Ospiti
bello, quando nessuno risponde facendoti sentire ancor piu solo
Gentilissimi
ho dimenticato di scrivere un dettaglio non da poco: ovviamente nessuno ha dimostrato che le cuffiette dell'ipod fossero accese !!!
E ovviamente la traitettoria di Davide tra i due cassonetti è stata smentita dal perito. Del resto: come fa un Cristo, un 15 di giugno, con il caldo afoso di quei giorni, a cercare, come via di attraversamento, mentre finisce la sua corsa serale, proprio il passaggio tra due cassonetti urbani, la cui distanza non gli avrebbe nemmeno permesso di passare, se non di taglio? e per giunta agli 8km/h?
Grazie
Cristina
Gentilissimi
mi chiamo Cristina Vignali e sono la sorella di Davide, che nel 2011, a 28 anni, è stato travolto e ucciso a Modena, in una via residenziale, dietro alla nostra casa, limite 30km/h, mentre faceva jogging.
Il processo si è concluso venerdi scorso, con il solito e prevedibile risultato: l'imputata è assolta perché non sussiste il fatto.
3 gli argomenti della difesa:
1) Davide aveva le cuffiette alle orecchie;
2) Davide si è lanciato agli 8km/h tra due cassonetti dell'immondizia, attraversando da li' la strada, dove immancabilmente l'auto l'ha colpito.
3) L'investitrice, ora assolta, che era alla guida, guidava ai non meno dei 40km/h (tra i 40 e i 55 km/h per il perito della parte lesa). Ma colpo di scena: pare che in quella strada di Modena, udite udite, anche se i cartelli indicano "pericolo dossi" e velocità ai 30km/h, SI PUO CORRERE IN AUTO ai 50km/h E SOLO SUI DOSSI, andare ai 30.....
Per questo la condotta dell'assassina è stata giudicata corretta.
Vi chiedo aiuto.
Sapete come posso fare per fare un appello a livello nazionale e sapere se ci sono stati casi di vittime della strada che correvano a piedi corre con le cuffiette ma la cui sentenza è stata favorevole?
So che sono confusa, ma posso rispiegare se occorre
Infinitamente grata
fino all'ultimo respiro, saro' li' a gridare : VERGOGNA
Cristina
Buongiorno: In tanti anni di Lavoro percorsi su strada Posso dire che LA FORTUNA non ci accompagna sempre ma bisogna pensare a quello che si sta facendo,L'Ossessione non è quella che ci permette di guardare a Destra o a Sinistra anche se il semaforo è Verde ,ma la Prudenza non è mai Troppa.Nel Rispetto della Natura e dell'ambiente il Platano è sempre Stato Presente in Molte Strade,Si ammala anche lui ma con Fatica Muore.Un malessere uno sbaglio a tutti può Capitare,ma il Platano non Perdona.ELIMINATELI DALLE STRADE!
Come dicevo all'inizio una forte prevenzione sensibilizzando le persone e i ragazzi già dalle scuole, aiuterebbe sicuramente a portare una diminuzione delle vittime.
Le pene inasprite non hanno portato, a parer mio, ad alcun risultato.
Prima di parlare del bar dello sport, e propormi di unirmi all'AIFVS, magari sarebbe interessante cercare di ripassare un poco la storia dell'AIFVS
Caro Franco,
qualche giorno fa leggendo il tuo intervento tra gli ospiti del sito dell’AIFVS del 19.03.2016 constatavo che se da un lato concordavi con Fabiana affermando che l’obiettivo principale è la prevenzione, la formazione, dall’altro criticavi l’operato della Presidente Cassaniti-Mastrojeni dicendo che “leggendo i vari commenti a firma Cassaniti non avevo trovato qualcosa che parlasse in concreto di prevenzione o formazione”.
A me viene spontaneo chiederti se l’approvazione da parte del Parlamento di questo Paese della legge sull’omicidio stradale non costituisca il risultato ultimo di un impegno non indifferente, visto che ha richiesto vari anni di lavoro, andando proprio nella direzione di quella prevenzione e formazione che tu pensavi, ingiustamente e forse con poca gratitudine, non essere presente nell’operato della Presidente Cassaniti-Mastrojeni.
Anche se in questi ultimi tempi si è ampliata la richiesta di giustizia per le vittime con partecipazione di tanti altri, su tutti prevale per continuità di impegno la nostra associazione con la voce della nostra presidente Pina Cassaniti Mastrojeni. Ti pregherei, pertanto, di selezionare le tue forze costruttive per unirle alle nostre al fine di raggiungere nuovi traguardi contro l’odioso crimine dell’omicidio stradale. Continuiamo a sostenere l’operato di chi oggi ci ha reso partecipe della gioia di avere finalmente una grande legge che prende in considerazione le vittime della strada e mettiamo da parte i commenti da bar sport che non solo non contribuiscono alla crescita dell’ associazione ma vi arrecano pure danni di immagine. Se proprio abbiamo voluto bene ai nostri cari che ci hanno lasciato anzitempo riversiamo il nostro amore nell’AIFVS nata con l’intento di far sentire sempre e comunque la parola di chi la persa.
Nicolò Gennaro socio AIFVS