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Associazione di Promozione Sociale 
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Ospiti


Nota n °764
da angeloantonio il 25/07/2007 • 23:08

A Napoli c'è la più alta percentuale di persone che in moto non indossano il casco. E proprio a Napoli è stato brevettato un dispositivo in grado di bloccare la moto finché il centauro non si allaccia per bene il casco.

Il Simotronic      - questo è il nome del marchingegno - è grande come un pacchetto di sigarette e va montato direttamente sulla moto o sullo scooter. Un sensore comunica che il casco è stato indossato al dispositivo e questo rende possibile l'accensione del motore.

L'inventore, Patrizio Loffredo, tiene a precisare che il Simotronic è anche un ottimo antifurto, in quanto è impossibile far partire la moto senza il casco del proprietario.

Ottima idea anche se chi non ha il buon senso di mettere il casco per scorazzare sulle due ruote difficilmente comprerà un oggetto del genere.


Nota n °763
da angeloantonio il 25/07/2007 • 22:46
La strage su due ruote non solo Roma


Non è il bilancio di una guerriglia civile; neppure la conseguenza della diffusione di un virus letale. è lo sconfortante dato relativo ai "caduti in bici" sulle strade italiane tra il 2003 e il 2005. Nell'ultimo anno in esame i morti sono stati ben 317, facendo registrare un incremento del 5,7% rispetto ai dodici mesi precedenti. Milano, come prevedibile aspettarsi, gioca la parte del leone e si aggiudica il primato nazionale per numero di morti e feriti. Con circa 600 incidenti che annualmente vedono coinvolti i ciclisti milanesi e che coprono il 7% del totale italiano, ci assicuriamo il vertice della classifica.

Se poi di primati vogliamo parlare, possiamo aggiungerci che siamo in piena  concorrenza con i dati di New York, che  conta solamente due vittime l'anno in più rispetto a noi. Ben altre comparazioni sarebbe lieto fare con la Grande Mela. Come abbiamo visto qualche settimana fa, il problema nella nostra città riguarda non solo il traffico insistente e pervasivo che scoraggia l'utilizzo della bicicletta, ma anche l'inefficienza o l'inesistenza di piste capaci di tutelare l'incolumità dei ciclisti e fare della mobilità ciclabile un’alternativa vera all’utilizzo del mezzo privato.

La maggior parte degli incidenti mortali avviene su strade comunali nelle fasce orarie tra le 7 e le 9 del mattino e le 17 e le 18, I momenti di punta in cui avvengono gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola. I ciclisti, a parità dei pedoni, sono considerati utenti deboli. La città  dovrebbe allora essere considerata come un dottore: dovrebbe prendersi cura di loro, garantire attenzioni, adottare iniziative utili affinché la loro debolezza venga protetta. Nella nostra città gli utenti deboli continuano a morire, vittime della mancata assistenza o del negato accesso alla cura. Sono 12 i "caduti" nel 2006. Milano probabilmente deve ancora laurearsi. Oppure ritrovare la sua vocazione.


Nota n °762
da vittimestradamaglie il 24/07/2007 • 19:04

MANIFESTAZIONE DI ROMA 26/7/07

Salve a tutti.

Se frequentate questo sito sarete sicuramente persone sensibili al problema della sicurezza stradale, e molti di voi, purtroppo, sanno bene come un incidente possa sprofondare un’intera famiglia nell’angoscia e nel dolore.

L’A.I.F.V.S. vuole fermare la strage stradale, perché nessuno debba più provare questa sofferenza.

Per questo ci serve anche il vostro aiuto: giovedì 26 luglio manifestiamo tutti insieme davanti a Palazzo Chigi, dalle 9 alle 13. E’ importante la presenza di tutti per dare voce alle vittime della strada, anche quando richiede qualche piccolo sacrificio (io, per esempio, abito a 700 Km. da Roma, ma giovedì ci sarò)!

Potete trovare maggiori info sulla manifestazione in home page o scrivere a: manifestazione.roma@vittimestrada.org

Ci vediamo giovedì!

Eva Ruggeri -  A.I.F.V.S. Maglie (LE)


Nota n °761
da Rosy il 23/07/2007 • 20:16

Ciao Lina non e facile dire a una mamma e ha un papà che i propri  figli sono morti.Anche noi  siamo in questo terribile incubo il nostro bambino  è morto e l'assassino che la investito e liberoooooo ........


