FERMO. Una autovettura
sbandava per evitare un ostacolo sulla corsia autostradale non veniva
contenuta sulla carreggiata ed usciva di strada per insufficienza del
guard rail laterale posto a protezione della ripida scarpata
sottostante. Il conducente ed il passeggero morivano all’istante per le
gravi lesioni provocate dal guard rail che staccatosi dai paletti di
sostegno penetrava nell’abitacolo.
Accadde il 15 marzo di tre anni fa in prossimitа del Km 283 nella
carreggiata nord della A 14 subito dopo il cavalcavia in localitа Torre
di Palme in territorio di Fermo; il processo и iniziato questa mattina
avanti al Tribunale di Fermo avanti al Giudice per l’udienza
preliminare Dottoressa Carla Morioni. Sul banco degli imputati il
legale responsabile per la sicurezza della societа concessionaria del
servizio autostradale del tratto della A 14 al tempo del sinistro la
cui difesa aveva richiesto il non doversi procedere.
I genitori di Ezio Siepi, il conducente di Bari della autovettura
Lancia K deceduto all’etа di 28 anni, hanno strenuamente lottato per la
ricerca della veritа esclusivamente per l’obiettivo di sensibilizzare i
responsabili della rete autostradale al problema della protezione degli
utenti correlato al rispetto degli obblighi normativi e dei contratti
di servizio tra l’Anas quale proprietario ed il concessionario gestore
della stessa attraverso il l’adeguamento delle barriere e dei
dispositivi di sicurezza ai margini delle strade, problema che ha
acquistato sin dagli anni 80 un‘ importanza sempre maggiore per il
continuo incremento dei veicoli in circolazione.
Il Giudice, dopo aver ammesso la costituzione di parte civile dei
familiari superstiti e della Associazione Italiana Familiari e Vittime
della Strada, rappresentata e difesa dall’Avvocato Gianmarco Cesari del
Foro di Roma, ed aver sentito il Pubblico Ministero Giovanna Leburroni
ed i difensori, ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputato alla
udienza del 21 giugno 2005.
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