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	Sandro era un ragazzo pieno di vita, amava gli amici, la musica, gli animali; era il piccolino di casa,
	coccolato da tutti noi; le sue risate e la sua gioia riempivano la casa, oggi cosм silenziosa; viveva
	intensamente ogni attimo e  il tempo sembrava non bastargli mai: giocava a calcio  nella  squadra del paese,
	frequentava una palestra di kung-fu, appena poteva saltava sulla bici per lunghi giri in campagna; ma era anche
	assai sensibile, soffriva molto per le ingiustizie nel mondo.
 La sera del 7 aprile 98, alle 22,30, usciva appunto dalla palestra,  felice perchи proprio quella sera il maestro
	gli aveva detto che poteva indossare la tunica della scuola: и stato allora che da una curva и sbucata una
	BMV condotta da un uomo di 53 anni e lanciata a velocitа folle su una strada col limite dei 50 orari;
	l'auto lo ha investito, lo ha trascinato per 50 metri distruggendo due vetture in sosta, due cassonetti e
	dieci metri di ringhiera di ferro; Sandro и stato ucciso sul colpo, lo zaino che portava a tracolla ha sfondato
	il parabrezza come un proiettile.
 
 Siamo arrivati sul posto dopo un'ora e mezza, in una scena da incubo: Sandro era lм per terra, coperto con un vecchio
	plaid, il suo sorriso spento per sempre.
 
 Non possiamo perdonare il conducente dell'auto, che non  si и scusato e certamente non si и pentito:
	il suo comportamento dopo l'incidente e al processo и stato di una indifferenza agghiacciante; ha patteggiato
	6 mesi con la  condizionale, ha avuto due mesi di sospensione della patente, pene ridicole davanti a
	una vita stroncata: con quella sentenza mio fratello и come fosse stato ucciso di nuovo, questa volta da una
	legge che tutela i colpevoli invece di rendere giustizia alle vittime.
 
 Abbiamo donato le cornee, il pensiero che oggi due persone vedono con i suoi occhi ci aiuta in qualche modo,
	ma il dolore per la sua perdita non ci abbandona mai; e anche se abbiamo la certezza che si trova in un
	mondo migliore ci manca tantissimo.
 
 Sandro, il tuo sorriso sarа sempre nei nostri cuori.
     mamma, papа e la tua "sorellina" Patrizia
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