Nota n °760
da MONICA65 il 23/07/2007 • 10:32

OGGI VORREI TANTO CHE MIO FRATELLO FOSSE ACCANTO A ME... VORREI PARLARGLI,ABBRACCIARLO DIRGLI QUANTO MI MANCA  PERCHE' HO IN CUOR MIO   UN GRANDE SENSO DI RABBIA   .. COME VI SENTIRESTE SE SAPESTE CHE VOSTRO FRATELLO ERA INTENZIONATO A CAMBIARE RADICALMENTE LA PROPRIA VITA PERSONALE,CHE LA SERA PRIMA DELL'INCIDENTE AVEVA LITIGATO IN PRESENZA DI AMICI URLANDO:"SOLO SE MI CAPITASSE QUALCOSA DI IRREPARABILE,FORSE IL TUO SENSO DI COMPATIMENTO SAREBBE APPAGATO RECITERESTI BENE LA PARTE DELL'INCONSOLABILE!" FORSE IL MIO MALESSERE E' DETTATO ANCHE DAL FATTO CHE GLI SIA STATO IMPEDITO DI DECIDERE IN MERITO.E 'TALMENTE FORTE IL BENE CHE VOGLIO A MIO FRATELLO CHE HO RESO PARTECIPI DI QUESTO I MIEI GENITORI,A VOLTE PENSO DI AVER SBAGLIATO TUTTO,MA NEL VEDERE QUANTO BENE RIVERSAVANO SULLA PERSONA  CON LA QUALE DA TEMPO MIO FRATELLO SI ERA POSTO IN DISCUSSIONE NON POTEVO TECERE.IL RISULTATO E' STATO COME PREVEDEVO ,DI NEGARE L'EVIDENZA.LA MIA CONSOLAZIONE E'  CHE NULLA CI ACCADA PER CASO E IL  FATTO DI ESSERE ENTRATA IN CONTATTO CON QUESTA ASSOCIAZIONE LO VOGLIO INTERPRETARE COME UN AIUTO CHE MIO FRATELLO MI HA MANDATO E DI QUESTO LO RINGRAZIO DI CUORE .SEMPRE INSIEME!


Nota n °759
da lina il 22/07/2007 • 23:10
nel scrivere questa email sento un forte dolore  nel  cuore come si fa  a dire  a una mamma o un papa'   che i propri angeli sono morti . sono e resteranno sempre anche se non ci sono piu' dei bambini stupendi pieni di vita avevano tanti desideri spero che sia fatta giustizia  non merita di essere libero.un bacio speciale  alle mie 3 stelle

Nota n °757
da silviaferrario il 21/07/2007 • 21:23
19 FEBBRAIO 1994. Mia zia muore investita SUL MARCIAPIEDE da un assassino che guidava a folle velocità parlando al cellulare. Sono passati più di 13 anni ma il dolore è sempre vivo. Ogni volta che i mass media parlano di vittime sulla strada non posso far altro che unirmi ai famigliari ed amici e anche se distante e a loro sconosciuta condivido il loro profondo dolore. La situazione sulle strade italiane è tragica da parecchi anni ma possibile che solo adesso i politici si siano accorti che è giunto il momento di fare qualcosa di concreto per porre rimedio a questa ecatombe? Io viaggio spesso in Europa da molti anni e non ho potuto far altro che notare (soprattutto nei paesi del Nord) il senso di civiltà che accompagna perennemente gli utenti della strada. Questo fattore da noi non esiste. Sembra che gli italiani utilizzino i loro mezzi a motore per dimostrare qualcosa a qualcuno: devono correre,sorpassarti in punti pericolosi, se per sbaglio viaggi a 130 Km orari sulla corsia di sorpasso in autostrada devi far strada al missile che ti segue e che ti acceca a colpi di abbagliante. Non parliamo poi dei passaggi pedonali e ciclabili: mi chiedo sempre perchè i comuni sprechino vernice per disegnarli sulla strada in quanto a nessuno importa che ci siano e nessuno li rispetta!!!! Io ho sempre fatto il possibile per rispettare le norme in materia di guida, ma a volte è difficile poter rispettare i limiti di velocità: mi capitato più volte di essere insultata e assordata dai clacson per aver tenuto una velocotà di 50 Km/h in paese. A volte mi piacerebbe poter riprendere questi comportamenti incivili e con filmato alla mano presentare una denuncia alle Forze dell'Ordine. Scusatemi per lo sfogo ma io personalmente sono stufa di vedere che inciviltà e ignoranza dilaghino sempre di più sulle nostre strade!!!

Nota n °756
da angeloantonio il 21/07/2007 • 18:54

La Sophos, nota azienda specializzata nell’ambito della sicurezza informatica, ha reso nota la classifica dei malware saliti in cattedra durante lo scorso giugno. Il consueto rapporto, predisposto alla luce dei dati raccolti dai SophosLabs, avrebbe messo in evidenza un importante e per certi versi brusco aumento delle minacce provenienti dall’internet, ma in particolare dai siti web. Nel corso di giugno, infatti, gli esperti di Sophos avrebbero riscontrato ed identificato una media giornaliera di 29.700 nuove pagine relative a siti internet infette.

Nell'80 per cento circa dei casi si tratterebbe di siti web innocui controllati però direttamente dagli hacker mediante l’introduzione di appositi worm al loro interno all’insaputa dei webmaster. La top ten del malware diffuso via web per il mese di giugno e' la seguente: Mal/Iframe, Mal/ObfJS, Troj/Psyme, Troj/Fujif, Troj/Decdec, VBS/Redlof, Mal/Packer, Troj/Ifradv, VBS/Haptime e Mal/Zlob.

