 31/12/2017 • 00:00
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Gentile On. Ministro Luigi Di Maio                                                                                                        

All’attenzione del Capo di Gabinetto avv. Vito Cozzoli

Ogg.: Linee guida riparazione auto a regola d’arte per la sicurezza sulle strade

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I recenti e drammatici fatti di Genova hanno purtroppo confermato quanto il nostro paese soffra di gravi carenze nell’attuazione di sistemi di sicurezza che possano evitare delle tragedie, che, oltre la perdita di vite umane, comportano enormi costi sociali.

Ci vuole tempo e denaro per colmare i nostri gravi deficit infrastrutturali, che non sono le uniche cause degli incidenti stradali, poiché ad esse si aggiungono le carenze relative al fattore uomo ed al veicolo.

In tale contesto siamo sorpresi, per non dire indignati, per la mancata pubblicazione delle linee guida sulla riparazione a regola d’arte, così come formulata dall’art 1 comma 10 della legge 124/17 (Legge sulla Concorrenza), i cui lavori paiono languire per motivi che, come parte legittimamente interessata a conoscerne gli sviluppi, gradiremmo conoscere.

E’ una misura a costo zero volta a definire le modalità per cui un veicolo debba essere riparato bene, in modo trasparente e in sicurezza.

Solo per fornire un esempio: ogni anno vi sono oltre due milioni e mezzo di incidenti che coinvolgono oltre cinque milioni di veicoli e che, drammaticamente, nel 2017 hanno provocato 246.750 feriti e 3.378 decessi, in crescita questi ultimi di 95 unità rispetto al 2016: l’Italia regredisce pesantemente nel percorso per la riduzione della mortalità sulle strade e scende dal 14° al 18° posto nella graduatoria europea della sicurezza stradale, ed è sicuramente a rischio l’obiettivo europeo di ridurre del 50%  entro il 2020 l’incidentalità rispetto al 2010.

Le cause sono prevalentemente umane e il legislatore ha cercato, negli ultimi anni, di inasprire le pene per chi causa gravi e drammatici incidenti, come la legge sul cosiddetto “omicidio stradale”, e norme più stringenti per chi guida in stato di ebbrezza, ma noi siamo fortemente interessati alla prevenzione, per impedire che l’incidente avvenga.

E tuttavia notiamo: a) scarsa, o inesistente presenza di un sistema di severe sanzioni nei confronti di chi viaggia con un’auto incidentata o di chi la ripara al risparmio e con discutibili criteri di sicurezza; b) scarsi controlli nei confronti delle imprese artigianali che operano sottocosto, con strutture fatiscenti che non possono garantire un corretto ripristino dei veicoli incidentati.

Auspichiamo quindi che, in questa legislatura, si adottino urgenti misure, come in altri paesi avanzati, volte ad impedire il diritto alla circolazione di veicoli con danni che ne minano la sicurezza

Chiediamo inoltre a Lei, Signor Ministro, un intervento deciso, tramite il Sottosegretario Galli, presidente del CNCU, volto a stimolare le parti coinvolte (consumatori, artigiani, assicurazioni) a discutere e definire con estrema urgenza le linee guida sulla riparazione a regola d’arte.

Si verrebbe a completare, peraltro, il formulato, presente nell’art. 149 bis, sempre della legge 124/17, che stabilisce un obbligo alla riparazione dei veicoli tramite l’emissione di un documento fiscale.

Il tassello che manca è di attuare un sistema che, oltre a certificare la riparazione tramite una fattura, ne descriva in modo chiaro e trasparente l’intervento.

Non comprendiamo le ragioni del ritardo, ogni giorno vi sono morti e feriti che potrebbero essere evitati se, oltre al comportamento errato di un guidatore, vi fossero in circolazione solo veicoli sicuri.

Le Vittime della Strada, che Vittime potevano non essere, pretendono strade sicure, ponti sicuri e la sicurezza attiva e passiva degli oltre 40 milioni di veicoli che circolano sulle nostre strade.

Non vogliamo, pertanto, pensare che i rallentamenti dei lavori per la definizione di un documento così importante possano essere generati da polemiche di basso profilo politico.

Se ciò dovesse essere, non possiamo che stigmatizzare il comportamento irresponsabile di chi sta frenando i lavori.

La nostra Associazione, pur non essendo attore nella stesura del documento, manifesta sin d’ora la più ampia disponibilità ad essere sentita e ad offrire ogni contributo conoscitivo.

Nell’inviare la presente a tutti i settori coinvolti, auspico che tali linee guida siano al più presto adottate e pubblicizzate dal Ministero, e colgo l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

Prof.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni

Presidente AIFVS

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