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Margherita, Rita per noi, mi accompagnт a casa alle 23, quella sera del 18
novembre, dopo avere visto insieme in un pub la Lazio, nostra squadra del
cuore: chi 1’ha conosciuta la ricorda
come una ragazza piena di valori, sensibile, altruista, che adorava i
bambini e amava gli animali, appassionata dell’assistenza all’infanzia
tanto che, non trovando occupazione in strutture pubbliche o private,
lavorava da molti anni, d’estate, come baby-sitter per una famiglia di
Roma che aveva finito col considerarla come una figlia.
Con me era lei a preoccuparsi di tutto, si puт
dire che era lei a farmi da mamma, un rapporto molto forte anche perchй
avevo perso mio marito quando lei e il fratello Pino erano molto piccoli:
tanti sacrifici ma vivevamo l’uno per l’altro, eravamo felici.
Dopo avermi salutata, quella sera, Rita andт in
discoteca a Latina; era d’accordo con la sua amica Antonella ma l’auto
di questa, 4 posti, risultт troppo piccola quando una terza ragazza, amica
di Antonella, insistette per portare due ragazzine di 12 e 13 anni: Rita
cercт di opporsi ritenendole troppo piccole, parlт anche con i loro
genitori, ma. alla fine dovette cedere; partirono dunque con l’auto della
ragazza di Nettuno.
Non e piщ tornata a casa, и andata
in quella deI Padre celeste.
Alle 5,10 di mattina 1’auto che la trasportava и
uscita di strada per la velocitа eccessiva
rispetto alla strada bagnata di pioggia, schiantandosi contro un albero:
solo Rita non si e salvata.
La responsabile ha chiesto e ottenuto il
patteggiamento, dunque niente processo penale, mentre quello civile e in
corso e non si sa quando finirа.
Quanta amarezza aggiunta al dolore e quanto
disgusto per tanti cornportamenti! Come se una. giovane vita non fosse stata
spenta o come se della sua perdita dovessimo portare il peso solo noi, le
vittime, e non i colpevoli!
Grazie a te, invece, Rita, per tutto quello che ci
hai dato, per la forza che ancora ci dai.
Mamma, Pino, Serena
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