Questa e' invece la top ten dei paesi che ospitano il maggior numero di siti web contenenti codici maligni (al suo interno figura, purtroppo, al sesto posto, il nostro Paese): Cina (inclusa Hong Kong), Stati Uniti, Russia, Germania, Ucraina, Italia, Taiwan, Brasile, Gran Bretagna e Canada. Infine, la top ten del malware diffuso per sta elettronica e' la seguenmezzo della pote: W32/Netsky, W32/Mytob, Mal/Iframe, W32/MyDoom, W32/Sality


Nota n °755
da angeloantonio il 20/07/2007 • 23:12

Perché si uccide guidando ubriachi o per liti su questioni di viabilità

Il cattivo dentro di noi (e nell’auto)

C’è qualcosa di ancestrale, eppure di tristemente spiegabile, nella violenza che le persone liberano in strada. L’omicidio fra automobilisti in litigio è una ricorrenza purtroppo abituale della cronaca, come accaduto giorni fa a Sarno, nel Salernitano. Per non parlare, poi, dei conducenti che, ubriachi alla guida,stroncano giovani vite innocenti, liberando così senza ragione una mera forza distruttrice. Un incubo. Che torna a ogni fine settimana o alla vigilia di un esodo estivo.

Gli uomini, com’è noto, si uccidono fra loro per interesse (economico o sentimentale) o religione: quasi mai per principio. Il principio, infatti, è una motivazione violenta riservata ormai quasi esclusivamente a certi automobilisti. Perché la macchina, più che un mezzo di trasporto, è soprattutto un avamposto ideologico, un luogo di rivendicazione di ragioni, uno spazio d’espressione - incensurato e incensurabile - che rende la gente disposta a morire per le proprie idee. Se infatti, nella sua vita normale, il singolo si comporta con elasticità, tolleranza e libera interpretazione della regola, in macchina diventa un militante della questione di principio. Un filosofo sanguinario. Un terrorista della ragion dovuta. Fuori dell’auto, non bada a infrazioni: in macchina, non tollera che gli si mettano i piedi in testa. Ha terrore di dar ragione, sia pure involontariamente, a chi si crede più furbo di lui. Preferisce passare un guaio, piuttosto che passare da fesso. La macchina è il suo fortino, la sua zona franca dalla sopportazione delle ingiustizie della vita. Se in casa sopporta il mobbing della moglie che lo tratta da cretino (magari con qualche ragione) o il cinismo di figli molto poco simili a come li avrebbe voluti; se il capufficio lo manda a pagare la tassa di circolazione o a portare il cane a fare i bisognini; se il carovita lo umilia nella possibilità di desiderare; se incontra difficoltà croniche nei sentimenti, nelle relazioni, nell’attività sessuale; se invecchia, ingrassa, perde colpi e non si dà pace di questo; se è giovane e disoccupato, o occupato e annoiato, quando sale in macchina (e dunque in strada, perché la macchina è proprietà privata più strada, cioè un connubio devastante: l’automobile è il diritto privato


Nota n °754
da angeloantonio il 19/07/2007 • 23:45
L'incidente in una strada periferica: la Fiat 500 stava facendo inversione di marcia
L'automobilista positivo al test alcolemico. Denunciato a piede libero

Cesenatico, un altro morto sulla strada
Auto travolge e uccide un motociclista


<B>Cesenatico, un altro morto sulla strada <br />Auto travolge e uccide un motociclista</B>

Ancora un incidente causato da un automobilista in stato di ebbrezza

CESENATICO - Ancora un incidente mortale causato da un automobilista alticcio. Dopo la strage di bambini a Salerno cinque giorni fa e l'investimento mortale davanti ad una discoteca di Pinerolo in cui ha perso la vita una 17enne, la notte scorsa, su una strada che attraversa una zona di campagna alla periferia di Cesenatico, un automobilista alticcio che stava facendo inversione di marcia è finito contro una moto. Giuseppe Soresi, 37 anni, originario di Palermo, abitava da tempo con la famiglia a Gambettola, vicino a Cesena: è morto mentre veniva trasportato in ambulanza all'ospedale di Cesena.

L'uomo alla guida della Fiat 500, come hanno poi rilevato i carabinieri, è risultato positivo al test alcolemico con un tasso superiore al consentito: contro gli 0,50 milligrammi di alcol per litro di sangue, i medici hanno accertato uno 0,90. I carabinieri del nucleo operativo di Cesenatico hanno denunciato a piede libero l'automobilista per guida in stato di ebbrezza e segnalato il caso alla Prefettura perchè valuti l'opportunità di ritirare la patente.

"Quel tratto di strada - spiegano i carabinieri - non è illuminata ma è un rettilineo e l'inversione di marcia è consentita. Ciò non toglie che l'automobilista è colpevole di non aver concesso la precedenza alla moto e di guidare con un tasso alcolemico superiore al consentito".